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QUI CATANIA: il club tra l’esigenza di vincere ed il concetto di sostenibilità. Alcune riflessioni sul tema

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Il Consiglio di Amministrazione del Catania ha approvato il 9 ottobre 2024 un piano industriale economico e finanziario per la stagione 2024/25, sottolineando la definizione di un cambio di strategia aziendale tramite la riduzione dei costi del personale, principalmente abbassando il monte ingaggi e realizzando profitti attraverso la cessione di giovani calciatori, con l’apporto di liquidità da parte del socio unico per una progressiva diminuzione dei debiti. Lo scopo è quello di restituire un equilibrio economico-finanziario al club.

E’ quanto emerge dal bilancio reso pubblico dal Catania FC, attraverso il quale si evince una perdita di poco superiore a 10 milioni di euro, frutto degli investimenti effettuati o, per meglio dire, di una gestione societaria poco attenta nella passata stagione con contratti faraonici, un monte ingaggi altissimo, più in generale di scelte finanziarie non rivelatesi oculate, in considerazione del risultato sportivo acquisito. Si spiega così, almeno in parte, il blocco sul mercato estivo del Catania. Iniziando a porre le basi (colpevolmente in ritardo) per un cambio di rotta dopo gli sprechi della scorsa stagione.

La Lega Pro è un campionato assai dispendioso. Sono numerosi gli esempi di società che mettono a disposizione budget molto importanti nel tentativo di effettuare il salto in B. Il Catanzaro ha impiegato anni per tornare in cadetteria, riuscendo nell’intento a fronte di un esborso economico notevolissimo. A conferma che spendere tanto non è garanzia di successo,soprattutto nell’immediato. In nessuna categoria, ma in modo particolare in una Serie C che rappresenta tradizionalmente un “campionato a perdere”. Il Catania, anzi, è riuscito in qualche modo a tenere botta attraverso il merchandising, con felici riscontri in sede di campagna abbonamenti, introiti da botteghino e sponsorizzazioni generando entrate pari a oltre 6 milioni.

Spicca, in ogni caso, la necessità di razionalizzare al meglio le risorse, con politiche societarie mirate al raggiungimento di tale scopo. Nelle intenzioni del Consiglio d’Amministrazione del Catania FC, su spinta dei neo consiglieri Joseph Carrozzi e David Tucker, c’è la ripresa del concetto di sostenibilità più volte sostenuto dai vertici rossazzurri da un anno a questa parte, nell’ambito di un progetto che è sempre stato definito a lungo termine prevedendo anche la valorizzazione del settore giovanile.

Quest’ultimo aspetto viene identificato come uno degli obiettivi di primaria importanza, ma passa anche (soprattutto) dalla realizzazione di strutture che diano impulso al processo di sviluppo. Qui torna di moda Torre del Grifo e la famosa idea di ripartire da un centro sportivo moderno e funzionale. Nesima rappresenta un primo investimento, ma è troppo poco per pensare in grande. La palla passa alla proprietà del club rossazzurro. I prossimi mesi forniranno indicazioni importanti in tal senso, auspicando di coniugare nel tempo risultati sportivi e finanziari con strategie operative efficaci, rilanciando una piazza che da troppi anni fatica a riemergere.

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