CUORE E GRINTA: il Catania torna alla vittoria, steso il Trapani al “Massimino”
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Ritorno alla vittoria. Un mese dopo. Tre punti in tasca per il Catania, che si aggiudica il derby siciliano con il Trapani rilanciandosi in campionato. Partita intensa, combattuta, toni agonistici alti ed i rossazzurri riescono a spuntarla superando le avversità con il cuore, lottando da gruppo unito e compatto fino alla fine. 2-1 il risultato finale. Decisivo nell’economia della gara il gol di Inglese al 57′, dopo che Castellini e Celiento avevano trovato la via della rete in precedenza. Nel computo delle occasioni, anche un calcio di rigore sprecato dallo stesso Castellini nel corso della ripresa.
PRIMO TEMPO – Toscano e Aronica scelgono di schierare due formazioni abbastanza propositive: il Catania con Jimenez, Stoppa, Montalto e Inglese; i granata adottando un 4-4-2 con due esterni molto offensivi (Bifulco e Spini) e la coppia d’attacco Udoh-Lescano. Si lotta in mezzo al campo. Nelle battute iniziali dell’incontro è il Trapani che si affaccia dalle parti di Bethers costruendo un paio di occasioni con Udoh – che colpisce di testa in area ma il portiere blocca – e l’ex di turno Carriero. Al 8′ alza la testa il Catania, secondo cross consecutivo di Anastasio, difesa granata incerta, tiro di Montalto fuori misura. Ancora Catania in avanti con una pregevole iniziativa di Stoppa, l’ex Sampdoria entra in area, tiro angolato e Seculin è miracoloso nella respinta. Poco dopo, sugli sviluppi di un corner devia il pallone di testa, Seculin blocca.
Gli ospiti in un paio di circostanze si rifanno vivi dalle parti di Bethers. Ad esempio al 19′: palla inattiva, Celiento stacca di testa ma da buona posizione non riesce a dar forza al pallone che finisce facile preda dell’estremo difensore lettone. Occasionissima per i rossazzurri intorno alla mezz’ora: grave errore difensivo del Trapani, Stoppa s’invola verso l’area di rigore, a tu per tu con Seculin si fa respingere la conclusione. Sulla ribattuta, Inglese non riesce a ribadire in rete e l’arbitro fischia un fallo di quest’ultimo. I granata possono tirare un sospiro di sollievo.
Prima dell’intervallo, rischia il Catania con una palla sanguinosa persa da Jimenez, per fortuna dei rossazzurri Udoh non ne approfitta e l’azione sfuma. Altre chance per andare a segno, entrambe in favore degli etnei: al 42′ difesa trapanese in inferiorità numerica, Jimenez avanza pericolosamente, crossa a beneficio di Raimo che, davanti a Seculin, manda alto; al minuto 44, invece, la squadra di Toscano sblocca il risultato. Raimo pennella verso Castellini che allunga il piede sinistro, un tentativo di cross si trasforma in una conclusione insidiosissima in porta, Seculin è battuto. Si chiude così la prima frazione.
SECONDO TEMPO – Subito ritmi alti. Prima l’accelerazione sulla destra del Trapani con il cross respinto dalla difesa catanese, poi Montalto in contropiede colpisce di testa mandando la palla sopra la traversa. Aumenta il pressing granata, si abbassa il Catania e la squadra di Aronica centra il bersaglio al 50′: cross di Benedetti che giunge a Ciotti, il quale viene murato, poi Celiento a centro area punisce Bethers. Pochi istanti prima il Trapani si era reso pericoloso con Fall.
Il Catania non ci sta e si proietta in avanti alla ricerca del nuovo vantaggio. Montalto è ancora impreciso al 53′. Non sbaglia Inglese qualche minuto dopo: Stoppa riceve tra le linee e imbuca verso la punta ex Chievo che in spaccata supera Seculin. I rossazzurri sulle ali dell’entusiasmo continuano a spingere. Al 66′ Sabatino stende in area Stoppa e l’arbitro non ha alcun dubbio nell’indicare il dischetto tra le proteste del Trapani per un mancato fischio precedente. Castellini s’incarica della battuta del penalty, ma calcia come peggio non potrebbe ed il Catania fallisce il 3-1.
Nei minuti finali il Trapani prova a riequilibrare il risultato ma la difesa etnea regge: al minuto 81 Raimo fa muro su un tiro ravvicinato di Fall e poi Kanoute trova l’opposizione della difesa. In pieno recupero, angolo a beneficio del Trapani, Seculin lascia sguarnita la propria porta e raggiunge l’area di rigore catanese, ma proprio quando i rossazzurri innescano il contropiede arriva il triplice fischio dell’arbitro, allo scadere dei 5′ di recupero concessi.
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