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Nuovo Montebelluna Calcio, coinvolti i tifosi: si lavora alla cordata d’imprese

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Ci sono stati contatti, l’incontro con la dirigenza, quello con il gruppo di tifosi. È stata fissata la data, 18 novembre, per l’incontro pubblico di presentazione: ecco come rinascerà il Calcio Montebelluna. C’è molta ragioneria, ma serve anche la scintilla. Ovvero l’orgoglio, il cuore, la voglia di riportare il Monte là dove merita e dove non è più.

Il progetto

Sono stati giorni di lavoro e di relazioni fitte, questi ultimi, per dare concretezza al progetto del quale abbiamo parlato qualche giorno fa: far rinascere il Calcio Montebelluna anche nella prima squadra, mettendo assieme un consorzio di soci imprenditori del territorio.

Un progetto al quale stanno lavorando più persone e che verrà illustrato proprio in occasione dell’incontro aperto di lunedì 18 novembre.

Uno dei registi dell’operazione è Nicola Palumbo: negli ultimi giorni ha incontrato sia la dirigenza, nella persona di Giovanni Catania, figlio del compianto presidente Alberto scomparso lo scorso maggio, sia i vertici del “Monte club i fedelissimi”: sono stati proprio i tifosi a chiedere un contatto per mettere assieme idee e progetti, lavorare remando nella stessa direzione.

Tifosi imprenditori

«Non rappresentiamo solo una parte di tifoseria, ma anche qualche imprenditore pronto a recitare un ruolo attivo, non siamo solo i tifosi da chiacchiera da bar – spiega Fabio Tesser, ex giocatore, fratello di Attilio – Con Palumbo il contatto è importante per mettere assieme tutto questo».

Serve l’impegno di tutti, è stato coinvolto anche il sindaco, lo saranno anche ex giocatori.

Il motivo lo spiega lo stesso Palumbo: «Vogliamo lavorare su un aspetto fondamentale, quello dell’entusiasmo. Montebelluna negli ultimi anni, anche prima del dramma di Catania, aveva perso interesse per la prima squadra, non era percepita come “della città”, non se ne parlava nei bar, lo stadio era vuoto, e in un clima di mestizia e indifferenza è difficile andare a cercare imprenditori che investano, manca quella spinta emotiva che ti può dare una marcia in più. Nella serata del 18 novembre vogliamo spiegare il progetto, lo stato dell’arte della situazione attuale con la società, e poi vorremmo che qualche personaggio storico o vecchia gloria venisse a raccontare aneddoti e ricordi di una società che in oltre un secolo di storia ha fatto crescere migliaia di ragazzi, non solo come calciatori. Dobbiamo uscire da questo incontro sentendoci un po’ più orgogliosi, fieri, uniti, una prima scintilla necessaria per l’obiettivo di tornare grandi in pochi anni».

Un consorzio modello Treviso Basket

Un consorzio di imprese e privati del territorio, modello di azionariato simile a quello del Treviso Basket, per dare la struttura economica necessaria a far ripartire anche la prima squadra, scomparsa la scorsa estate dopo 105 anni di storia: questo, in sintesi, il progetto.

E con l’idea un domani di allargare la nuova gestione ad altre società calcistiche del territorio, per creare un modello economico sostenibile grazie alle sinergie

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