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Bologna: una Sezione “Mondiale” grazie ad Armienti, uomo generoso, efficace e sincero

La Sezione di Bologna, per la prima volta in 102 anni dalla sua fondazione, cambia nome, passando da Guido Sarto a Roberto Armienti. Scelta importante e di cuore verso un associato che la Sezione in Rotonda Italia l’ha materialmente costruita. Roberto, scomparso lo scorso febbraio, nei suoi cinquantacinque anni di tessera è stato arbitro fino ai professionisti, presidente di Sezione due volte, prima 1988-90 e poi l’ha traghettata tra i due millenni dal 1998 al 2006, presidente regionale nel 2006 e da sempre si è prodigato, coi suoi modi, per la crescita dei giovani arbitri.

L’evento ha registrato la presenza di 300 partecipanti, tra cui la moglie Giovanna mentre il figlio Guglielmo per problemi personali non è riuscito a rientrare da Parigi. Hanno onorato della loro presenza il Presidente dell’AIA Carlo Pacifici, l’assessore allo sport di Bologna Roberta Li Calzi,  il presidente della Lega ProMatteo Marani, l’avvocato Mattia GrassaniAldo Bertelle,  Stefano Tedeschi, il presidente della LND Emilia-Romagna Simone Alberici, i Presidenti dei CRA Emilia-Romagna Paolo Dondarini e Veneto Tarcisio SerenaBiagio Dragone e  Michele Gallo sempre della LND emiliana e poi gli associati bolognesi in forza alla CAN Gianluca Aureliano, Paolo Bitonti e Alessandro Prontera. Non potevano mancare Pierluigi Collina Nicola Rizzoli, due arbitri che hanno portato sul tetto del mondo la Sezione di Bologna, dirigendo le finali dei Mondiali nelle edizioni del 2002 e del 2014.

La cerimonia si è aperta con il video-ricordo per Roberto. Un viaggio nel passato che ha ripercorso la sua storia di arbitro in mezzo al campo e da dirigente. Particolare commozione hanno suscitato le immagini storiche della attuale sede, letteralmente costruita dagli arbitri nel 1983 ed inaugurata nel 1984 e di tutte le innovazioni che si sono susseguite fino ad oggi, sempre con Armienti capofila.

Ha poi preso la parola il presidente Antonio Aureliano per ricordare Roberto, che per lui era un amico fraterno: “Roberto, eri una luce sempre accesa, un fuoco che riscaldava. Il tuo atteggiamento burbero, un brontolio continuo, sempre pronto alla critica, col tempo capii che era il tuo modo di essere costruttivo. Eppure, se alziamo gli occhi, guarda cosa hai costruito, nel senso letterale del termine. Hai accolto centinaia di adolescenti e oggi due tra questi reggono le sorti del calcio mondiale. Se questa è diventata una Sezione mondiale è perché tu l’hai resa tale. Con la tua inconfondibile voce, già quarantasei anni fa dicesti che dovevo collaborare con te, oppure potevo prendere la porta e andarmene via. Spesso mi contrapponevo, contestavo le decisioni, ma era il tuo modo per confrontarti con tutti. Quarantasei anni di litigi, urla, riappacificazioni, consulti, consigli, decisioni. “Antonio, devi fare il Presidente!” cinque parole che nel 2008 squarciarono l’apparente assenza di complimenti e lodi. Per me un’incredibile dimostrazione di stima e di riconoscenza del lavoro svolto insieme”. Nel suo discorso Aureliano ha sottolineato quanto Roberto negli anni sia stato determinante per le scelte di vita degli ospiti presenti, incitandoli sempre a dare il massimo per i propri sogni ed obiettivi, sia arbitrali che nella vita, raccontando qualche aneddoto. “Oggi marchiamo sulle mura di questo luogo il tuo nome, perché gli arbitri bolognesi sappiano sempre e ricordino di essere mondiali per l’opera e il sacrificio di un uomo generoso, efficace e sincero” ha concluso.

Emozionato, è poi intervenuto il presidente dell’AIA Carlo Pacifici: “Roberto non viene ricordato solo come presidente di Sezione. Viene ricordato come padre degli arbitri bolognesi, formatore, educatore. Questa parte straordinaria, sociale, morale ed etica, rende questa associazione completamente diversa da tutte le altre. Non dobbiamo perdere il contatto con le radici del nostro passato, i nostri 113 anni di storia, altrimenti l’associazione non ha futuro. I nostri valori, le nostre radici, sono la nostra forza. Nel 2006, in un momento delicato della nostra storia, il commissario dell’AIA Luigi Agnolin lo chiamò per affidargli la guida della vostra regione. Aveva bisogno di personalità importanti per ridare all’AIA l’immagine che meritava. Roberto era un uomo che non scendeva a compromessi, un uomo libero. Un detto orientale recita che nella vita non contano i passi che hai fatto, ma le orme che hai lasciato nel tuo cammino. Oggi è la prova tangibile che Roberto ne ha lasciate tante”.

Di lui l’avvocato Grassani e il presidente della Lega Serie C Marani hanno raccontato, non senza tradire un po’ di commozione, un ricordo personale con Roberto, sottolineando quanto il suo carattere “all’apparenza burbero, mai politicamente corretto ma sempre onesto”, in realtà celasse una persona buona ed interessato alla crescita personale e professionale di tutti e spronarli ad eccellere. Ha proseguito Tarcisio Serena, esaltando il legame tra Bologna e la Sezione AIA di Bassano del Grappa, grazie a due personalità molto forti che ne sono state alla guida, Armienti e Luigi Agnolin. Parola poi a Stefano Tedeschi: “La cosa più bella che posso dirvi di lui è il valore dell’Amicizia. Un amico per lui era un amico per sempre, mai per interesse o per convenienza”.

Si è proseguito con la premiazione da parte degli ospiti agli associati bolognesi particolarmente distintisi nella passata Stagione: BUDRIESI Luca, BEN MARGA Aliaiddine e PALMA Lorenzo (promossi in CAN D); GIANNINI SANGUETTOLI Fausto e PETTE Gabriele (promossi in CAN 5); GOTTI Enrico (promosso in CON DIL); CASALI Riccardo e FOGACCI Gianluca ((Promozione); CORTESE Martino e MANTELLI Alessandro (Serie C1 Calcio a 5); CALÓ Paolo, ISACCO Luca, MINARINI Tommaso, RAVAGLIA Tommaso e l’osservatore PIROCCHI Francesco (promossi al CRA).

Dulcis in fundo, è stata affissa a lato della porta di ingresso la targa commemorativa, “Sezione Arbitri di Bologna Roberto Armienti”, svelata dal drappo rosso dal presidente di Sezione Antonio Aureliano, Carlo Pacifici, Pierluigi Collina, Nicola Rizzoli e Giovanna – la moglie di Roberto Armienti.

Il Presidente dell’AIA Bologna Antonio Aureliano consegna i fiori alla signora Giovanna Armienti.

La sala della Sezione AIA Bologna gremita per l’evento.

Il Presidente della Lega Serie C Matteo Marani al tavolo assieme a Nicola Rizzoli, Pierluigi Collina ed il vicepresidente vicario della Sezione di Bologna, Fabiano Simone.

Il discorso del Presidente dell’AIA Carlo Pacifici.
Nicola Rizzoli mentre ricorda l’amico Roberto Armienti.
Pierluigi Collina racconta episodi della sua crescita arbitrale assieme all’amico Roberto Armienti.

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