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I COMMENTI

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Non voglio farne un caso, non lo è. Ma troppo spesso – almeno per i parametri di una normale dialettica tra opinioni diverse – leggo sul nostro sito commenti nei quali vengono usate parole volgari , con offese verso persone o reciproche, linguaggio scurrile, becero. oltre il limite della decenza. Tutto questo è intollerabile. Non si tratta di possibilità di denunce – che comunque da parte di persona si possono fare o ricevere…l’abbiamo già detto più volte: non esiste anonimato! – ma di evitare di trasformare un confronto in una serie di epiteti e parole che offendono e ledono la dignità delle persone. L’ironia è una arma letale, ma solo nelle mani di persone intelligenti. Qui da parte di qualcuno – alcuni usano lo stesso nick – si va direttamente all’offesa , al dileggio. Questo non è solo un sito ma un giornale, ricordiamolo. E per una nostra libera scelta abbiamo deciso di lasciarlo aperto ai commenti di tutti, al confronto, perché anche i nostri lettori possano in qualche modo sentire PIANETAEMPOLI come una creatura anche loro, uno spazio nel quale poter esprimere liberamente la propria opinione. Giusto, ma questo va fatto nel rispetto delle regole del vivere civile, della decenza, del rispetto anche per chi ha opinioni diverse dalle nostre.

La possibilità di accesso gratuita e senza registrazione al nostro sito non deve trasformarsi in un luogo che garantisca spazio ed immunità a persone che hanno scambiato PIANETAEMPOLI per una bettola da ubriachi o per un ritrovo di persone che sfogano qui la loro frustrazione o che scambiano la dialettica per una palestra di volgarità. La Redazione non può stare 24 ore al giorno a leggere i commenti di tutti per svolgere il ruolo di censore e vogliamo appellarci ancora una volta al vostro senso di responsabilità riservando a questa testata, ove fosse il caso, di attivare ogni tipo di procedura per la tutela della sua immagine e del suo lavoro.

La nostra è una testata giornalistica, l’abbiamo detto, ma proprio grazie ai commenti assomiglia molto ad un social. E a tal proposito chiudo citando una frase, a mio parere memorabile e profetica, di Umberto Eco: “I social media danno diritto di parola a legioni di imbecilli che prima parlavano solo al bar dopo un bicchiere di vino, senza danneggiare la collettività. Venivano subito messi a tacere, mentre ora hanno lo stesso diritto di parola di un Premio Nobel. È l’invasione degli imbecilli”. Per fortuna gli “imbecilli” sono pochi e non voglio generalizzare, ma ci sono. La loro voce si perde tra le voci di persone che, pur esprimendo a volte opinioni fortemente critiche, mantengono toni e contenuti rispettosi dell’opinione e della dignità altrui. Questa si chiama dialettica, confronto. Il resto è becerume!

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