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FUORICAMPO | Gli stadi in Italia: vecchi e “vincolati”

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Il rifacimento dello Stadio Castellani è un tema che – da quando è stato riproposto con la Conferenza Stampa promossa dall’Empoli FC il 15 luglio scorso – appassiona i cittadini e le forze politiche, sociali ed economiche della città. Siamo andati perciò a fare una ricerca su quella che è la situazione degli Stadi italiani ed abbiamo scoperto cose interessanti anche se molte ci lasciano sbigottiti, a testimoniare di come la nostra impiantistica sportiva legata al calcio sia veramente obsoleta, e non solo.

Alcune cifre le abbiamo prese dal Report della FIGC pubblicato nell’agosto 2023. Lì si scrive che negli anni che vanno dal 2007 al 2022 in Europa sono stati realizzati 199 nuovi impianti con un investimento di 22,3 miliardi di euro. Nello stesso periodo l’Italia ha inaugurato solo 5 nuovi stadi (Juve, Udinese, Frosinone, Albinoleffe e Sudtirol). Il rifacimento dello Stadio di Bergamo dove gioca l’Atalanta non è ancora terminato. L’età media d’inaugurazione degli stadi va dai 61 anni della Serie A ai 65 della C fino ai 67 della B.

Nello stesso Report è interessante quanto afferma Alfredo Bianciardi, Segretario Generale dell’Agenzia AREL, una Agenzia di Ricerche e Legislazioni cui la FIGC si è rivolta. Ci dice che ”..i dati dimostrano che il nostro Paese non si posiziona nemmeno tra le prime 10 nazioni europee in termini di numero di strutture realizzate negli ultimi 15 anni”.

La metà degli impianti è stata costruita prima del 1949 (con un’età media di 64 anni al 2019).

Solo 4 Stadi in Italia hanno la classificazione di Catagoria 4 dall’UEFA, il che permette loro di poter ospitare una Finale di una competizione europea e gare dei Campionati Europei: l’Olimpico di Roma, il Meazza di Milano, lo Juventus Stadio e l’Olimpico Grande Torino di Torino. La difficoltà di intervenire sugli Stadi (ne sa qualcosa Firenze) dipende anche dal fatto che circa il 70% degli stadi italiani è sottoposto a vincolo architettonico, cosa che ne impedisce la demolizione e ricostruzione.

Un altro aspetto degli Stadi italiani è che solo il il 7% non risultano di proprietà pubblica. Sono di proprietà dei rispettivi Club gli Stadi  della Juventus , del Frosinone, della Cremonese, dell’AlbinoLeffe  e del Sassuolo (Mapei). Per quanto riguarda il Gewiss Stadium di Bergamo, è di proprietà indiretta dell’Atalanta, mediante una società affiliata controllata al 100% e creata appositamente dal club bergamasco per la gestione della ristrutturazione dell’impianto stesso.

A quanto ci risulta all’interno di nessuna tribuna o curva degli Stadi Italiani, sia pubblici che privati, si trovano Centri Commerciali sul modello di quello proposto per il Castellani. Qualcosa di molto simile è a Sassuolo ma in quel caso il Centro Commerciale non è nella pancia di una struttura ma adiacente ad una curva e alla tribuna.

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