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EDITORIALE- Ed ora, che Conte si comporti da “Conte”

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La stagione che ha da poco concluso il suo corso, senza voler esagerare, è stata per i tifosi azzurri un vero calvario.

C’è un dato emblematico che dà la misura di quanto sia stato disastroso il campionato scorso, ed è quello che ha visto il Napoli, con i suoi 67 punti conquistati, come la peggior squadra scudettata di sempre in Serie A.

Un boccone troppo amaro da digerire, che ha quasi cancellato la grandissima gioia dello scudetto conquistato appena 12 mesi prima.

Ripartite per una nuova stagione con tutte queste scorie accumulate non era certo cosa semplice, e la società per tutti gli errori commessi l’anno precedente, era tenuta a dare un segnale forte a tutto l’ambiente, ma nemmeno il più ottimista dei tifosi avrebbe immaginato che questo segnale avesse le sembianze di Antonio Conte.

Parliamoci chiaro, il tecnico Salentino è quanto di meglio il mercato potesse offrire,  non per il modo in cui fa giocare le sue squadre (personalmente preferisco un altro tipo di calcio), ma per l’intensità che le sue compagini da sempre dimostrano di avere nelle competizione in cui sono impegnate.

È un vincente Antonio Conte, ed è “terribilmente” concreto a 360 gradi, ma soprattutto è uno che in passato non ha mai avuto difficoltà a puntare il dito contro le dirigenze che, a suo dire, non avevano soddisfatto le sue richieste di mercato, togliendo spesso il disturbo, ed in particolar modo è quest’aspetto del suo carattere che, ben memori del modo di agire in sede di mercato che il Napoli calcio ha avuto in questi anni, per buona parte dei tifosi è una garanzia fondamentale per il futuro.

Ed in effetti si è partiti alla grande, con il buon Antonio che in conferenza stampa chiarisce che sarà lui a decidere sul mercato, e con i tempestivi arrivi dei vari Marin, Spinazzola e Buongiorno in difesa a dar seguito a quella concretezza di cui sopra.

Però dopo ciò ecco una preoccupante fase di stallo, dove il problema più evidente è quello di non saper bene chi sarà il prossimo attaccante del Napoli nella prossima stagione, che è bene ricordarlo prenderà il via tra poco più di 20 giorni.

Il Napoli aspetta i danari dell’eventuale cessione di Osimhen per muoversi sul mercato, ma questa cessione tarda a venire perché nessuno al momento pare intenzionato a pagare la clausola, ma possibile mai che quando si è siglato l’accordo col Nigeriano nessuno ha pensato di mettere una deadline per la sua cessione, ad esempio per metà luglio?

Intendiamoci  per Conte la preparazione precampionato è fondamentale, e pensare che possa iniziare una stagione senza aver curato a modo suo il futuro attaccante azzurro (ed anche gli altri acquisti che il Napoli dovrà necessariamente  concludere per competere l’organico) francamente lascia più di una perplessità, soprattutto pensando al fatto che, al di là delle dichiarazioni di facciata, il Napoli deve necessariamente avere come unico obiettivo stagionale la lotta per il titolo e non la qualificazione champions, che dovrà essere solo conseguenziale.

Eh si, perché in una stagione in cui il Napoli avrà uno degli allenatori più vincenti in assoluto in panchina, avrà la possibilità (si spera irripetibile) di non giocare le coppe e quindi di potersi concentrare esclusivamente sul campionato, ragion per cui sarebbe inspiegabile per i suddetti motivi non puntare dritti al bersaglio grosso, ma se si continua con questo stallo (vedi Osimhen) allora diventa tutto maledettamente difficile.

Certo, come dicevamo c’è Conte come garanzia, e siamo tutti sicuri che il tecnico pugliese laddove la società non mantenga le promesse fatte si faccia sentire, anche perché se non fosse così, se Conte non si comportasse da “Conte” (puntare alla vittoria, così come essere schietto nei condronti di stampa e tifosi, è il suo marchio di fabbrica) darebbe un senso “diverso”, e sicuramente meno esaltante, al suo arrivo sulla panchina del Napoli.

Ma Conte non è certo come Benitez (con tutto il rispetto dovuto al tecnico Spagnolo), che all’Inter battè i pugni sul tavolo per un mercato non all’altezza, ma che a Napoli,  forse per via delle clausole che la società fa sottoscrivere, forse per motivi a noi ignoti, non battè ciglio quando chiese Mascherano ed ottenne Lopez.

No, Antonio Conte è fatto di un altra pasta, è uno che mai avrebbe accettato bavagli di alcun genere, quindi possiamo star sicuri che è tutto sotto controllo, che si sta lavorando per consegnare in tempi strettissimi un Napoli completi e competivo per lo scudetto al tecnico Salentino e che, se così non fosse, lui lo direbbe senza giri di parole, è vero Mister?

 

Salvatore Migliara

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