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Pay tv, attacco al “pezzotto”:1,3 milioni di utenti bloccati ma il calcio rischia il default

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La pay tv continua la guerra al “pezzotto”, il sistema di pirateria informatica che consente(pagando una media di 10-12 euro mensili) di poter guardare tutto ciò che è a pagamento(Sky, Dazn, Amazon, Now, Netflix, etc) e che riguarda soprattutto il calcio. E proprio oggi la Guardia di Finanza ha inflitto un duro colpo all’abusivismo chiudendo una piattaforma abusiva con circa 1,3 milioni di utenti.

La Lega Serie A:” Duro colpo alla pirateria”

“La Guardia di Finanza di Milano ha messo a segno un importante colpo contro la pirateria audiovisiva, smantellando una rete fuorilegge che distribuiva illegalmente contenuti esclusivi ad oltre 1,3 milioni di utenti. Le tecniche dei pirati informatici stanno diventando sempre più sofisticate per provare ad aggirare i controlli, ma i loro tentativi sono destinati a fallire perché la capacità di intervento nel nostro Paese è ormai totale, oltre ad essere la più all’avanguardia in Europa”, queste le parole dell’amministratore delegato della Lega Serie A, Luigi De Siervo.

“Faccio, quindi, i complimenti al Parlamento, all’Autorità per le Comunicazioni e in particolare quest’oggi alle forze dell’ordine, perché con il loro intervento, unito alle segnalazioni di tutte le parti interessate, indicano la giusta direzione per debellare questo fenomeno criminale che danneggia i legittimi titolari dei diritti. Siamo felici perché abbiamo intrapreso questa nuova fase in cui, seguendo le indelebili tracce digitali che i pirati lasciano in rete, sarà possibile punire perfino gli utilizzatori finali dei servizi illegali di visione di sport e film”, ha aggiunto De Siervo.

La pay tv in crisi e i dati del “pezzotto”: cinque milioni di abusivi

Le stime dei pirati telematici sono impressionanti: sarebbero cinque milioni gli utenti abusivi in Italia che usano il sistema di hackeraggio, la gran parte dei quali è interessata solo al calcio. Un danno incalcolabile per il sistema alimentato, indirettamente, anche da un sistema che aumenta costantemente i prezzi e diversifica le offerte. Un tifoso di una squadra che gioca in Champions(Inter, Milan, Juventus, Atalanta e Bologna) deve stipulare l’abbonamento con Dazn e Sky ma anche con Amazon prime che detiene i diritti di alcune partite della massima competizione europea. Spesa minima prevista? Oltre mille euro l’anno.

Dazn perde 60 milioni l’anno

Dazn, il broadcast che si è aggiudicato i diritti della serie A, registra perdite per circa sessanta milioni di euro annui. Anche se i dati complessivi inducono all’ottimismo: il fatturato è cresciuto del 40% il 2023 e le perdite sono state dimezzate.

Oltre alla pirateria, il guaio del calcio italiano è il suo scarso appeal all’estero. Non a caso i club di Premier League incassano mediamente il triplo di ogni squadra italiana. Calmierare i prezzi porterebbe a far calare la pirateria ma al contrario gli abbonamenti aumentano. E il calcio nostrano trema dinanzi al pericolo di un crollo.

 

 

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