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DE ROSSI: “Servirà comprare giocatori forti e affamati, che facciano le fiamme in campo. Intoccabili? Ci sono, ma non li dico” (VIDEO)

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ULTIME NOTIZIE AS ROMA – Daniele De Rossi, allenatore della Roma, torna a parlare in conferenza stampa alla viglia del match di domani sera contro il Genoa.

Queste le dichiarazioni del tecnico giallorosso sull’ultima partita che i suoi ragazzi giocheranno all’Olimpico prima della chiusura della stagione:

Dybala è in condizione per giocare titolare? La qualificazione in Champions inciderà sul mercato?
“Paulo ha fatto con noi un allenamento abbastanza di scarico, vediamo oggi. E’ un po’ che sta fuori, che fa differenziato, va valutata la sua condizione oggi e decideremo. Sulla Champions, tutti clun sono condizionati da quanti introiti avranno. Non abbiamo ancora parlato di budget, di quanto avremo da spendere, ma abbiamo condiviso la voglia di spenderli bene. Non c’è bisogno di spendere tanto, tante squadre che ci sono davanti hanno speso meno di noi. Bisogna comprare giocatori forti, e valorizzare quelli che abbiamo”.

Domani giornata particolare, altro sold out e poi l’incontro con Gilardino. Per Strootman sarà particolare, chiuderà all’Olimpico…
“Noi abbiamo un obiettivo importante da raggiungere, il Genoa non ha gli stessi stimoli. Bello lo stadio pieno, ma noi dobbiamo vincere. Gila è un ragazzo speciale, introverso, taciturno, non pensavo che diventasse così bravo. E’ un allenatore vero, il suo Genoa è una delle realtà migliori. Su Kevin, lo stadio sarà pieno anche per lui: chi ha onorato la maglia della roma e la sua professione è giusto riservargli un tributo”.

Il tuo contratto? State aspettando l’annuncio del ds? Sarà un triennale? Hai parlato con i Friedkin quando la Roma era ancora padrona del suo destino, alla luce di uno scenario cambiato ti sei rassegnato a perdere Lukaku? Abraham può essere il centravanti del futuro?
“Sul contratto non stiamo aspettando nessuno, stiamo chiacchierando. Per raggiungere l’accordo economico e di durata ci abbiamo messo dieci minuti. I contratti vanno visti dagli avvocati, niente più di questo. Non è un problema annunciarlo domani o dopodomani, manca pochissimo. Sui discorsi fatti, sapevamo che avevamo partite difficilissime da vincere, abbiamo parlato in generale su cosa serve alla Roma e non sul singolo giocatore. Abbiamo fatto delle constatazioni sulla direzione avuta negli ultimi anni, rivolta a prendere giocatori in prestito e come a volte sia meglio puntare su giocatori nostri per poi farne un asset che dia stabilità. Per il resto è presto, manca la figura con cui mettere a posto tutti i tasselli e con cui parlare di nomi, ma anche lì non manca tantissimo al fatto che arrivi”.

Gasperini ha detto: “L’ultima partita ve la regaliamo…”. Come commenta?
“E’ passato troppo tempo, ci siamo detti quello che dovevamo dirci. Sono polemiche che si creano, ognuno tira acqua al proprio mulino. Noi non avevamo perplessità sull’Atalanta ma sulla regolarità del campionato. Siamo a posto con la coscienza, avevamo qualche perplessità al recupero post-campionato, che non era mai successo. Non abbiamo bisogno di favori, dovevamo farcelo a Bergamo dove potevamo fare meglio”.

Ha una lista di intoccabili della rosa attuale?
“Sì”.

Quali?
“No, non te li dico. Non sarebbe giusto, qualche incedibile potrebbe andare via o qualche cedibile rimanere e io devo tirare fuori il massimo da questi giocatori. Spesso giocatori incedibili vengono rimpiazzati alla grande e al contrario chi non sembrava indispensabile poi si rivela un grande acquisto per la stagione successiva.  E’ tutto prematuro”.

Per raggiungere il livello delle grandi serviranno i big o ti adatterai a quello che troverai?
“Ogni allenatore ha il suo modo di fare mercato e costruire la sua rosa. Ultimamente siamo arrivati sempre quinti o sesti o settimi , e allora va cambiato qualcosa. Io penso che l’allenatore forte si fa comprare i giocatori che vuole, debba imporsi per farsi comprare i giocatori che vuole, una società forte debba soddisfare il proprio allenatore nei limiti delle disponibilità, se uno va a chiedere giocatori da 100 milioni è matto. Il primo requisito è la fame, i giocatori devono sentirsi qui come se fosse la cosa più grande che possa succedergli. Senza fame non serve big o giovane. Penso che dobbiamo partire da gente che in campo faccia le fiamme, come gambe e come intenzione. Non parlo di maglia, di Roma, o di curva, che per me ha un valore ma che tanti compagni non avevano ma andavano a duemila. Quando è andato via Pjanic è stato insultato perchè andava alla Juve, ma fino a quando è stato qui è andato a duemila. Serve gente che abbia fame, ma poi a farli andare bene dipenderà da me. Perchè se vai al parco sotto casa di giocatori affamati ne trovi venti. Devi trovare giocatori forti, che in campo vadano forte, anche di intenzione, di istinto, di stimoli”.

Qual è il settore di campo dove c’è bisogno di mettere mano?
“Sì, ma non te lo dico. Uno si fa un’idea, ma non entra nel dettaglio. Domani c’è una partita importante. Ora non posso dare più del 5% a questi pensieri. Ancora mancano persone che si siederanno con me per far sì che la rosa sia la migliore possibile. Già ho letto di tutto, ho chiamato questo o quell’altro, qualche idea me l’avete data, ma non c’è niente di vero. Ho altre due partite da vincere”.

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