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DE ROSSI: “Sto pensando a qualche cambiamento, ma non ci snatureremo. Giocherà Bove. Ndicka? Se qualcuno deve trarre insegnamento siamo messi male…” (VIDEO)

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AS ROMA NEWS – Daniele De Rossi interviene in conferenza stampa alla vigilia di Roma-Milan, gara di ritorno dei quarti di finale di Europa League.

Queste le dichiarazioni dell’allenatore giallorosso sulla partita di domani, sulle chance di qualificazione e sull’importanza della sfida contro i rossoneri:

Come sta Ndicka? Gesto di umanità…
“Sta bene. Ha subito un pneumotorace che è doloroso, ma non è quello che temevamo in campo. Abbiamo ricevuto complimenti per una cosa abbastanza normale. Abbiamo gestito insieme quello che ci sembrava sensato fare. Se qualcuno ne trae insegnamento, vuol dire che siamo messi male. Chi ci ha trovato del marcio fa capire come stiamo messi… Qualunque altro allenatore si sarebbe irrigidito, l’elettrocardiogramma diceva che c’era un infarto in corso. Ci sono dei momenti in cui è giusto e normale fare certe cose. Nessuno in quel momento voleva giocare. E’ bello che ci riscopriamo famiglia non solo quando vinciamo una partita…”.

E’ un crocevia per Pioli?
“Non commento perchè a volte non sono vero. Il Milan è secondo in classifica, le vinceva tutte prima della sconfitta con noi, non vedo grandi problemi. E’ un crocevia per una squadra costruita per la Champions, vivranno questa partita come l’ultima spiaggia come ogni partita di ritorno in cui devi ribaltare il risultato”.

Si parla di recuperare il 25 aprile…
“Se ne stanno occupando i dirigenti. Sappiamo che non ci sono molte date. Penso che sia un bene, significa che siano andati avanti in Europa. E il calcio italiano deve tutelare l’integrità e la regolarità del campionato. Non si può giocare quando il campionato è finito, non è mai successo nella storia del calcio italiano…”

All’andata partita tatticamente perfetta. Nel ritorno si replica la gara di andata o studi qualcosa di diverso?
“Nella tua domanda c’è l’essenza del nostro lavoro. Cercare qualcosa ma anche di non fare troppo. Devi capire quanto la mossa fatta nella prima partita possa essere stravolta dall’altro allenatore. Non abbiamo vinto 7 a 0, anche il Milan ha fatto bene, noi abbiamo fatto bene quello che era stato pianificato. Non penso che Pioli stravolgerà la squadra. Cambierà qualcosina, ma non stravolgerà la squadra. Noi non possiamo pensare a quello che farà Pioli, stiamo pensando a qualche cambiamento, ma non ci snatureremo completamente…”

Questa partita è un crocevia per il suo futuro?
“Tutte le partite lo sono. Domani è importante perché non voglio uscire dall’Europa League. Pellegrini ha detto che è un percorso per arrivare ed essere felici e cosa c’è di più importante? Perdere significherebbe non fare la semifinale, ecco il mio crocevia. Più importante della nostra gioia, del nostro orgoglio o della nostra gloria che c’è? Non sappiamo quanto durerà questo percorso, ma se pensiamo a quanto sono a rischio in base al risultato non ci godiamo quello che stiamo facendo. Da quando sono arrivato sono state tante le giornate felici, sono felice di essere l’allenatore della Roma. Penso a quello, non alle possibilità di rinnovo in base al risultato di domani”.

Quanto cambia la preparazione in questa partita?
“È una partita come le altre. Discorsi sulla gestione del risultato, sull’essere intelligenti, non troppo sbilanciati si fanno sempre. Poi ovviamente se al 90′ saremmo 0-0 non proveremo a fare l’1-0, ma noi prepariamo la partita per vincerla e per segnargli un gol, potrebbe essere una grande mazzata per loro. Anche se facessimo un gol non sarebbe comunque la fine per loro. Se ci mettiamo a difendere, il loro gol arriverà prima o poi. Dobbiamo fare una partita simile all’andata, in questa partita saranno importanti l’aspetto emotivo, le palle sporche e la qualità negli ultimi 16 metri. Cercheremo comunque di non snaturarci e di segnare”.

Credi nel blasone europeo del Milan? 
“Penso che sia importante quello che metteremo in campo noi e loro, che negli ultimi anni hanno dimostrato di essere più forti di noi. All’andata abbiamo dimostrato che non c’è questa enorme differenza. Qui da giocatore sono stato eliminato da squadra meno blasonate della Roma e ho eliminato Real Madrid, Barcellona, Lione, Chelsea e Atletico Madrid. Oltre al blasone queste si portano dietro una potenza economica, quindi possono comprare i giocatori più forti che ci sono e spesso vincono per questo. I numeri dicono che sono stati superiori a noi, così come la carriera di Pioli dimostra che è superiore a me, ma all’andata non si è visto questo gap. Per me è ancora 50-50 questa partita. E la Roma, che voi non mettete tra le squadre più blasonate in Europa, ha fatto 4 semifinali in 6 anni e questo vuol dire che dal punto di vista societario stiamo lavorando bene”.

Crisante out: chi giocherà al suo posto?
“Al posto di Cristante giocherà Bove. Non cambia niente, la scelta che farò non cambia in base all’assenza di Bryan, ma giocherà un giocatore cui riponiamo grande fiducia che uscirà a fine partita con la maglietta zuppa. Vogliamo che faccia una grande partita, perché se lo merita”.

Quanto conterà l’aspetto emotivo?
È parte del gioco, la parte che grazie a Dio rimane sempre viva all’interno della partita e all’interno dell’analisi della partita. Mille cose pensi e mille cose influiranno. All’interno di una partita ci sono mille partite, sia per spostamenti tattici degli allenatori, sia per le giocate dei calciatori. La parte emotiva avrà un suo ruolo, perché sono giocatori abituati a giocare queste coppe. Saremmo bravi a gestire la nostra ansia”.

Hai sentito l’appello di quel tifoso alla radio?
“Al di là di banalizzare e di dire ‘Vinceremo per te‘, possiamo promettere l’impegno a lui e agli altri tifosi. Questa cosa ci ha toccato particolarmente, la società sta cercando un modo di rintracciare questo ragazzo per cercare di fare quello che gli possa far piacere. Non riusciamo a rintracciarlo, se avesse voglia di contattarci saremmo felici. Ha coinvolto non solo noi, ma anche i miei ex colleghi come Viviano, che era in lacrime. Noi più di cercarlo non possiamo fare. Rispettiamo la voglia di rimanere dietro le quinte, ma se avesse voglia, siamo qui e lo stiamo cercando.

Quanto conterà l’aspetto emotivo?
“È parte del gioco, la parte che rimane sempre viva all’interno della partita e dell’analisi. Si pensa a mille cose e altre mille cose influiranno, guardate ieri in Barcellona-PSG con l’espulsione. All’interno di una partita ci sono mille partite, sia per spostamenti tattici degli allenatori sia per le giocate e l’umore dei calciatori. La parte emotiva avrà un suo ruolo, ma non determinante perché sono giocatori abituati a giocare queste coppe. Saremmo bravi a gestire la nostra ansia”.

 

DANIELE DE ROSSI A SKY SPORT

Cosa dovete fare rispetto all’andata?
“Niente di diverso, stiamo diventando una squadra riconoscibile. Durante la partita possiamo gestire qualche momento sapendo del vantaggio dell’andata, ma cercheremo di difenderci ordinatamente e di fargli male negli ultimi metri, che ci è un po’ mancato all’andata. Se riuscissimo a fare gol sarebbe una bella botta per loro”.

Vi aspettate delle contromosse da parte di Pioli?
“All’andata è stata una sorpresa, ora saranno più preparati. Pensiamo all’avversario e alle contromosse, ma pensando sempre a ciò che stiamo diventando”.

Cosa può dare Bove?
“Quello che ha sempre dato, sono contento che giocherà. Gli ho levato un po’ di minuti rispetto a prima, se li merita. Abbiamo grandissima fiducia in lui, ma non deve esserci troppa pressione su di lui”.

Cosa vi rende più orgogliosi in questo percorso?
“Essere allenatore della Roma. Ho dimostrato di essere all’altezza del compito, non ho sfigurato e ho ottenuto risultati buoni, ma al momento non ci hanno portato trofei o qualificazioni. Dobbiamo continuare a pedalare perché gli obiettivi sono lì”.

Come sta Ndicka?
“Il suo sorriso è contagioso. Rimane una giornata strana, particolare, brutta. Ci siamo messi tanta paura, soprattutto quando non avevamo capito subito che si trattasse di un pneumotorace. Ci rimane paura ma anche unità, siamo stati insieme sulla stessa mattonella pronti a decidere che non si potesse continuare a giocare quando un nostro compagno era a lottare in un momento che poteva essere tragico e fortunatamente non lo è stato”.

Hai sentito tuo padre in queste ore?
“Ho già detto che non ci sentiamo quotidianamente per consigli, analisi e gestione dei momenti, ci sentiamo più per logistica, gestione familiare e sapere come stiamo noi e i nostri cari. È ovvio che ho preso tantissimo da lui nel modo di gestire il calcio e la vita, a volte faccio quello che farebbe lui senza dirglielo”.

Ha parlato di emozione per le parole di Pellegrini riguardo il percorso che potrebbe portarvi alla felicità.
“Mi ha emozionato questa frase, non è una frase banale come lui non è un ragazzo banale. Non voglio fare il filosofo, ma la felicità sarebbe vincere un torneo, ma prima c’è un percorso che mi rende felice quotidianamente. Sto vivendo un’esperienza bellissima e non dimentico mai di essere felice, quando vinco sono più felice e quando perdo meno, ma di base stiamo facendo un lavoro bellissimo in un posto che ho sempre amato. Questo è un percorso per provare a essere ancora più felici”.

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