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Nino Simeone, Marco Di Lello, Stefano Chisoli e Franco Colomba a Radio Punto Nuovo

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Comune di Napoli, il cons. Simeone: “La sentenza Acerbi ferisce, ma i napoletani popolo superiore e abituati a combattere il razzismo. Questo calcio è malato, la Giustizia Sportiva fa acqua da tutte le parti”

In diretta a Radio Punto Nuovo, nel corso di Punto Nuovo Sport, è intervenuto Nino Simeone, consigliere al Comune di Napoli: “Il Sindaco si è già espresso senza troppi giri di parole sul caso Acerbi. Sono episodi che non devono accadere, il razzismo è una tematica subita anche dai napoletani, visto che siamo invidiati dal resto di Italia. Siamo un popolo superiore, ormai siamo abituati. Da tifoso e da amministratore, sono vicinissimo a Juan Jesus. Dubito che si sia inventato tutto di sana pianta, altrimenti sarebbe da squalificare. È un ragazzo serio e dispiace che tutto si sia risolto in una bolla di sapone. La non squalifica per mancanza di prove è quello che ferisce di più. Ora bisognerà rispondere sul campo, lo vedremo magari con la fascia di capitano sabato pomeriggio contro l’Atalanta. La Giustizia Sportiva fa acqua da tutte le parti ed ormai è poco attendibili, dagli arbitri alle istituzioni. Ormai passa la voglia di vedere un calcio così. Questa su Acerbi poteva essere un’occasione per mandare un segnale e terminare le polemiche, invece chi determina nel calcio ha deciso nel peggiore dei modi. Il calcio ormai è malato. Non è così che si affronta il problema”.

FIGC, l’ex proc. aggiunto Di Lello: “Sentenza Acerbi diversa dalle attese, il Giudice di Lega si è distaccato da quanto deliberato dalla Corte d’Appello sul caso Marconi-Obi. Anche su Acerbi-Jesus era possibile sanzionare con prove logiche. Sul ricorso e sul penale…”

In diretta a Radio Punto Nuovo, nel corso di Punto Nuovo Sport, è intervenuto Marco Di Lello, ex procuratore aggiunto della FIGC: “La sentenza va rispettata, ma è andata diversamente da come ci si attendeva. Forse il Giudice della Lega ha ritenuto opportuno potersi distaccare dal massimo organo di Giustizia Sportivo, ovvero la Corte d’Appello Federale. Ricorderete il caso Marconi-Obi, che aveva fatto giurisprudenza e aveva mostrato come era possibile punire di razzismo un calciatore seppur in mancanza di prove. Lì bastarono tre fattori che facevano leva sulle prove logiche, dal comportamento dell’offeso per esempio. Fattori che c’erano anche nel caso Acerbi-Juan Jesus. Il principio fondante della Giustizia Sportiva non prevede lo stesso garantismo della Giustizia Penale, questa sanzione è una novità assoluta. È una novità perché se ci fosse bisogno sempre della prova regina per deliberare una sentenza nella Giustizia Sportiva, racconteremo quasi o solo di assoluzioni. Il Napoli o Juan Jesus possono fare ricorso? Bisogna fare attenzione. La clausola compromissoria spinge i calciatori della FIGC a risolvere le cose all’interno degli organi federali. Se si vuole sconfinare nel penale, bisogna chiedere autorizzazione alla Federcalcio. Ricorso al Coni si potrebbe fare, ma andrebbe impugnata da una delle due parti: formalmente non c’è una persona offesa e sarebbe complicato. In astratto si potrebbe, in pratica meno”.

Spezia, l’ex pres. Chisoli: “Meluso non è uno yes man, ha personalità da vendere. Italiano ideale per il Napoli, mi piacerebbe rivederlo con Mauro in azzurro”

In diretta a Radio Punto Nuovo, nel corso di Punto Nuovo Sport, è intervenuto Stefano Chisoli, ex presidente dello Spezia: “Da fuori è difficile capire cosa non è girato al Napoli, ma nessuno si attendeva un crollo simile. Doveva essere la favorita con l’Inter e invece… Poi raddrizzare la stagione in corsa è quasi sempre impossibile, ora conta solo programmare con lucidità e bontà la prossima. De Laurentiis è un presidente di grande personalità, tutte le decisioni passeranno da lui. Conosco molto bene il DS Meluso, mi piacerebbe rivederlo in coppia con Italiano al Napoli il prossimo anno. I due si stimano molto, Napoli sarebbe la piazza ideale per Vincenzo. E lui sarebbe l’allenatore ideale per questo Napoli, farebbe davvero divertire la piazza. Meluso a rischio? E perché mai? Ha avuto poche possibilità di incidere, è arrivato ad allenatore già scelto e a mercato già avviato. Io credo che ci sia un’idea sbagliata su Mauro: non è uno yes man, è uno che ama dialogare e prendere decisioni forti. È un direttore sportivo molto preparato, che ha grande polso e grande personalità. Fu Meluso a proporre Ismajli sul mercato e con Italiano furono d’accordo per portarlo in Italia. Su Italiano ci sono due miti da sfatare. La fase difensiva la cura molto e pretende grande ordine, poi è uno che sa gestire anche gruppi affollati e di grande personalità. Vincenzo è un valorizzatore, vedete cosa ha fatto allo Spezia e alla Fiorentina: non ha paura di nessuno”.

Salernitana, l’ex all. Colomba: “Se Dia ce la mette tutta può essere utile. Colantuono al gruppo? Gli si chiedono motivazioni?” 

In diretta a Radio Punto Nuovo, nel corso di Punto Nuovo Sport, è intervenuto Franco Colomba, ex allenatore della Salernitana: “Se Boulaye Dia ce la mette tutta, può essere ancora utile alla causa. Bisogna capire caratterialmente che tipo è, se ha chiesto scusa con umiltà per i suoi recenti atteggiamenti sbagliati, ha davvero l’ultima chance per essere utile alla Salernitana. A Colantuono va chiesto di motivare tutti e di rendere i tifosi orgogliosi di un finale di stagione quantomeno positivo. Non è facile: quando cambi quattro allenatori, i tecnici hanno colpe relative. La società? Credo sia sana e ha dimostrato di essere all’altezza della Serie A. Ci sono stagioni che nascono male, per cui penso che se il club e il presidente hanno voglia di ripartire è già una buona cosa. C’è già riuscita una volta, bisogna stringersi intorno alla squadra e capire cosa voglia fare. Il sostegno dell’ambiente è fondamentale in tal senso. Candreva? In questi anni a Salerno ha fatto cose fenomenali, avrebbe voluto un altro tipo di stagione. Il fatto che subentri un allenatore con la voglia di Colantuono, può essere utile anche ai singoli in ottica riconferma oppure di mettersi in mostra qualora si desideri una cessione. Inoltre, la gente di Salerno spinge e sostiene la squadra come poche tifoserie. Cercare di accontentarla e togliersi qualche soddisfazione deve essere un obiettivo”.

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