Modena. Due presidenti, conti bloccati. La Villa d’Oro calcio in tribunale
Giovanni Balugani
MODENA Una società per due presidenti. Due presidenti in lotta a suon di querele e carte bollate per il controllo della polisportiva Villa d’Oro sezione calcio e nel mezzo centinaia di bambini tesserati.
È una situazione critica quella che si sta vivendo in uno degli storici sodalizi della città, quel club rossonero che è sempre stato un fortino per lo sport giovanile di Modena e tutt’ora lo è, se non fosse per il caos che regna nelle stanze dei bottoni. Seppur si stia parlando di una società dilettantistica, si sta consumando da mesi una lacerante lotta intestina tra Alessandro Campi e Alessandro Borciani: sono i due presidenti in dissidio.
La poltrona era (anzi è) occupata da Campi nell’ultima stagione sportiva, ma la sua gestione è stata contestata dalla costola societaria guidata da Borciani. I rapporti si sono così incrinati da indurre quest’ultimo a farsi eleggere presidente in assemblea, con un consiglio composto anche da Vincenzo Napolitano e Marco Cornia. E qui sono iniziate le dispute, poiché Campi e i suoi sostenitori non riconoscono quella elezione.
Si è arrivati fin davanti al giudice, poiché i legali di Borciani hanno richiesto la nomina di un curatore speciale per conflitto di interessi di Campi. Il giudice ha acconsentito la richiesta nominando Anselmo Sovieni. A lui spetta il compito in prima istanza di curare gli interessi della società nelle aule di tribunale per eventuali future udienze, ma anche di tentare una mediazione tra le parti. Trattativa che non sembra semplice ma che al momento è l’unica soluzione per evitare ulteriori passaggi in tribunale. Da specificare che Sovieni non ha responsabilità nell’attuale gestione corrente della società che resta in mano a Campi. Un compito non facile perché a complicare le cose c’è stato il blocco dei conti correnti intestati alla Villa d’Oro sezione calcio, una situazione che come è facile intuire rende la vita quotidiana del club quasi insostenibile. Con fatica, però, la stagione è stata portata a termine.
Ci sono poi le schermaglie personali, le denunce penali trasversali che rendono la matassa ancora più complessa.
E come detto all’inizio in mezzo le centinaia di bambini e ragazzini tesserati, a cui forse poco importa delle aule di tribunale o delle querele: a loro importa rimettersi una maglietta rossonera e tornare in campo. A divertirsi.l