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Vincere in tre anni. Il piano con José

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IL TEMPO (A. AUSTINI) - Risponde con i cuoricini giallorossi a tutti quelli che da Roma lo stanno inondando di messaggi su Whatsapp. Ha una voglia matta di rimettersi in gioco. E la consapevolezza che ha scelto una squadra dove, se vinci, diventi un mito eterno. José Mourinho lo è già per il calcio mondiale, ora proverà a entrare nella storia della Capitale. Intanto è partito «il terremoto» come ha definito l’annuncio del suo arrivo l’ex direttore sportivo romanista Walter Sabatini . Lo Special One, però, ha deciso di non farsi vivo con i giocatori prima di fine campionato e di evitare uno sbarco a Roma anticipato che metterebbe ancor più in imbarazzo Fonseca. Intanto ha iniziato a leggere la valanga di nomi che vengono accostati ai giallorossi da martedì pomeriggio, tra presunti nuovi collaboratori e colpi di mercato. Mourinho se la ride, perché di vero c’è poco o niente. Totti in società, De Rossi o Samuel i n panchina al suo fianco, Aguero, Matic e compagnia cantando nella lista degli acquisti: solo speculazioni. La realtà gli è stata prospettata dai Friedkin nelle due riunioni decisive prima della firma, prima in conference call poi dal vivo a casa di Mourinho a Londra. Il piano non cambia, il progetto dei texani è quello di «una Roma sostenibile» , che dovrà tornare competitiva il prima possibile, ma il prossimo anno non sarà probabilmente pronta per vincere. C’è bisogno intanto di rientrare in Champions , ritrovare credibilità e rimettere in moto i ricavi, in modo da completare la crescita nel triennio del contratto di Mourinho: l’obiettivo è tornare a riaprire la bacheca entro il 2024. Il portoghese si porterà dietro gran parte dello staff avuto al Tottenham, a partire dal nuovo vice Joao Sacramento , da capire se verrà integrato con figure già presenti a Trigoria come il preparatore dei portieri Savorani . La rosa andrà prima sfoltita e poi rafforzata, con acquisti, appunto, «sostenibili». Il potere dell’agente Jorge Mendes sul mercato può essere molto d’aiuto a Tiago Pinto , l’uomo che per primo ha fiutato la possibilità di portare Mourinho a Trigoria. I due primi nodi sono Dzeko e Mkhitaryan (ha rotto con il tecnico ai tempi del Manchester) e se andranno via entrambi serviranno altri leader. La prima pietra è stata messa ed è solidissima, adesso bisogna costruire tutto il resto.
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