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Teramo-Palermo 2-0: flop rosanero all’esordio in Serie C, Santoro e Di Francesco gelano Boscaglia

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In aggiornamento... PRIMO TEMPO - Il nuovo Palermo targato Roberto Boscaglia inizia a Teramo la sua stagione calcistica 2020- 2021 nel Girone C di Serie C. Organico da completare, sincronismi da perfezionare, condizione da definire, identità tattica da costruire. Numerose le incognite che caratterizzano l'esordio in campionato della compagine rosanero che, per blasone, cifra tecnica ed ambizione, viene ritenuta da media e addetti ai lavori tra le formazioni favorite in ottica promozione. Il test contro i marchigiani costituisce comunque un attendibile banco di prova al fine di verificare grado di apprendimento e livello di assimilazione della squadra, dopo la full-immersion con il tecnico nativo di Gela alla guida nel corso del ritiro estivo svolto a Petralia Sottana. Boscaglia opta per il 4-2-3-1 in questa prima uscita ufficiale dei suoi uomini: Doda e Accardi  out per infortunio, Broh non ancora disponibile dopo la recente ufficializzazione del suo nuovo corso calcistico in rosanero. Sorprende l'esclusione del leader e senatore del gruppo, Mario Santana, dall'undici titolare. La fascia di capitano in casa Palermo la indossa Crivello. Pelagotti tra i pali, Peretti e Crivello esterni bassi con Lancini e Marconi tandem di centrali difensivi. Odjer e Palazzi cerniera di interni in zona nevralgica, Floriano, Kanoute e Valente a comporre un tridente dinamico ed intercambiabile alle spalle di Saraniti in qualità di terminale offensivo di riferimento. Ritmi estremamente compassati e inerzia soporifera. Una prima mezz'ora di match a dir poco greve e opaca, trame scolastiche e tessute con cadenze blande, nessun acuto o accelerazione che crei anche solo le premesse della pericolosità, di conclusioni vere e proprie verso la porta avversaria neanche l'ombra. Una fitta e radente pioggia risulta essere l'elemento più costante ed insidioso tra i ventidue in campo nei primi trentacinque minuti. Un'entrata dura di Arrigoni su Kanoute origina una punizione per gli ospiti da posizione interessante: Floriano scocca un destro a giro dal vertice mancino del limite dell'area che termina non lontano dallo specchio della porta. Primo, unico e flebile lampo del match. Squadre contratte ed imballate, meccanismi deficitari. giocate scontate ed approssimative. Il Teramo risponde con una conclusione dalla media distanza di Ilari che Pelagotti sorveglia deviando in corner. Su entrambi i fronti si registra un giro palla lineare ma sterile, la manovra ristagna in mezzo al campo dipanandosi in orizzontale, senza mai trovare sbocchi in verticale né profondità. SECONDO TEMPO -  Teramo che si scuote dal torpore, Palermo che resta fermo al palo. La ripresa racconta una storia diversa in avvio rispetto alla prima frazione: i padroni di casa cambiano marcia e infieriscono sugli imbarazzi degli uomini di Boscaglia. Pinzauti gira di testa in solitudine con la linea difensiva dei siciliani distratta e statica, ma la sua incornata non trova la porta. Lo stesso Pinzauti replica poco dopo, ma Pelagotti può ancora tirare un sospiro di sollievo. Lampi indicativi, che costituiscono un concreto presagio e si traducono poco dopo nel vantaggio della formazione marchigiana firmato Santoro. Assist di Costa con il giocatore di origini siciliane che brucia Peretti e batte con lucidità l'estremo difensore rosanero. Il Palermo accusa il colpo e fatica a riordinare le idee ed imbastire una reale reazione. Palazzi sembra l'unico capace di conciliare intensità, personalità e fosforo in mezzo al campo, ma la squadra di Boscaglia denota palesemente mancanza incisività e peso specifico in fase offensiva. Il tecnico rosanero rompe gli indugi e cambia a stretto giro di posta diverse pedine in seno al suo scacchiere. Prima Crivello e Floriano lasciano spazio a Corrado e Silipo, quindi Lucca e Santana rilevano Kanoute e Saraniti. Gli avvicendamenti non sortiscono effetti confortanti né sul piano tecnico né dell'intensità in termini di proposta offensiva. Il cambio illuminato ha luogo invece in casa Teramo: Pinzauti lascia il campo a Di Francesco. Il subentrato si produce  in uno slalom gigante in percussione dalla trequarti che culmina in un diagonale chirurgico imparabile per Pelagotti. Palermo molle, abulico e superficiale nella circostanza: il raddoppio del Teramo chiude di fatto il match. Difficile trovare un aggettivo calzante per fotografare in modo nitido la pochezza della prestazione fornita dagli uomini di Boscaglia. Le attenuanti non mancano di certo alla formazione rosanero, è evidente che la squadra necessità di tempo, equilibrio ed applicazione per recepire al meglio i dettami del nuovo tecnico ed acquisire gioco ed identità. L'approccio mentale e nervoso alla gara ha destato tuttavia notevoli perplessità, una squadra che nutre legittime ambizioni di vertice avrebbe certamente dovuto aggredire il match con ben altra intensità sotto il profilo mentale e nervoso. Il match contro il Potenza al "Barbera" offrirà repentinamente alla compagine rosanero la chance del riscatto, ma le indicazioni fornite da questo esordio stagionale sono oggettivamente tutt'altro che confortanti.
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