Pattinaggio di figura: Paolino-Tuba a caccia dello spot olimpico nella danza. Gara ricca di incognite
Senza troppi giri di parole: Giulia Isabella Paolino ed Andrea Tuba affronteranno tra pochissimo l’impegno più importante della loro carriera. E non è certamente male per un binomio che ha sulle spalle appena due anni di attività. La coppia di danza azzurra sarà infatti della partita in occasione di Skate to Milan 2026, gara di qualificazione olimpica in scena questo fine settimana a Pechino, in Cina.
Ricordiamo velocemente la situazione: la maggior parte delle carte olimpiche sono state già assegnate nella scorsa stagione, in occasione dei Campionati Mondiali 2025 andati in scena a Boston. Gli spot rimanenti, diciassette in totale, saranno la posta in palio della competizione asiatica, che regalerà dieci posti in campo individuale (cinque maschile, cinque femminile), tre nelle coppie d’artistico, quattro nella danza.
L’Italia come sappiamo sarà della partita solo appunto tra i danzatori, puntando su un duo di giovani atleti cresciuti esponenzialmente nell’ultimo atto. Per dare un po’ di contesto, evidenziamo la loro progressione: la scorsa annata sportiva, la prima nella massima categoria, dopo un anno iniziale di assestamento in campo Junior, gli allievi seguiti da Valter Rizzo, Brunilde Bianchi, Stefania de Luca sono passati dai 149.19 ottenuti al Lombardia Trophy ai 164.06 raccolti nell’ultima prova, il Road to 2026 di Assago (test olimpico), arrivando anche a 166.85 alle Universiadi di Torino, dove si sono accomodati al terzo posto, dimostrazione di una amalgama ottima e di un buon lavoro svolto insieme al team.
Ma cosa serve per centrare il secondo spot olimpico e raggiungere così Charléne Guignard-Marco Fabbri? Da regolamento basta guadagnare un piazzamento nei primi quattro, anche se è doveroso rimarcare quanto la vittoria sia fuori portata. I lituani Allison Reed-Sailius Ambrulevicius (bronzo continentale nel 2024), finiti in questa last chance solo per la disastrosa rhythm dance dei Campionati Mondiali, sono almeno cinque passi davanti agli altri, e non avranno dunque grandi problemi ad archiviare la pratica.
Per le ultime tre caselle sarà una vera e propria roulette russa, in quanto Giulia ed Andrea si confronteranno con una serie di team da una parte interessanti, dall’altra molto incostanti. Il punto interrogativo saranno principalmente i cinesi Shiyue Wang-Xinyu Liu, molto competitivi nello scorso quadriennio ma recentemente spariti dai radar. Attenzione poi agli altri pattinatori stanziati all’Accademia di Montréal alla corte del trio Budrail-Luazon-Hauguenauer, ovvero gli australiani Holly Harris-Jason Chan, l’anno scorso a quota 179.53 nel totale e recentemente passati per 181.68 alla Bolero Cup di Sheffield.
Altri diretti rivali sulla carta leggermente avvantaggiati sono poi gli ungheresi Maria Ignateva-Danyil Szmenko, gli svedesi Milla Ruud Reitman-Nikolaj Majorov, gli irlandesi Caroline Soucisse e Shaen Firus, i giapponesi Utana Yoshida-Masaya Morita, gli iberici Sofìa Val-Asaf Kazimov e gli ucraini Zoe Larson-Andrii Kapran.
Prevedere cosa succederà sarà difficilissimo, anche perché dobbiamo considerare che molte delle coppie in lizza si ritroveranno pronti-via in un contesto ad altissima pressione, con tanta tensione e poche certezze. Gli errori, dunque, saranno dietro l’angolo. Una situazione che potrebbe paradossalmente avvantaggiare Paolino-Tuba, due ragazzi con la consapevolezza di essere solo all’inizio di un percorso. L’obiettivo sarà quindi focalizzarsi su loro stessi e di cercare di stare ben sopra i 60 punti nella rhythm dance, sperando di aumentare i giri nella free dance e attendere la risposta altrui. Comunque vada, sarà un’occasione di crescita.