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Scherma, Davide Di Veroli granitico fra gli uomini in un weekend con diversi exploit femminili

Intenso fine settimana per la scherma, che tra spada e sciabola ha mandato in scena ben quattro competizioni di Coppa del Mondo sparse su tre continenti. Per l’Italia è arrivato un unico podio a livello individuale, con Davide Di Veroli, semifinalista al Challenge Monal di Saint-Maur. Risultati che, ovviamente, non possono essere presi a sé, ma vanno incastonati nell’arco dell’intera stagione.

Il ventitreenne romano si conferma una certezza della spada, l’arma in cui  la volatilità dei risultati è maggiore. Lo testimonia il fatto di essere l’unico schermidore del mondo ad aver raccolto 4 podi nella corrente annata agonistica, quando nessun altro avversario è andato oltre i 2. Una certificazione di come abbia superato il difficile 2023-24 e sia uno dei favoriti (se non il favorito) per la medaglia d’oro sia agli Europei di Genova (metà giugno) nonché per i Mondiali di Tbilisi (fine luglio).

Restando sulla spada, ma trasferendosi nell’altra metà del cielo, va segnalato l’exploit della ventunenne Gaia Caforio, che a Wuxi (Cina) ha battuto negli ottavi di finale la “caposquadra” Giulia Rizzi che, risultati alla mano, sarà tuttavia una seria pretendente al podio iridato, nonché una delle favorite per il titolo europeo. Per la trentaseienne friulana, che aveva vinto il Grand Prix di Bogotà, l’obiettivo della stagione sarà appunto consacrarsi in un appuntamento con in palio le medaglie.

Buoni segnali anche da Sara Maria Kowalczyk, spintasi sino ai quarti di finale, dopo aver battuto l’ungherese Eszter Muhari, che di Rizzi sarà una delle principali rivali in ambito continentale e globale. La giovane azzurra, impostasi in autunno a Berna, è tornata a fare strada nei tabelloni proprio a ridosso delle manifestazioni più importanti del 2024-2025.

È doveroso segnalare un altro exploit, quello firmato a Lima da Alessia Di Carlo nella sciabola femminile. La ventiquattrenne azzurra ha sorpreso la sudcoreana Jeon Ha-young al primo turno. Una vittoria clamorosa e di valore, considerando come l’asiatica appartenga al novero delle Big-Three dell’arma in questione, assieme alla giapponese Misaki Emura (vincitrice dell’appuntamento) e alla bulgara Yoana Ilieva.

Per il resto c’è poco da dire, analizzare risultati di un weekend singolo è di per sé un ossimoro, soprattutto in uno sport come la scherma. Di certo c’è che tra Europei e Mondiali, l’Italia avrà modo di raccogliere a piene mani sia nel fioretto che nella spada, partendo in subordine (ma non battuta a priori) nella sciabola. Il discorso vale per ambedue i sessi, beninteso.

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