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Oscar 2022, la squadra italiana dell’anno è la Nazionale di volley! La classifica completa, scherma e nuoto in alto

L’Italia ha vinto moltissimo nel 2022 e lo sport tricolore è diventato un caso di studio a livello internazionale. I trionfi ottenuti con le varie squadre sono stati semplicemente sontuosi. La redazione di OA Sport assegna gli Oscar per la miglior squadrA italiana dell’anno: di seguito la nostra classifica (speciale top-10).

OSCAR OA SPORT 2022, LA MIGLIOR SQUADRA DELL’ANNO:

PRIMO POSTO: ITALIA VOLLEY MASCHILE 

Campioni del Mondo. L’Italia sale sul trono della pallavolo per la quarta volta nella sua storia, tornando a festeggiare a ventiquattro anni di distanza dall’ultimo sigillo della Generazione dei Fenomeni. Dalla tripletta (1990, 1994, 1998) di un gruppo diventato leggenda, all’affermazione dei Giovani Ribelli che si sono imposti in maniera sbarazzina a dodici mesi di distanza dal trionfo europeo. Una formazione giovane, nuova, costruita dal demiurgo Fefé De Giorgi e magicamente vincente dopo la delusione delle Olimpiadi di Tokyo 2020. 

Il capitano Simone Giannelli (MVP del torneo) ha guidato Alessandro Michieletto, Daniele Lavia, Yuri Romanò, Gianluca Galassi, Simone Anzani, Fabio Balaso (giusto per citare i titolari) verso l’apoteosi imperitura, giunta al termine di una cavalcata sublime. Il durissimo ottavo di finale contro la temutissima Cuba, l’impresa nel tie-break dei quarti di finale contro la Francia (eliminati i Campioni Olimpici), la semifinale dominata contro la Slovenia (già sconfitta nell’atto conclusivo della rassegna continentale) e poi l’epocale finale contro la Polonia, espugnando la loro rovente arena di Katowice.  

SECONDO POSTO: STAFFETTA 4X100 MISTI MASCHILE (NUOTO) 

Uno dei grandi emblemi dell’Italia caput Mundi in questa stagione. Campioni del Mondo nella gara che misura la solidità, la profondità, la completezza del movimento natatorio di un Paese intero. La 4×100 misti maschile è la cartina di tornasole di una Nazione, è la summa maxima di tutti gli stili sulla distanza per eccellenza, è l’unione dei quattro migliori esponenti di ogni specialità, è l’espressione suprema in acqua di un gruppo coeso nelle sue diversità. 

A Budapest si materializza la magia e l’Italia conquista la medaglia d’oro eguagliando il record europeo (3:27.51), riuscendo a battere gli USA (3:27.79) al termine di un duello letteralmente al cardiopalma e che ci ha accompagnato per otto vasche da brivido. L’Italia è sul tetto del mondo dopo aver battuto i maestri di questa gara, liquidando quella che è a tutti gli effetti la potenza sportiva mondiale in una delle discipline più praticate. 

Thomas Ceccon sbaraglia la concorrenza a dorso da Campione del Mondo, Nicolò Martinenghi si esalta nella rana dopo aver vinto il titolo iridato sui 100, Federico Burdisso si difende nel delfino e poi Alessandro Miressi piazza la grande zampata nello stile libero per l’apoteosi totale. Questa squadra è poi stata capace anche di vincere gli Europei di fronte al proprio pubblico di Roma, per un micidiale uno-due estivo che resterà nella storia. 

TERZO POSTO: INSEGUIMENTO A SQUADRE FEMMINILE (CICLISMO SU PISTA) 

Elisa Balsamo, Chiara Consonni, Martina Fidanza, Vittoria Guazzini si sono laureate Campionesse del Mondo nell’inseguimento su pista, regalando all’Italia il primo oro iridato in questa specialità al femminile dopo le grandi apoteosi degli uomini. Il Velodromo di Saint-Quentin-en-Yvelines si tinge d’azzurro per merito di quattro piccoli vagoncini che compongono un treno capace di viaggiare a ritmi forsennati e di imporsi in maniera brillante, completando il proprio percorso di crescita avviato già da qualche anno.  

La Gran Bretagna si inchina in un atto conclusivo dove è emerso tutto lo strapotere delle nostre portacolori, capaci di ritoccare il record nazionale siglato alle Olimpiadi di Tokyo 2020 e di timbrare un lussuoso 4:09.760. In precedenza, ma con altre interpreti (Rachele Barbieri, Vittoria Guazzini, Letizia Paternoster, Silvia Zanardi), era arrivata la medaglia d’argento agli Europei, perdendo la finale di Monaco contro la formidabile Germania. 

QUARTO POSTO: SQUADRA FEMMINILE DI FIORETTO (SCHERMA) 

Il Dream Team è rinato in maniera perentoria. Arianna Errigo, Alice Volpi, Martina Favaretto, Francesca Palumbo si sono laureate Campionesse del Mondo, riportando l’Italia sul gradino più alto del podio iridato a distanza di cinque anni dall’ultima volta. Un digiuno infinito nella prova a squadre che nei decenni precedenti aveva regalato le migliori soddisfazioni al Bel Paese.  

L’arma dolce si rivela un gradito terreno di conquista per il quartetto tricolore, capace di dominare in lungo e in largo in occasione dell’appuntamento di maggiore rilievo di questa annata agonistica: Austria, Polonia, Giappone e USA vengono strapazzate senza appello e l’Inno di Mameli può divampare a Il Cairo.  

Un mesetto prima la stessa identica squadra aveva conquistato la medaglia d’oro agli Europei ad Antaliya: una doppietta superlativa di un gruppo rinato dopo alcune difficoltà e avversità. Arianna Errigo si è messa al collo l’argento in entrambe le competizioni di riferimento in questa stagione. 

QUINTO POSTO: SQUADRA FEMMINILE DI GINNASTICA ARTISTICA 

Campionesse d’Europa. L’Italia ha vinto la gara a squadre della rassegna continentale, dominando in lungo e in largo la prova che misura la validità e la profondità del movimento ginnico di un intero Paese. Le Fate si sono esaltate a Monaco, partendo con tutti i favori del pronostico e sciorinando un tasso tecnico di livello elevatissimo. La Gran Bretagna e tutte le altre avversarie sono state ribaltate dall’alto di una caratura agonistica che la nostra Nazionale femminile ha raggiunto in maniera acclarata. Siamo un modello a livello internazionale, riconosciuto anche da tutte le altre potenze del circuito che ora vedono le azzurre come un punto di riferimento. 

Asia D’Amato (vincitrice anche del titolo all-around), Alice D’Amato, Martina Maggio, Giorgia Villa, Angela Andreoli hanno riportato l’Italia sul gradino più alto del podio a distanza di addirittura 18 anni dalla magia di Volos, quando Vanessa Ferrari e compagne ci regalarono il primo e unico titolo continentale della storia. In precedenza l’Italia aveva vinto anche i Giochi del Mediterraneo e la strada verso il podio dei Mondiali sembrava essere spianata, ma le ragazze del DT Enrico Casella sono incappate in una sfilza di errori durante la finale di Liverpool e si sono fermate al quinto posto a 1.2 punti dal podio a causa di ben cinque cadute.  

SESTO POSTO: SQUADRA MASCHILE DI FIORETTO (SCHERMA) 

Alessio Foconi, Daniele Garozzo, Tommaso Marini e Guillaume Bianchi si laureano Campioni del Mondo a Il Cairo. Il fioretto a squadre maschile è terra di conquista per gli azzurri, impeccabili nella capitale egiziana e capaci di riportare il tricolore sul gradino più alto del podio iridato a distanza di quattro anni dall’ultima volta. La marcia è stata semplicemente dirompente: Uzbekistan, Brasile e Corea del Sud vengono surclassate con una facilità disarmante, il Giappone viene demolito in una semifinale a senso unico, gli USA vengono annichiliti in un atto conclusivo chiuso sul 45-39. Campioni del Mondo dopo aver vinto gli Europei, sontuosa doppietta per l’arma dolce tricolore tornata ai vertici internazionale dopo non aver reso come ci si aspettava alle Olimpiadi di Tokyo 2020.

SETTIMO POSTO: ITALIA VOLLEY FEMMINILE 

Non bisogna nascondersi dietro un dito: le Campionesse d’Europa volevano laurearsi anche Campionesse del Mondo, emulando l’impresa compiuta dai ragazzi poche settimane prima. L’Italia si era presentata alla rassegna iridata forte dei favori del pronostico e sembrava avere tutte le carte in regola per poter salire sul trono, ma le ragazze del CT Davide Mazzanti si sono sciolte proprio sul più bello. Il Brasile si è rivelato ancora una volta un enorme tabù a livello sportivo e la semifinale in terra olandese si è trasformata in una cocente delusione. 

Le azzurre sono comunque state brave a conquistare la medaglia di bronzo, regolando gli USA nella finalina di “consolazione” e salendo sul podio iridato per la terza volta nella storia dopo l’argento del 2018 e l’apoteosi del 2002. Dispiace per la coda che si è generata per il noto caso Paola Egonu, ma se ne riparlerà nella prossima stagione. La presenza della Nazionale di volley femminile in questa top-10 è dovuta non soltanto al podio mondiale, ma anche al trionfo nella Nations League: in estate le azzurre hanno dominato la prestigiosa kermesse, alzando al cielo il trofeo per la prima volta.  

OTTAVO POSTO: SQUADRA MASCHILE DI GINNASTICA ARTISTICA 

L’Italia è rinata dalle sue stesse ceneri e ha conquistato un leggendario argento nella gara a squadre degli Europei. Il Bel Paese si è seduto al tavolo delle grandi del Vecchio Continente, battuto soltanto da una scatenata Gran Bretagna e capace di avere la meglio sulle altre corazzate che alla vigilia della prova di Monaco sembravano decisamente più quotate. Il DT Giuseppe Cocciaro ha messo insieme un magistrale gruppo di Moschettieri, capace di farsi forza l’uno con l’altro, di fornire prestazioni compatte su tutti gli attrezzi e di emergere in contesti decisamente competitivi. 

Nicola Bartolini, Yumin Abbadini, Lorenzo Minh Casali, Matteo Levantesi, Andrea Cingolani sono riusciti in una magia inattesa e insperata, facendo sventolare il tricolore sul podio degli Europei per la prima volta nella storia. E dire che sette anni fa l’Italia era sprofondata al 19mo posto ai Mondiali, toccando il punto più basso della storia al maschile. Quest’anno ai Mondiali si è sfiorato il colpaccio mitologico: fino all’ultimo esercizio, infatti, l’Italia era in corsa per salire sul podio. 

Purtroppo la caduta di Abbadini al cavallo ha frenato gli azzurri, capaci di sognare per tre ore e di chiudere in quarta posizione. La qualificazione alle Olimpiadi di Parigi 2024 è rinviata, ma questa squadra non si pone più limiti e ha tutte le carte in regola per puntare ai massimi traguardi. Con il rebus specialisti ancora tutto da sciogliere. 

NONO POSTO: ITALIA PALLANUOTO MASCHILE 

Il Settebello si era presentato a Budapest con il sogno di confermarsi Campione del Mondo, a distanza di tre anni dall’apoteosi di Gwangju. I ragazzi di Sandro Campagna volevano portare in Patria il quinto titolo iridato della storia e gli azzurri sembravano lanciatissimi: la vittoria in trasferta contro l’Ungheria nei quarti di finale aveva entusiasmato, la semifinale contro la forte Grecia aveva galvanizzato un Settebello apparso in grandissimo spolvero e che aveva le carte in regola per battere la Spagna, riscattando la sconfitta rimediata nei gironi.  

L’Italia resta in partita nell’atto conclusivo contro le Furie Rosse, in precedenza capaci di battere Montenegro e Croazia, e trascina la contesa ai rigori ma purtroppo il doppio errore di Giacomo Cannella obbliga il Settebello ad accontentarsi della medaglia d’argento. In precedenza l’Italia aveva conquistato la World League per la prima volta nella storia, imponendosi a Strasburgo dopo aver liquidato nell’ordine Serbia, Spagna e USA. 

DECIMO POSTO: 4 DI COPPIA (CANOTTAGGIO) 

La legge dei Cavalieri delle Acque. Letali. L’Italia cambia gli elementi su una delle imbarcazioni iconiche del canottaggio, ma è riuscita ugualmente a fare festa in maniera perentoria, mantenendo alto il nome di una scuola che ha fatto proseliti nel corso degli anni. Il DT Franco Cattaneo si è dovuto inventare l’equipaggio a poche settimane dalla rassegna continentale in seguito ad alcune vicissitudini legate a problematiche fisiche, ma i risultati sono stati ecletanti: da una situazione di emergenza si è arrivati a giganteggiare in campo internazionale.

Nicolò Carucci, Andrea Panizza, Luca Chiumento e Giacomo Gentili si sono laureati Campioni d’Europa, dominando fin dalla partenza la finale andata in scena a Monaco. Gentili e Chiumento sono stati confermati dopo la sfortunata esperienza alle Olimpiadi (un problema a un filaremo privò l’equipaggio di un possibile oro), si sono aggiunti Panizza e Gentili per il sigillo di lusso. Ai Mondiali di Racice il quartetto si è poi messo al collo una bella medaglia di bronzo alle spalle di Polonia e Gran Bretagna, con la consapevolezza che questa formazione ha sconfinati margini di miglioramento e può davvero togliersi grandi soddisfazioni verso le Olimpiadi di Parigi 2024.

MENZIONE SPECIALE

Un bonus in questa classifica. La Ducati ha fatto sventolare il tricolore nell’universo dei motori, vincendo il Mondiale MotoGP con Francesco Bagnaia e il Mondiale Superbike con lo spagnolo Alvaro Bautista. La Scuderia di Borgo Panigale ha giganteggiato nel pianeta delle due ruote, surclassando le grandi corazzate giapponesi grazie a una doppia creazione semplicemente stellare. La rimonta di Bagnaia è stata vertiginosa, il dominio di Bautista è risultato disarmante.

Foto: Rubin/FIPAV

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