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Erica Cipressa si racconta: «La medaglia olimpica? Ho avuto sangue freddo. Papà? Che amarezza per quella lettera»

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Erica Cipressa si racconta: «La medaglia olimpica? Ho avuto sangue freddo. Papà? Che amarezza per quella lettera»

TREVISO. A metà ottobre il primo collegiale a Roma con il nuovo Ct Cerioni (che ha preso il posto di papà Andrea), poi da novembre il ritorno della CoppaMondo (ma Algeri ha già rinunciato). Il mirino su Europei e Mondiali 2022, dietro l’angolo Parigi ’24 («Un passo alla volta»). Erica Cipressa, 25enne moglianese, bronzo nel fioretto a squadre ai Giochi di Tokyo, ha portato la medaglia al nostro giornale. L’occasione per raccontarsi, rivivere emozioni, togliersi sassolini.

Sport rosa sugli scudi

«Forse abbiamo più costanza, riusciamo a metterci più dedizione. Non voglio generalizzare, ciascuno ha il suo carattere, ma lo noto nel confronto con il fratello o i coetanei: abbiamo tenacia, una marcia in più. E lo vedo pure in palestra: le ragazze scuola e allenamenti, i maschietti pensano anche a uscire. Tema interessante. Di certo una soddisfazione vivere un'onda femminile così travolgente».

Erica Cipressa e la sua medaglia olimpica: "Quante emozioni, peccato l'assenza del pubblico"foto da Quotidiani localiQuotidiani locali

Io e le Olimpiadi

«Una grandissima opportunità, anche se le limitazioni anti-Covid non ce le hanno fatte vivere appieno. Penso all’assenza del pubblico. Mi sono goduta cerimonia e villaggio, tornando con un gran bel bagaglio. Orgogliosa di tutto. Il rinvio dei Giochi? Sì, a me ha dato una mano. Non dovevo fare parte della squadra. Doveva esserci Di Francisca che poi è rimasta incinta… Per me è stato un viaggio un po’ inaspettato. E non sopporto chi dice “la scherma ha deluso”: cinque medaglie non è poca roba. Ma a noi chiedono sempre tanto».

La gara a squadre

«Resta l’amaro in bocca per la semifinale persa con la Francia. L’avevamo in pugno, dovevamo vincere. Il nostro livello è superiore a quello francese. Ma non sempre chi è forte individualmente riesce a esserlo in team. Subentrano altre variabili, c’è un fatto di sintonia. La mia reazione al debutto in finale? Sangue freddo, non mi sono fatta scalfire dalle emozioni. Ci ho messo un po’ a realizzare. Sono serviti giorni, settimane… Forse tuttora non me ne rendo conto. Un po’ spiace non aver percepito tutte le emozioni. Mamba mentality? È spontaneo».

Gli attacchi per la convocazione.

«Sono rimasta un po’ ferita dagli atteggiamenti di alcune compagne e delle rispettive società. Ma, seguendo le radici veneziane, mi sono detta: “Duri i banchi!”. E ho fatto quello che dovevo fare. Gli attacchi a papà? Fa parte del gioco, ma per me è stata una novità. Ho cercato di restare insensibile, pensando a fare il mio. Poi l’esonero l’ho colto con un po’ di dispiacere. Non per la non riconferma in sé, ma per le modalità. E intendo la lettera firmata dai compagni di Nazionale. Sì, da figlia c’è amarezza. Ma io devo pensare ai miei obiettivi.

Chissà, forse mi sono tolta il piccolo peso di essere sempre catalogata come “la figlia di”. Ora potrò guardare ogni cosa ad armi pari. Si dice che essere “figlia di” avvantaggi, nel mio caso è prevalsa spesso “la paura di”. Mio padre mi ha sempre ribadito che, a parità di risultati con altre compagne, non se la sarebbe sentita di chiamarmi: vedi il Mondiale 2018, dove “i legami di famiglia” mi hanno penalizzata. Mi ha colpito la poca riconoscenza: dare le colpe ad altri, quando le cose vanno male».

Erica Cipressa: "Medaglia bellissima anche se non è d'oro, ripaga di tanti sacrifici"foto da Quotidiani localiQuotidiani locali

Il villaggio olimpico

«Jacobs lo conoscevo già bene. Siamo entrati entrambi nelle Fiamme Oro nel 2013, frequentando il corso di tiro. In Giappone ho conosciuto Tamberi: al di là di Jacobs, è forse la medaglia che mi ha emozionato di più. Per la storia personale, il grave infortunio prima di Rio. Poi, al villaggio, ho stretto amicizia con Valentina Rodini, l’oro del canottaggio».

L’extra-Italia

«Ho seguito la ginnastica artistica, mi ha fatto riflettere la vicenda di Simone Biles. L’atleta è spesso ritenuto una macchina che deve vincere, eppure ha sentimenti ed emozioni. Forse aveva tirato un po’ troppo la corda, a Tokyo è esplosa. E malgrado ciò ha preso una medaglia. Di certo ha acceso l’attenzione sul tema della salute mentale. Purtroppo non si pensa mai all’atleta a 360 gradi. Eppure sei atleta sempre, pure quando ceni o dormi. Spetta a te saper gestire le cose: l’esperienza aiuta, ma non è scontato che tutto funzioni».

Il moroso

«Jean-Philippe - stiamo insieme da 5 anni e mezzo - è nazionale francese di sciabola, come il fratello più piccolo Sébastien. A Tokyo non c’era, a Parigi ’24 speriamo di esserci tutti. S’allena con Bauer, l’ex maestro di Montano, a Orlèans. Oggi pensare a una convivenza non è facile: dopo le prossime Olimpiadi, faremo le nostre valutazioni. Se magari trasferirmi io a Parigi o lui a Mogliano. Gli ho promesso che andremo a vedere il Venezia. Non sono patita di pallone, ma a lui piace tutto: mi ha appassionata pure alla Formula Uno».

L’era Covid e la nuova palestra

«Non è stato facile preparare l’Olimpiade con una palestra disponibile a Mogliano solo tre giorni alla settimana. Dovevo farmi ospitare da altre società, senza scordare gli ingressi contingentati imposti dalla pandemia. Ora, però, abbiamo trovato la pace: Scherma Mogliano ha una nuova palestra, sempre fruibile. Se prima ci si barcamenava con quattro pedane, ora ce ne sono 10».

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Il vaccino

«Ho fatto Astrazeneca molto presto, rientrando nelle forze dell’ordine. Sono “pro vax”, ci ha fatto uscire dal clima di incertezza dei lockdown. Nella primavera 2020, un po’ preoccupata lo ero: mamma, fisioterapista, faceva su e giù in treno. A inizio gennaio, è stata fra le primissime a vaccinarsi».

Il messaggio

«Tanti giovani hanno lasciato lo sport nell’era Covid. Ma ora è il momento di tornare in palestra o al campetto: lo sport è scuola di vita. Impari a lottare, apprendi lo spirito di sacrificio. Le nostre Olimpiadi come trampolino per tanti ragazzi».

Con Mattarella e Draghi

«Ho il selfie con loro, giornata incredibile. Capisci il peso delle nostre imprese». 

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