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Addio ad Angelica Foghini, la signora della scherma

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Addio ad Angelica Foghini, la signora della scherma

SAN GIORGIO DI NOGARO. Il mondo della scherma dice addio ad Angelica Foghini. Lo sport piange la perdita di una delle sue più rappresentative protagoniste dello scenario regionale, nazionale e internazionale degli anni Ottanta. È mancata nella tarda serata di domenica all’Ospedale di Latisana, dopo aver combattuto contro la malattia, Angelica Foghini Fedrizzi, schermitrice della Società Scherma Sangiorgina (oggi Gemina). Aveva 57 anni, lascia il marito Livio, i figli Greta e Jacopo, la mamma Mariella, e i fratelli, Francesca e Federico.

La passione per la scherma l’aveva portata in pedana fin da bambina: a soli sei anni era già in gara, regalando subito successi alla sua società. È stata tra le prime iscritte all’Associazione Schermistica Sangiorgina (1968-’69). A nemmeno undici anni raggiunse “il suo primo e vero exploit”, come scriveva il Messaggero Veneto di quell’anno (il 1973), quando a Roma al Gran premio dei Giovanissimi ottenne uno strepitoso nono posto. Da allora è stato un susseguirsi di successi, raggiungendo brillati risultati in campo regionale, affrontando anche avversarie di maggior esperienza. Ha partecipato a numerose gare nazionali, a trofei individuali e a squadre, ottenendo sempre piazzamenti di riguardo. Fino all’ultimo traguardo, le finali a squadre ai Campionati italiani di spada disputatisi a Rimini nel 1988, ottenendo un significativo quinto posto con le compagne di pedana Sara Vicenzin e Laura Maugeri.

Aveva doti naturali per questo sport, che ha praticato per moltissimi anni, un gesto atletico elegante. Sostenuto dalla determinazione. Pur cessando l’attività agonistica, non si è mai del tutto allontanata dall’ambiente schermistico, anche coltivando le numerose amicizie che nel corso degli anni si sono sempre più consolidate, tanto da lasciare nei “compagni d’arme” e nel mondo schermistico regionale, tutti parimenti addolorati e commossi per la prematura scomparsa, un vero e proprio vuoto.

A ricordarla, è oggi Sara Vicenzin, ex maestra di scherma della società di San Giorgio di Nogaro, che seppur più giovane faceva parte di quel gruppo di ragazze che fecero conoscere la Società Scherma Sangiorgina (poi Gemina Scherma), fuori dai confini regionali, proiettandola nel panorama internazionale della scherma e della spada. «Era una combattente nata – dice con emozione –, anche una volta scoperta la malattia non si è mai arresa, ha sempre lottato. Era una tosta».

Alta e fiera, portava con se l’immagine delle sue radici: l’eleganza della famiglia paterna dei Foghini - antichi proprietari terrieri e poi industriali di fine Ottocento (fu loro la prima casa di spedizioni del porto di Nogaro) - di quella materna, i Pitton, storici commercianti emporiali dotati di grande determinazione. Riservata, ma non schiva, mai sopra le righe, aveva molti amici a San Giorgio e non solo. Anche dopo il matrimonio con Livio Fedrizzi, era rimasta nel suo paese, dove sono nati i suoi figli, Greta, e Jacopo (giovane promessa del calcio) e dove vive tutta la sua famiglia.

Lavorava da anni nello studio di un avvocato, dando una mano anche nell’ambulatorio dentistico del marito. Poi la scoperta della malattia poco più di un anno fa, affrontata senza mai piangersi addosso.

I funerali si terranno oggi, mercoledì 9 setttembre alle 16 nel Duomo di San Giorgio di Nogaro.
 

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