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Il Progetto RMASport approda alle Olimpiadi di Tokyo

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Dopo il prestigioso traguardo ottenuto dal Maestro Benetto Buenza e dalla sua allieva Martina Criscio, apprendiamo dalla viva voce dei nostri beniamini come ha inciso il progetto di formazione dei Tecnici e di preparazione mentale degli Atleti RMASport.

Maestro Buenza, qual è il suo punto di vista sulla parte mentale nella scherma e perché ha deciso di aderire al progetto di formazione RMASport? Come allenatore della nazionale femminile, dopo venticinque anni di esperienza, oggi posso affermare con certezza che una volta preparato un atleta sotto il profilo tecnico, nelle competizioni intervengono dinamiche che non hanno nulla a che fare con l’aspetto tecnico, ma ne condizionano fortemente la prestazione, parliamo ad esempio di una concentrazione altalenante, di una sicurezza che cambia a seconda dell’avversario e in definitiva di uno stato completamente sbagliato per ottenere risultati. Per essere chiaro immaginate “la mente dell’atleta collegata al suo corpo come un pilota alla sua auto”. Grazie alla sua mente l’atleta controlla il corpo, ovvero la prestazione e può sfruttare il bagaglio tecnico che noi maestri gli abbiamo trasferito, ma se  per un ostacolo o un’interferenza a un certo punto il pilota si distrae o toglie le mani dal volante, è finita: ti ritrovi con un atleta in blackout, perché non ha più il controllo della sua auto, a questo punto risulta evidente come sia indispensabile avere gli strumenti per riportare immediatamente il pilota ai comandi prima che sia troppo tardi e la gara risulti bruciata. Per tutti  questi motivo ho aderito assieme ai miei atleti al progetto RMASport del Dottor Angelo Donadeo.  Come è iniziato questo percorso? Il Dottor Angelo Donadeo prima ancora di rapportarsi con i miei atleti ha chiesto un confronto con me, richiedendomi informazioni precise sulla realtà che viviamo in palestra e in gara, su quali punti intendevo lavorare,  gli obiettivi  personali e di squadra ma anche gli ostacoli che desideravo risolvere. Solo dopo aver avuto un quadro chiaro e completo della situazione si è confrontato con gli atleti avviando un percorso personalizzato con obiettivi specifici e differenti, assegnando a ciascuno una preparazione mentale per i momenti fondamentali prima e durante la gara, in modo che ogni atleta potesse allenare la mente tanto quanto il corpo e la tecnica per arrivare pronto sulla pedana.  Quali sono i miglioramenti che ha riscontrato grazie a questo percorso? Personalmente ho iniziato a scoprire con questa formazione nuovi metodi di comunicazione efficaci, che è necessario comunicare in modi specificatamente differenti a seconda della psicologia dell’atleta che hai davanti ma anche in base ai tre contesti chiave in cui comunichiamo noi tecnici, sto parlando della fase pre gara, gara e post gara. Ho notato dei cambiamenti significativi negli atleti che preparo e che gareggiano in competizioni di altissimo livello, ad esempio in Martina Criscio ho visto con i miei occhi, dopo un riscaldamento mentale nel palazzetto, una sorta di “accensione”, attraverso una determinazione superiore nei momenti cruciali di gara e la capacità di staccarsi più efficacemente dall’ambiente, dalle interferenze esterne per concentrarsi sulla pedana per meglio recepire le mie indicazioni: tutto questo si è concretizzato nei risultati con le qualificazioni alle Olimpiadi di Tokyo! In Emanuele Nardella ho notato una superiore maturità e una reazione costruttiva e matura davanti agli errori, fattore che si è rivelato la chiave di volta per tornare in pedana al top e conquistare un argento europeo nella gara a squadre di Porec. Ringraziamo il Maestro Benedetto Buenza.

Veniamo ora alla carissima Martina: In che modo il percorso di preparazione mentale RMASport ti è risultato utile in gara? Per rispondere a questa domanda credo sia necessario partire da ciò che si vede. Lo spettatore assiste a una gara in cui due atleti si sfidano su una pedana in una manciata di  minuti, ma dietro questo breve momento esiste una realtà che appartiene in modo diverso ad ognuno di noi atleti e che non tutti purtroppo conoscono; infatti quello che non si vede è ciò che noi atleti viviamo, puoi prepararti fisicamente e tecnicamente in modo eccellente, ma posso assicurarti che un conto è tirare in palestra con il tuo maestro, con atleti che conosci bene nel tuo ambiente naturale, ma tutt’altra cosa è entrare in un palazzetto che a volte non hai mai visto, a migliaia di chilometri da casa, con avversari che non sempre conosci e davanti ai quali devi rimanere concentrato e calmo pur sapendo di non poter sbagliare; è follia credere che davanti a queste due situazioni così diverse la tua prestazione sarà identica, perché le emozioni che provi mentre tiri sulla pedana cambiano e purtroppo non sempre tutte quelle emozioni sono adatte per dare il massimo, visto che alcune ti stimolano ma altre possono limitarti se non sai come controllarle. Infatti se il tuo stato mentale non è corretto, ovviamente la prestazione non sarà al top e puoi rischiare di perdere la gara con tutti i sacrifici fatti, e questo è un peccato perché conosco moltissimi atleti in gamba che vivono costantemente questo ostacolo ma non sanno che  può essere risolto.  Come affronti tutto questo? Innanzitutto non accettando il problema; credo infatti che esistano due tipi di persone: quelli che accettano il problema e dicono “non possiamo fare nulla” e quelli che non lo accettano e cercano soluzioni finché non le trovano, se è vero che nella scherma lo stato mentale in pedana è sacro, ho ritenuto indispensabile iniziare a prepararmi mentalmente per potenziare la mia concentrazione e raggiungere un livello ancora più alto con il percorso RMASport del Dottor Angelo Donadeo.  Su cosa state lavorando? Ogni atleta del percorso lavora su esigenze diverse e specifiche, personalmente uno degli obiettivi su cui ho richiesto di lavorare riguarda la gestione della calma, specie quando ti senti sotto forte pressione, dove in pochi secondi quello stato di calma e concentrazione può fare la differenza tra il qualificarti solo per le finali oppure salire sul gradino più alto del podio. Saper gestire la calma e reagire in modo intelligente quando commetti errori o sei in svantaggio ma devi rimontare in fretta. Quali miglioramenti hai riscontrato? Ho iniziato a imparare come controllare le mie emozioni, scegliendo solo quelle utili, a concentrarmi più profondamente e a distaccarmi dal mondo esterno per sentirmi sulla pedana all’estero come a casa. Nell’ultima gara che ha permesso insieme alla mia squadra la qualificazione per le Olimpiadi di Tokyo ho toccato con mano quanto la preparazione mentale pre gara incide sulla mia prestazione e mi permette di esprimere al massimo le mie capacità. Puoi essere un atleta con potenzialità eccezionali, ma oggi posso dire per esperienza che la potenza non è niente senza il controllo, oggi sono tra le top 16 al mondo ma sono convinta che completando la mia preparazione unendo a tecnica e corpo anche la mente potrò raggiungere il mio vero potenziale. Dopo il prezioso contributo della nostra olimpica, Il Presidente Matteo Starace ed i Consiglieri della Federscherma Puglia auspicano di poter annoverare altri pugliesi nei Cinque Cerchi.

 

 

 

 

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