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Arianna, Camilla e Zoe: le ragazze pavesi campionesse lombarde di equitazione

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Arianna, Camilla e Zoe: le ragazze pavesi campionesse lombarde di equitazione

ZERBOLO'. Tre ragazze di Pavia campionesse lombarde di equitazione, tutte dello stesso centro ippico La Loggia di Zerbolò, come due dei tre cavalli, e tutte con lo stesso istruttore: un risultato più unico che raro. Il Campionato lombardo era su tre giorni e quattro prove: miglior tempo il primo giorno, il secondo giorno un percorso di perfezione e il terzo giorno due percorsi di perfezione; vince chi realizza il miglior tempo e il minor numero di errori, a parità di punteggio prevale il miglior tempo.

Arianna, Camilla e Zoe: ecco le tre pavesi campionesse lombarde di equitazionefoto da Quotidiani localiQuotidiani locali

La prima a cogliere la vittoria sul suo cavallo grigio Tuxon, uno dei due del maneggio di Zerbolò, è stata Camilla Lodola, 24 anni, che sta per laurearsi in biotecnologie mediche e farmaceutiche, saltando un metro e 15 e poi un metro e 20: «Sono stata l’unica del Criterium primo grado senior a portare termine quattro percorsi senza errori. La vittoria è stato un moneto prima di incredulità, poi di gioia, lacrime di gioia, e ho sentite vicine tutte le persone che mi hanno accompagnato fino a questo risultato. Quando poi tutte e tre ci siamo ritrovate prime è stato incredibile, stupore e felicità, penso non sia mai successo che tre ragazze dello stesso maneggio abbiano vinto le rispettive categorie dello stesso campionato». Arianna Yachaya, 18 anni, studia scienze umane al Cairoli, sul suo sauro Martini della Loggia, l’altro cavallo del maneggio, ha colto la seconda vittoria saltando 1,15 e 1,20 nella categoria Criterium primo grado junior: «Il primo giorno ho realizzato il quarto tempo, non ho commesso nessun errore durante tutte le prove e sono arrivata prima. Camilla aveva appena vinto, io ero molto emozionata: è sempre stato uno dei miei sogni vincere un campionato regionale e avevo un bel carico di ansia e responsabilità per affiancare Camilla. Il giorno dopo ha vinto anche Zoe, è stato un momento magico».

Zoe Ciampi, ha 17 anni, studentessa al quarto anno del liceo scientifico online a indirizzo sportivo, sul suo cavallo grigio Condor 599, ha vinto il Criterium emergenti juniores e young riders, saltando 1 metro e 25 e un metro e 30: «Il primo giorno ho commesso un errore, ma sono stata abbastanza veloce – racconta – , poi non ho più commesso errori. Ero un po’ in ansia dopo i risultati di Camilla e Arianna, allora mi sono detta: ok, ora tocca a me, tre cavallerizze dello stesso maneggio al primo posto sarebbe il massimo, vai! Un mese prima ad Arezzo avevo vinto i Campionati italiani e il bis regionale è stata una grande soddisfazione, ho questo cavallo da metà luglio e mi ha già portato ad avere due medaglia al collo».

l’atleta cavallo

Tre vittorie eccezionali e un istruttore “adorato” dalle ragazze: Roberto Arioldi, 65 anni, del centro ippico La Loggia, sei volte campione italiano e commissario tecnico della nazionale italiana, olimpionico, uno dei migliori cavalieri italiani con il palmares sterminato di chi è salito a cavallo a 17 anni e non è più sceso: «Sono state più brave di me che sono arrivato terzo. Sono contento, hanno tre buoni cavalli e sono tre ragazze appassionate che amano molto i cavalli, due dei quali vengono dal nostro centro ed è quindi una soddisfazione doppia. La prima cosa che insegniamo è l’educazione sportiva, il rispetto e questi risultati si raggiungono quando si ha rispetto verso l’atleta cavallo e quando tra cavallo e cavaliere c’è un buon feeling. Durante le gare la tensione sale, qualche volta è il cavallo che aiuta il cavaliere e qualche volta è il cavaliere che aiuta il cavallo».

Il feeling, l’intesa tra le cavallerizze e i loro cavalli, nasce da impegno, costanza, pazienza e sacrificio. Arianna è salita in sella a 7 anni, Zoe a 8, e Camilla a 9. «Più che uno sport noi lo definiamo uno stile di vita – dice Camilla– , fin da subito si ha un cavallo che bisogna accudite, va nutrito, curato, strigliato, portato a passeggio». Camilla, da martedì a domenica, esce di casa alle 7,45, va al maneggio da Tuxon e torna alle 12,30: «Metà del mio tempo diurno è dedicato al cavallo». «L’intesa tra cavallo e cavaliere è un binomio che si costruisce col tempo e la pazienza, – racconta Arianna – bisogna andare al maneggio tutti i giorni, anche d’estate, quando gli altri sport sono fermi. Le gare sono nel fine settimana, partenza all’alba e si è impegnati per giorni. Così, piano, piano, io e il mio cavallo siamo diventati una cosa sola, so come reagisce e lui sa come mi comporto. È un rapporto mentale, non di forza, con la forza perdi in partenza, lui è dieci volte più grande e più forte di te. L’equitazione è uno sport che ti avvolge a 360 gradi e se non sei disposta a fare tutti questi sacrifici non fa per te».

master

«È uno sport molto impegnativo, ma per me è un piacere – aggiunge Zoe –, vivo in maneggio, sono sempre giù in scuderia e non mi pesa. Io quando sto montando stacco il cervello, cancello i problemi, entro in un altro mondo e mi concentro solo su quello che sto facendo in quel momento, l’equitazione ha una sorta di potere disintossicante». Dopo i Campionati regionali l’obiettivo di Zoe era una gara a squadre ed è stata reclutata nella squadra junior della Lombardia con cui sta disputando il master d’Italia a Pontedera; Arianna vorrebbe partecipare di nuovo ai Campionati regionali e a quelli nazionali; Camilla punta ai gran premi.

Le parole di Arioldi alla rivista specializzata Equideando descrivono con efficacia lo spirito del mondo dell’equitazione: «Questo sport non lo puoi scegliere; devi sentire dentro la passione e l’amore per i cavalli, a qualsiasi livello tu monti o qualsiasi disciplina tu pratichi. E quando senti questo, è lui che sceglie te. Non si spiegherebbero altrimenti tutti i sacrifici che si fanno per montare a cavallo». —


 

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