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Maiero, un centro ippico per bambini realizzato con cavalli salvati

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Maiero, un centro ippico per bambini realizzato con cavalli salvati

MAIERO. “Il cavallo non un bene di lusso ma una risorsa sociale”. Questo il messaggio che compare nella pagina Facebook del Centro ippico L’Edera, con sede in via Prondolo a Maiero. Ad aprirlo e gestirlo Gabriela Uras, sarda di origine ma ormai trapiantata da anni nel Portuense. E qui a Maiero ha aperto nel 2013 questa scuola di equitazione, «in cui i bambini socializzano tra di loro e si confrontano con un altro essere vivente: il cavallo. L’equitazione porta benefici al cervello, stimolando l’autostima, la memoria, la concentrazione e la capacità di orientamento. In quanto sport, l’equitazione aiuta l’apparato cardio-vascolare e la ventilazione polmonare, oltre che tonificare addominali, dorsali, glutei, gambe e braccia». Insomma, tanti benefici evidenti per la salute dei più piccoli (e dei più grandi), ma anche benefici per gli stessi animali, perché in questo centro ippico vengono utilizzati cavalli abbandonati o recuperati da situazioni complicate, ad esempio famiglie in difficoltà nel gestirli.

CURA DEGLI ANIMALI

«In tutto al momento abbiamo 15 cavalli, a disposizione di chi vuole cavalcare. C’è anche Furia, che ha vinto una gara, ma non è questo il nostro scopo. Collaboriamo con associazioni che salvano animali, ad esempio da pochi giorni è arrivata da noi Stella, un pony che ha una malattia ai piedi causata da uno scompenso alimentare, i cui proprietari non riuscivano più a tenere. A chiederci un alloggio e le cure sono stati quelli del gruppo Horse Angels». Per chi non li ricordasse, sono i volontari che intervennero per salvare i cavalli abbandonati nel Mezzano, episodio per il quale adesso è anche in corso il processo.

Ma l’aspetto piacevole è vedere che la solidarietà si allarga a macchia d’olio, partendo dalle famiglie dei piccoli che frequentano la scuola di equitazione. Lo si è visto nel recente evento “L’Edera show” che, nonostante il maltempo, ha avuto un grande successo. «Per il quale devo ringraziare tutte le mamme, in primis perché mi hanno sopportato e poi per il loro fondamentale aiuto». Non solo, per l’evento e l’attività quotidiana (specie durante il lockwodn) sono frequenti le donazioni di paglia e fieno, in particolare dall’azienda agricola Boscolo di Copparo e dai fratelli Simone e Lorenzo Zanellato. La Uras non vuole però aiutare solo i cavalli: «Sono uno zootecnico, con laurea alla Facoltà di medicina veterinaria di Ozzano Emilia. Il maneggio è stato creato per salvare i cavalli che andavano al macello, con la scuola di equitazione riesco a sostenere le loro necessità, ma svolgo anche lavori paralleli per portare avanti il mio sogno, quello di creare un’azienda agricola in cui allevare pony, labrador e conigli nani ariete». —

d.b.

© RIPRODUZIONE RISERVATA


 

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