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Tuffi, l’Italia torna da Singapore con un bel sorriso. Dalla consacrazione di Pellacani al futuro di Santoro

Ieri è calato il sipario sui Mondiali di tuffi a Singapore ed è tempo di un bilancio per la spedizione azzurra. Un bilancio decisamente positivo, perchè l’Italia torna a casa con 3 medaglie, una anche d’oro, ma anche tante finali e la consapevolezza di aver davvero iniziato al meglio il lungo cammino che dovrà portare a Los Angeles 2028, che è ovviamente il traguardo conclusivo di questo quadriennio.

Chiaramente la regina assoluta di questi Mondiali per l’Italia è Chiara Pellacani, che ha saputo eguagliare a Singapore una leggenda come Tania Cagnotto. Nessuna prima di Tania era riuscita a conquistare tre medaglie nello stesso Mondiale e la romana ci è riuscita con i due bronzi individuali dal metro e dai tre metri e poi con il meraviglioso oro insieme a Matteo Santoro nel sincro misto da tre metri.

In questa rassegna iridata c’è stata la definitiva consacrazione internazionale di Chiara Pellacani, che ha cancellato la delusione dei quarti posti olimpici, disputando veramente un Mondiale strepitoso, anche nella gestione dei momenti. Chiara non ha veramente mai sbagliato nei momenti topici, riuscendo sempre a dare il meglio quando contava. Nelle due gare individuali si sapeva che sarebbero stati necessari degli aiuti altrui, che sono arrivati, ma la romana ha saputo sfruttare al meglio la grande occasione e di farsi sempre trovare pronta, come solo le campionesse sanno fare.

Il titolo mondiale con Matteo Santoro è la ciliegina su una torta perfetta, per una coppia arrivata al quarto podio iridato consecutivo e crescono ovviamente i rimpianti perchè questa gara non è olimpica, altrimenti l’Italia davvero potrebbe ambire ad una medaglia ai prossimi Giochi praticamente certa.

Il collegamento ovviamente da Pellacani a Santoro è facilissimo, anche perchè Matteo seguirà lo stesso percorso fatto dalla storica amica, visto che volerà negli Stati Uniti a Miami nell’Università dove Chiara studia e si allena. L’esperienza in America può ulteriormente aiutare Santoro a crescere come atleta, visto che non c’è alcun dubbio che il romano sia un talento cristallino e che rappresenta il futuro dei tuffi italiani al maschile. La prima esperienza “da solo” a livello Mondiale non è andata bene, visto che non è riuscito a raggiungere nemmeno la semifinale dai tre metri, ma si gareggiava subito dopo la vittoria del titolo iridato e forse anche tante energie mentali erano state spese nelle ore precedenti.

Si diceva di un momento dei tuffi in salute e sicuramente lo è. Dalla piattaforma Sarah Jodoin di Maria è una certezza e sarebbe importante affiancarle qualcuno per provare anche a mettere su un sincro femminile. Al maschile dai dieci metri qualche problema in più, ma Riccardo Giovannini (soprattutto) e Simone Conte possono mettersi in luce da qui a Los Angeles.

Ci sono poi i due grandi veterani, Lorenzo Marsaglia e Giovanni Tocci, che sono ancora li a lottare per dei piazzamenti di prestigio dal metro e soprattutto in coppia con un sincro che ha raggiunto ancora la finale e che fino all’ultimo tuffo si stava anche giocando una medaglia. Il segnale di un gruppo azzurro che mischia passato, presente e guarda con sempre più fiducia al futuro.

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