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Tuffi, Ljubov Barsukova è la nuova allenatrice ucraina della Triestina Nuoto

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Tuffi, Ljubov Barsukova è la nuova allenatrice ucraina della Triestina Nuoto

TRIESTE Ha portato sette atleti alle Olimpiadi in quattro diverse edizioni, tra cui l’italiano Giovanni Tocci a Rio nel 2016 e a Tokyo nel 2021. Una carriera da allenatrice che l’ha vista collezionare 10 medaglie ai Mondiali e 49 agli Europei, a testimonianza dello spessore di un personaggio che è uno dei tecnici di riferimento per i tuffi alla Federazione Italiana Nuoto.

Arrivata in Italia nel 2009, quando Oscar Bertone la “corteggiò” con successo ai mondiali juniores in Germania, Ljubov Barsukova ha vissuto per quattordici anni in Calabria, responsabile tecnico della società di Cosenza. «Successe tutto un po’ per caso – ricorda l’allenatrice ucraina – La federazione italiana cercava un nuovo tecnico per Giovanni Tocci, Bertone mi chiese la disponibilità a lasciare il mio Paese per trasferirmi in Italia. Fu un sì di pancia, anche se gli inizi non furono facili. Nella vostra lingua sapevo dire solo ciao, riuscire a comunicare all’inizio non è stato semplice».

Che sia stata in grado di farsi capire bene lo dicono i risultati raggiunti, oggi parla un ottimo italiano ed è perfettamente inserita nell’ambiente azzurro. Da gennaio di quest’anno è il nuovo capo allenatore della Triestina Nuoto. Una scelta importante per un tecnico ambito a livello nazionale e internazionale. C’erano in pista altre soluzioni, In Italia si era parlato di Torino, Bolzano e Roma, la scelta è però caduta su Trieste.

«Cambiare ambiente e trovare nuove motivazioni è stato senza dubbio uno dei motivi di questa scelta – racconta l’allenatrice ucraina – nel momento in cui dalla federazione è arrivata l’indicazione e la Triestina Nuoto mi ha fatto la proposta, ho accettato di buon grado. Per il nostro sport la Bianchi è davvero un’ottima struttura, a livello nazionale non è facile trovare un polo così attrezzato e completo. Sono contenta perché ho trovato un gruppo di ragazzi educati e molto disponibili con i quali abbiamo iniziato un lavoro di qualità. L’obiettivo, nei prossimi cinque-sei anni, sviluppare un programma che possa consentire loro di puntare a ottenere risultati importanti».

Per Lyubov Barsukova l’Italia è ormai casa, vive a Trieste assieme al marito Olexandr (anche egli tecnico biancorosso) mentre figli e nipoti sono rimasti in Calabria nell’attesa di trasferirsi. Il cuore, però, rimane ovviamente in Ucraina. Preferisce non parlare di una guerra difficile da capire e accettare anche se il dispiacere e la sofferenza si leggono negli occhi e nell’anima.

«Eravamo abituati a tornare a casa in agosto – racconta – adesso, complice la situazione che sta vivendo il mio Paese, non credo sarà possibile. Ne approfitterò per conoscere meglio Trieste, città che avevo già visto durante le tante gare disputate qui nel corso degli anni ma che anche in questi primi mesi non ho avuto molto tempo per visitare. Per il momento – scherza Barsukova – il posto che conosco meglio è la Bianchi, la mia vita è in piscina ma con il tempo conto di riuscire a scoprire le bellezze di questa città».

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