Andrea Barnaba, un triestino sul tetto del mondo per tuffi da record: «Adrenalina pura»

TRIESTE La Trieste dei tuffi si coccola un campione del mondo. Che a Montreal, nell’ambito degli Junior International High Diving Championship organizzati in Canada parallelamente ai Campionati mondiali giovanili di tuffi, si è messo al collo una prestigiosa medaglia d’oro.

L’enfant prodige dell’Unione Sportiva Triestina Nuoto si chiama Andrea Barnaba, diciotto anni compiuti lo scorso 4 giugno, un percorso di crescita che lo pone tra le grandi promesse di una disciplina, i tuffi dalle grandi altezze, in grande crescita.

«Sono sempre stato attratto dagli sport acrobatici – racconta l’atleta triestino – Ho cominciato con la ginnastica poi mio padre, che evidentemente ci ha visto lungo, mi ha sollecitato a provare con i tuffi. È iniziato tutto a dieci anni prima con la Trieste Tuffi poi sono arrivato alla Triestina Nuoto. L’ispirazione per questa disciplina è arrivata grazie ad Alessandro De Rose, negli anni mi hanno seguito Arturo Miranda, poi Sigrid De Riz fino ad arrivare a Nicole Belsasso. Ho cominciato con le gare classiche, negli ultimi anni mi sono avvicinato ai tuffi dalle grandi altezze e me ne sono innamorato. Poter restare in aria per un numero maggiore di secondi e potersi esprimere al meglio attraverso un maggior numero di evoluzioni rispetto a ciò che ti permette la piattaforma ha fatto la differenza».

Galeotto fu il raduno nazionale delle grandi altezze organizzato dalla Fin nel centro federale dell’Acquacetosa a Roma al quale Barnaba ha partecipato nel 2020. Un primo approccio che ha fatto scattare la scintilla. Andrea ha deciso di accantonare la piattaforma per sfidare se stesso in una specialità che richiede coraggio e quel pizzico di follia che ti spinge a lanciarti da 27 metri.

«La sensazione che si prova è quella che maggiormente ti avvicina al volo – racconta Andrea – Di certo l’adrenalina che scorre nelle vene è tanta. La paura c’è e ci deve essere, ti aiuta a esorcizzare i rischi di uno sport che senza dubbio non ti puoi permettere di sottovalutare».

Dietro all’esplosione degli ultimi mesi, tanto lavoro. Sei giorni a settimana, quasi sei ore al giorno in piscina e una giornata che, anche grazie alla scelta di diplomarsi in una scuola privata, comincia alle 9 di mattina per concludersi solo nel primo pomeriggio. Andrea alterna agli allenamenti in acqua quello a secco.

«Una componente importante della preparazione – racconta – la svolgo in palestra con Fabrizio Mezzetti. Pesi ma non solo, c’è tanto lavoro anche sul tappeto elastico. I risultati di questo periodo sono una soddisfazione che ripaga me e tutte le persone che in questo periodo mi sono state vicine aiutandomi a crescere, per tutto l’impegno profuso».

Nel circuito Red Bull Club Diving, Andrea ha trovato una sorta di seconda famiglia. «Una disciplina che ti spinge a creare legami forti – conferma l’atleta triestino – ci supportiamo a vicenda e, aldilà della normale competizione che si crea durante le gare, proprio per la particolare natura di questo sport tra noi c’è grande rispetto. Ho trovato persone con cui ho instaurato rapporti che vanno oltre lo sport e che, con la loro esperienza e il valore dell’esempio mi aiutano a crescere».

Il futuro è tutto da disegnare, l’obiettivo però è ben definito. «Il prossimo traguardo che mi pongo – conclude Barnaba – è riuscire a guadagnarmi il pass per i mondiali che la prossima estate si svolgeranno in Giappone. Ci giocheremo le chance di arrivare a Fukuoka nelle qualificazioni in programma ad aprile in Egitto. Contestualmente continuerò a partecipare alle gare del circuito della Red Bull, una serie di appuntamenti che mi consentirà di coltivare un’altra mia grande passione, viaggiare. Girare il mondo, conoscere posti nuovi e poterlo fare continuando a vivere le grandi emozioni che questo sport regala è davvero un grande privilegio». —