Notizie

“La nostra Maturità”: il ricordo di 8 personaggi tra ripassi dell’ultim’ora e tuffi al mare scaccia pensieri

0 280
“La nostra Maturità”: il ricordo di 8 personaggi tra ripassi dell’ultim’ora e tuffi al mare scaccia pensieri

TRIESTE Ormai il conto alla rovescia è quasi agli sgoccioli: mercoledì 22 giugno inizieranno gli esami di Maturità, che in Friuli Venezia Giulia coinvolgeranno 8.914 studenti. Torna la formula pre pandemia, con due prove scritte e l’esame orale; le commissioni però saranno interne, come negli ultimi due anni.
In attesa di vedere come se la caveranno gli studenti triestini, abbiamo chiesto ad alcuni personaggi noti in vari campi lavorativi – dallo spettacolo alle istituzioni – di raccontare la loro Maturità: ecco cosa ci hanno detto.

Andro Merkù: «Al mare prima degli scritti. È stata la scelta vincente»

«Fino a due giorni prima dell’esame ero davvero terrorizzato e studiavo tantissimo». Così Andro Merkù, imitatore, autore e conduttore radiofonico, racconta le emozioni provate in quel 1980, a 48 ore dall’esame, al liceo Prešeren. Ma la vigilia del primo scritto è stata ben diversa: «I miei genitori mi hanno detto che non sarebbe servito arrivare a scuola preparato ma stanco, e quindi mi hanno suggerito di svagarmi, di distrarmi e di riposare. Così ho fatto. Il giorno prima sono andato al mare e non ho pensato a nulla. Ed è stata la scelta vincente. Tutto è andato bene e il voto è stato alto». Appena concluso l’orale il primo pensiero è stato «duplice: da una parte un’enorme sensazione di liberazione, dall’altra la consapevolezza che era finita un’epoca, una parte della gioventù, e da quel momento in poi si sarebbe dovuto “fare sul serio”». Un sentimento che Merkù proverà nuovamente qualche mese più tardi: «Iniziando l’università ho ritrovato quella percezione di libertà, nell’intraprendere un percorso che avevo scelto in autonomia».

Paolo Valerio: «Studio, emozioni, paure: tutto sempre in gruppo»

«Conservo splendidi ricordi della maturità, del tempo passato insieme ai miei amici: un esame preparato collettivamente, studiando sempre in gruppo». Paolo Valerio, direttore del Teatro stabile Rossetti di Trieste, si è diplomato al liceo Aleardi di Verona nel 1979. E tornando indietro nel tempo ripensa soprattutto «alla vigilia del tema di italiano: era quello la paura più grande. Con i compagni ipotizzavamo i titoli che sarebbero usciti. E come capita sempre, gli studenti che pensavano di aver intuito la traccia erano quelli che puntualmente sbagliavano». Ma quella condivisione di preoccupazioni e emozioni «è stata una delle cose più belle in quei giorni, insieme all’aiuto che la nostra insegnante di italiano e filosofia e la nostra preside ci hanno dato: sono state molto affettuose, ci hanno accompagnato e sostenuto soprattutto quando avevamo il terrore della commissione esterna». Ricordi che in parte Valerio rivive in questi giorni: «Perché sarà ora mia figlia ad affrontare la maturità».

Emanuela Grimalda: «Niente stress, pensavo già all’Università di Bologna»

Emanuela Grimalda, attrice, si è diplomata all’istituto d’arte Nordio nel 1983. E oggi quel che ricorda è «un periodo febbricitante. Non ero assolutamente in ansia per la maturità, ero proiettata al dopo esame, al mio principale obiettivo da raggiungere. Insieme a un gruppo di amici volevamo iscriverci al Dams a Bologna». Delle prove, scritte e orali, Grimalda ricorda in particolare che «in due materie avevo voti eccellenti, in due ero un disastro: dal bilanciamento complessivo ho concluso gli studi senza difficoltà. Non ho sentito mai quella tensione da “notte prima degli esami” che molti provano, anche nei giorni prima di iniziare la maturità ero molto concentrata sulle strategie da mettere in atto per strappare un via libera ai miei genitori, per il trasferimento a Bologna. Non erano molto d’accordo». E Com’è andata a finire? «Ci sono riuscita. Si convinsero a lasciarmi partire. Ma solo perché andai a vivere in un convitto di suore». —

Francesco Casarella: «Non vedevo l’ora di finire per iscrivermi a Economia

Francesco Casarella, esperto di finanza, è responsabile per l’Italia di investing.com, uno dei tre principali portali sui mercati finanziari che offre strumenti, dati aggiornati in tempo reale e quotazioni agli oltre 21 milioni di utenti mensili. Si è diplomato nel 2005 all’istituto Volta, indirizzo elettronica e telecomunicazioni. Delle giornate prima dell’esame ricorda «l’ansia. Pur avendo scelto un istituto tecnico ero più portato per materie come italiano, inglese o storia, meno per le altre, anche se me la sono sempre cavata bene. E così è stato anche alla maturità, dove la prova che più ho temuto è stata l’orale». Negli ultimi giorni di scuola, soprattutto, «guardavo verso l’edificio dell’università, che è poco distante dal Volta, perché non vedevo l’ora di andarci. Avevo scelto il Volta più per seguire gli amici, che per gli argomenti di studio. Il mio vero interesse erano l’economia, la finanza e gli investimenti. La maturità è stata una liberazione per accedere allo step successivo, la facoltà di Economia e commercio». —

Anna Gregorio: «Ci si aiutava a vicenda perché tutti riuscissero»

«La parte più bella della maturità è stata quella dell’aiutarsi a vicenda, coi compagni, ad affrontare insieme in particolare la prova di matematica, perché tutti riuscissero a superare al meglio l’esame». Anna Gregorio, inserita tra le 50 donne più influenti nel mondo della tecnologia in Italia, è docente al dipartimento di Fisica di Units e Ceo di PicoSaTs, azienda attiva nei nanosatelliti. Si è diplomata al liceo Oberdan nel 1985. «Come tutti i miei amici ero in ansia nei giorni prima dell’esame. Temevo soprattutto il tema di italiano; con la matematica me la son sempre cavata benissimo». Conclusa brillantemente la maturità, «era chiaro avrei scelto un percorso scientifico. A scuola e fuori mi hanno sostenuta, sebbene fosse un’epoca in cui non si era ancora abituati a vedere donne intraprendere questo tipo di strada». Ma prima dell’università, il periodo dello svago: «Da velista e amante del mare ho chiesto in “premio” un windsurf, ed è stato il divertimento dell’estate. Tra matura e vacanze, un periodo di cui conservo bellissimi ricordi».

Annunziato Vardè: «La tensione del proiettarsi verso il mondo dei grandi»

Per il Prefetto di Trieste e commissario di governo in Friuli Venezia Giulia Annunziato Vardè, diplomato nel 1979 al liceo classico Vinci di Nicotera, in Calabria, l’esame finale è stato caratterizzato da «una forte emozione, soprattutto all'orale. E ricordo molto bene anche uno stato di tensione, legato alla consapevolezza di un traguardo importante da raggiungere, la maturità, che mi avrebbe proiettato, a breve, in un mondo diverso da quello fino ad allora vissuto, il "mondo dei grandi", che richiede maggiore impegno e soprattutto una responsabilità personale che lascia poco spazio alla spensieratezza».

Tornando indietro nel tempo, e ripensando alla conclusione dell’orale e agli ultimi istanti trascorsi all'interno della vecchia scuola, Vardè ricorda anche di aver provato «una sensazione di grande felicità; ero contento di aver concluso quel percorso, ed ero felice di averlo portato a termine con soddisfazione». —

Silvia Stibilj: «Più facile pattinare per il titolo mondiale»

«È stata più difficile la maturità che il mondiale». Così Silvia Stibilj, pluridecorata campionessa di pattinaggio artistico a rotelle, ricorda l’esame sostenuto al liceo Carducci nel 2012. «Ero molto agitata, in una situazione di panico. E ricordo che un insegnante me ne ha chiesto il motivo, visto che già stavo sostenendo competizioni internazionali ed ero abituata ad affrontare lo stress. Ma ho risposto senza mezzi termini che quella era una prova ben diversa. E che mi preoccupava parecchio». Oltre allo studio, inoltre, quello «era un periodo intenso, di grandi impegni, allenamenti, preparazione: un momento complesso da gestire, bisognava incastrare tutto. Tanto che il giorno dopo l’esame non ho avuto nemmeno il tempo di riposare e sono partita per i campionati italiani». E a distanza ormai di una decina d’anni «capita, ogni tanto, che la maturità me la sogni ancora, mi trovo davanti ai professori che mi dicono: "Devi tornare a scuola"». —

Dino Sagani: «Chiuso in camera, in corsa per recuperare le lacune»

Per il comandante di grandi navi bianche, Dino Sagani, attualmente impegnato con Msc, la maturità conseguita nel 1990 è stata una corsa allo studio all’ultimo momento. «Sono sempre stato uno studente vivace - nell’ultimo anno lo ero ancora di più - e il mio voto in condotta era sempre al limite. Ma puntualmente mi mettevo a studiare alla fine dell’anno e non ho mai avuto un esame a settembre. Così ho fatto anche alla maturità: prima dello scritto mi sono chiuso in camera per giorni, studiando tutto e concentrandomi per recuperare le lacune e per dare il massimo». La sicurezza era soprattutto «per le materie tecniche: avevo già alcuni imbarchi alle spalle, sulle competenze legate all’indirizzo di studi ero pronto. Mi preoccupava solo un po’ la prova di italiano». Il primo pensiero, appena finito l’esame, «è stato subito per il mare: non vedevo l’ora di salpare, e dopo i festeggiamenti con i compagni di scuola, a Lignano, ho presentato le carte per partire per la Marina il prima possibile». —

Загрузка...

Comments

Комментарии для сайта Cackle
Загрузка...

More news:

Oasport: Nuoto paralimpico: Super-Italia a Berlino! Morlacchi, medaglie e record
Oasport: Nuoto paralimpico: Super-Italia a Berlino! Morlacchi, medaglie e record
Oasport: Nuoto paralimpico: Super-Italia a Berlino! Morlacchi, medaglie e record

Read on Sportsweek.org:

Altri sport

Sponsored