Tuffi, Noemi vola a Tokyo per conquistare il pass olimpico anche nel sincro 10
TRIESTE. L’Italia dei tuffi prova a respirare il clima olimpico a meno di tre mesi dai Giochi di Tokyo. Lunedì scorso la spedizione azzurra guidata dal direttore tecnico Oscar Bertone è infatti partita proprio alla volta della capitale nipponica, con destinazione Coppa del Mondo Fina 2021, per affacciarsi per la prima volta dai trampolini del Tokyo Aquatics Centre: un impianto da quasi mezzo miliardo di euro e 15 mila posti a sedere dove a partire da sabato 1 maggio, gli azzurri proveranno a staccare i pass mancanti per le Olimpiadi che avranno inizio il 25 luglio.
Sono 10 i nostri portabandiera: tra i ragazzi, Andreas Sargent Larsen (Fiamme Oro/Cc Aniene) piattaforma e sincro piattaforma, Lorenzo Marsaglia (Marina Militare/Cc Aniene) 3m e sincro trampolino, Gugiu Eduard Timbretti (Blu 2006) sincro piattaforma, Giovanni Tocci (Esercito/Nuoto Cosenza) 3m e sincro trampolino, Maicol Verzotto (Fiamme Oro/Bolzano Nuoto) piattaforma; tra le ragazze Elena Bertocchi (Esercito/Cc Milano) 3m e sincro trampolino, Maia Biginelli (Fiamme Oro) piattaforma, Sarah Jodoin Di Maria (Marina Militare/Mr F.lli Marconi) piattaforma, Chiara Pellacani (Fiamme Gialle/Mr F.lli Marconi) 3m, sincro trampolino e sincro piattaforma e naturalmente Noemi Batki (Esercito/Triestina Nuoto).
L’atleta alabardata è l’unica ad avere già in tasca la qualificazione nella piattaforma individuale in virtù della finale raggiunta ai mondiali di due anni fa a Gwangju e proverà a prenotare uno dei posti ancora disponibili nel sincro 10m assieme a Pellacani. Cina, Malesia e Usa (medagliate agli ultimi mondiali) hanno già i biglietti olimpici mentre il Giappone è ai Giochi in qualità di rappresentativa ospitante: tolte queste nazionali, le prime 4 coppie otterranno il pass dalla piattaforma (l’eliminatoria è in programma domenica alle 3, ore italiane, finale alle 9 con diretta su Rai Sport+HD).
«Con Chiara purtroppo ci siamo allenate poco, perché lei è molto concentrata sul trampolino – evidenzia Batki - ma quei pochi allenamenti sono stati di qualità per cui cercheremo di fare del nostro meglio. Nel 2019 chiudemmo settime, la sfida che ci aspetta è bella, non impossibile e dipenderà molto dallo stato di forma delle altre nazioni che vedremo per la prima volta il giorno della gara».