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Tania Cagnotto e l’impegno per sensibilizzare sulla prevenzione della meningite

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Tania Cagnotto e l'impegno per sensibilizzare sulla prevenzione della meningite
Tania Cagnotto e l'impegno per sensibilizzare sulla prevenzione della meningite
Tania Cagnotto e l'impegno per sensibilizzare sulla prevenzione della meningite
Tania Cagnotto e l'impegno per sensibilizzare sulla prevenzione della meningite
Tania Cagnotto e l'impegno per sensibilizzare sulla prevenzione della meningite
Tania Cagnotto e l'impegno per sensibilizzare sulla prevenzione della meningite

Considerato il fatto che “prevenire è meglio che curare”, l’ex campionessa di tuffi Tania Cagnotto, 35 anni, ha dedicato diversi post su Instagram al suo ultimo progetto, cento per cento solidale e molto importante. Qualche giorno fa, infatti, Tania ha raccontato ai suoi follower della collaborazione con M-Team: «siamo una squadra che si batte per dare una corretta informazione sulla meningite nei bambini e per promuovere l’importanza della prevenzione unita a uno stile di vita sano che include una corretta alimentazione e una buona attività fisica. Sei di nostri?», ha scritto l’atleta altoatesina, mamma della piccola Maya e attualmente incinta del suo secondo bebé. In un altro post, la Cagnotto aggiunge: «Sapevi che la meningite è causata anche dal meningococco B, uno dei batteri più pericolosi di tutti gli agenti patogeni che la provocano? Se non la tratti entro 24-48 ore, potrebbe essere fatale per il tuo bambino. Ecco perché è importante proteggerlo fin da ora, prima che tutto ciò accada. La prevenzione, in questo, gioca un ruolo essenziale. Non dimenticarlo». Il progetto al quale ha deciso di prestare il volto, M-Team, nasce dall’iniziativa di un gruppo di mamme, unite per sensibilizzare e informare sul delicato tema della meningite per la salute dei più piccoli. Abbiamo contattato Tania, per farci raccontare del progetto M-Team, ma non solo.

Come stai vivendo questa nuova fase della pandemia?
«Sono sincera, ho meno energie per affrontarla positivamente rispetto alla scorsa primavera. La verità è che non credevo saremmo giunti a una seconda condizione di semi lockdown, che è quello che stiamo sperimentando a Bolzano. Speravo sicuramente che la mia seconda gravidanza potesse essere vissuta con più spensieratezza e il calore degli amici, ma so bene che quel che conta più di ogni cosa è la salute. E, per fortuna, stiamo tutti bene».

Quali sono le tue strategie per mantenerti il più possibile positiva, nonostante la situazione?
«Quando mi prende lo sconforto cerco di fare uno sforzo di lucidità e riportare i piedi per terra. Mi dico che, appunto, la salute c’è e coltivo la speranza sia davvero l’ultimo strascico di questo brutto anno. E poi cerco di pensare che ho moltissimo tempo da dedicare a Maya, anche se ovviamente mi dispiace che non possa giocare e relazionarsi con gli altri bimbi».

Quanto e come ti ha cambiato la maternità?
«Diciamo pure che ha rivoluzionato qualsiasi equilibrio precedente: ora Maya è al centro di tutto, dei miei pensieri e delle mie energie. Essere diventata mamma mi ha fatto cambiare le priorità e il modo di pensare. Ma ciò non significa che non cerchi di ritagliarmi degli spazi dedicati solo e soltanto a me. I bimbi piccoli sono incredibili, ovviamente, ma risucchiano anche tante energie. Per questo è fondamentale trovare dei momenti da dedicare al relax, al lavoro, alle proprie passioni: servono a ricaricarsi e centrarsi».

Riesci ad allenarti a casa?
«Quanto mi manca la palestra! Al momento la sola cosa che sto facendo è seguire un corso online di yoga dedicato alle donne in dolce attesa, ma appena sarà possibile tornerò ad allenarmi seriamente».

Ci racconti nel dettaglio in cosa consiste il tuo impegno con M-Team?
«Premesso che sono molto felice e orgogliosa di questa collaborazione, quello che mi impegno a fare collaborando con questo progetto è sensibilizzare e creare informazione sul tema della meningite, malattia troppo spesso sconosciuta nelle sue origine e conseguenze dagli stessi genitori. Fare prevenzione, a partire dal vaccino, è fondamentale. Me lo hanno fatto comprendere fin troppo le tante mamme che hanno perso i loro bambini a causa di questa malattia. Diffondere queste testimonianze, spiegare quanto il vaccinarsi faccia la differenza è diventata una mia responsabilità: spero di riuscire a far arrivare a più persone possibile questo messaggio».

Quali sono altre cause per le quali credi sia importante battersi e impegnarsi oggi?
«Allo stato attuale delle cose, credo che agire nel rispetto delle regole, e quindi attenendosi con consapevolezza alle norme di igiene e distanziamento che ci sono date, sia un atto di civiltà e responsabilità importante. Ovvio che tutti noi non vediamo l’ora di tornare ad abbracciarci e goderci il calore dell’amicizia e degli incontri umani, ma dobbiamo impegnarci – ciascuno nel proprio piccolo – per non diffondere ancora di più questo virus».

Hai un sogno nel cassetto?
«Tornare al più presto alla normalità della vita, alla libertà, che sarà goduta e apprezzata in ogni momento, di questo sono certa. E poi vorrei tanto tornare a dare qualcosa di me nello sport».

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