Notizie

Cairo in Versilia ritrova il furore. «Con Giampaolo Toro no limits»

0 59
Cairo in Versilia ritrova il furore. «Con Giampaolo Toro no limits»


Il buen retiro di Urbano Cairo è quello di sempre: la spiaggia intrisa di dune e memoria del bagno Angelo Levante di Vittoria Apuana, periferia silente della diversamente modaiola e griffata Forte dei Marmi. «La Versilia è una terra splendida: ci vengo da anni con la famiglia. Passeggiate in bicicletta, tuffi in mare, la colazione al Caffè Principe, le partite a ping pong con i miei figli. Si, splendido», è il mantra di Cairo con il cellulare, però, sempre a portata di mano. Il calciomercato incombe e il presidente del Torino si è portato avanti con il lavoro.

«Ci siamo mossi per tempo: Rodriguez dal Milan, Linetty dalla Sampdoria e stiamo definendo Vojvoda dallo Standard Liegi. Soprattutto non intendo ricadere in un errore, se così vogliamo definirlo, fatto giusto un anno fa».

Quale errore?

«Quell'idea, forse un po' romantica, di tenere tutti. Eravamo reduci da un buon settimo posto, ci giocavamo la qualificazione all'Europa League e non ho dato seguito alle richieste di chi, come N’Kolou, ad esempio, premeva in virtù di una vecchia promessa, non fatta però dal sottoscritto, di essere ceduto. Ho detto no e ho sbagliato: mai tenere un giocatore controvoglia. E mai più ricapiterà».

Siete passati dal lottare per un posto in Europa a giocarvi la permanenza in serie A: cosa è successo?

«Qualche malumore nello spogliatoio, Mazzarri contestato, alcune partite andate male nel momento sbagliato: poi entri in una spirale negativa diventa dura. Con Mazzarri ci siamo lasciati da buoni amici, è un serio e valido professionista, anche se indicare come esempio, per furore agonistico, Chiellini, non è stata una splendida idea e lo dico da tifoso granata. Moreno Longo, in panchina, ha poi ottenuto l'obiettivo minimo: la salvezza. Ha fatto bene, ma abbiamo deciso di voltare pagina».

Ed ha chiamato Giampaolo.

«Lo abbiamo scelto d'intesa con il nuovo ds Vagnati: veramente lo avevo cercato già in passato, ma era impegnato. Sa valorizzare i suoi calciatori, privilegia il gioco. Noi non abbiamo il fatturato delle grandi società italiane: dobbiamo individuare potenziali campioni, farli crescere, talvolta cederli se serve a migliorare ulteriormente la squadra» ,

Belotti resta o è sul mercato?

«Belotti ce lo teniamo. Non è in discussione. Izzo? Vediamo, ha molte richieste, come diversi altri nostri giocatori: se partirà qualcuno sapremo come sostituirlo. Intanto stiamo lavorando per l'acquisto di un play davanti alla difesa».

Qual è l'obiettivo del Torino per il prossimo campionato?

«Certo non la salvezza. Mettiamo Giampaolo nelle condizioni di lavorare al meglio, poi si vedrà».

Ha mai pensato di vendere il Torino?

«La nostra è una società economicamente sana che ha un appeal importante, ma non è mia intenzione cedere le quote di maggioranza. Meno che mai quando si è reduci da una stagione così sofferta. Ero e resto presidente del Toro. La contestazione dei tifosi? Sì, c’è stato qualcosa durante la scorsa stagione, ma dopo la presentazione di Giampaolo e i primi acquisti il clima si è molto rasserenato».

Il 19 settembre, salvo slittamenti, ripartirà il campionato: teme che l'emergenza sanitaria si rifletta di nuovo anche sulla serie A?

«Rispetto a qualche mese fa, quando ribadivo che il calcio non era una priorità e che bisognava pensare alla salute di tutti noi - e per queste parole sono stato etichettato, da gente meschina, come il furbastro di turno che temendo la retrocessione della propria squadra non voleva fare ripartire il campionato - sono più tranquillo. In questo momento abbiamo delle certezze: c'è più attenzione, più controlli, più prevenzione. E poi arriverà un vaccino. Si, sono fiducioso. Un calcio senza pubblico è triste? Si, lo è, ma non possiamo fare diversamente, in questa fase. Dal punto di vista della sostenibilità economica dico, però, che la voce spettatori, in Italia, visti i nostri stadi, incide meno, anche se è importante, rispetto ad altri paesi».

Dalla serie A alla Nazionale: è l'anno dei campionati Europei: ottimista?

«Si, decisamente., Il ct Mancini sta facendo molto bene, sa gestire i talenti, in quanto grande ex calciatore, è molto ascoltato. E si è sempre trovato al momento giusto nel posto giusto. E' anche questa una grande dote. Così come è un grande allenatore Conte: Inter e Juventus si giocheranno il campionato. Pirlo in panchina? E' stato uno straordinario centrocampista e per come la vedo questo potrebbe facilitarlo come allenatore, anche se è tutto un altro mondo. E comunque se la Juventus lo ha scelto, avrà avuto i propri buoni motivi».

Con il presidente della Figc Gravina non sempre siete stati in sintonia: come sono oggi i rapporti?

«Sulla ripresa, nella primavera scorsa, del campionato, alla fine ha avuto ragione lui: come ho detto io avevo molti dubbi. Gravina ha fatto bene e merita i complimenti Ma oggi, più che mai, c'è molto su cui lavorare e molto da fare per tutelare il nostro calcio». —
 

Загрузка...

Comments

Комментарии для сайта Cackle
Загрузка...

More news:

Oasport: Nuoto paralimpico: Super-Italia a Berlino! Morlacchi, medaglie e record
Oasport: Nuoto paralimpico: Super-Italia a Berlino! Morlacchi, medaglie e record
Oasport: Nuoto paralimpico: Super-Italia a Berlino! Morlacchi, medaglie e record

Read on Sportsweek.org:

Altri sport

Sponsored