Migliaia di persone al Milano Pride 2025, canzoni, balli e bandiere arcobaleno: il corteo tra le strade del capoluogo
Un’onda che in contemporanea al Pride di Budapest si è propagata in tutta Italia in difesa dei diritti “per ribadire ancora una volta che l’Italia non vuole tornare indietro”, questo volevano essere i sei cortei del pride che hanno sfilato oggi per tutto lo stivale, isole comprese, da Bolzano col primo Sudtirol Pride, a Salerno passando per Sassari, Ragusa, Bologna e Milano, a cui si riferiscono le immagini. Al comizio finale è intervenuto anche il sindaco Giuseppe Sala e dove, secondo gli organizzatori, hanno sfilato in 350mila. Cifra forse sovrastimata (fra chi era presente c’è chi ha parlato di ottantamila) ma comunque si tratta di un fiume di persone che hanno sfilato per la città arrivando all’Arco della pace. “Sei importanti cortei” che danno “forza e tenacia” ha spiegato da Budapest il segretario generale dell’Arcigay Gabriele Piazzoni, mentre da Milano la presidente nazionale Natascia Maesi ha denunciato che l’Italia è “il Paese più transfobico d’Europa”.
A Bologna è andato in scena il Rivolta Pride: “Da Gaza a Budapest a Bologna froc3 e trans coi popoli in rivolta” lo striscione che ha aperto il corteo. Ma il tema della Palestina è stato presente anche nelle altre piazze. Motivo per cui a Milano la comunità ebraica ha scelto di non partecipare visto che, ha spiegato il direttore del museo della Comunità ebraica Davide Romano, “si autorizza l’uso di termini che mettono a rischio di aggressioni”, come genocidio.
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