Nozze Carsiche tra costumi tradizionali, balli e partecipazione: Monrupino in festa per il sì di Dana e Ivan

TRIESTE È stata una partecipazione entusiastica e corale dell’intero territorio quella assicurata ieri alle Nozze carsiche di Monrupino, manifestazione che ha vissuto l’appuntamento principale, cioè lo sposalizio fra Dana e Ivan, i due giovani che si sono uniti in matrimonio nella chiesetta della Rocca, al termine di una settimana ricca di eventi, fra i quali il più significativo ha visto la presenza, sabato sera, del presidente della Slovenia, Borut Pahor.

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Più di mille figuranti in costume, in rappresentanza delle numerose comunità di lingua slovena che popolano Trieste e il circondario, hanno infatti creato una festosa e variopinta cornice all’evento, che mancava da ben nove anni sull’altipiano.

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Seguendo fedelmente la tradizione, i rappresentanti di ogni rione o frazione in cui è vivo il legame con la cultura slovena, dalla valle del Breg a Servola, da San Giovanni a Sgonico, da Aurisina a Monrupino, indossando ciascuno l’abito che da sempre simboleggia la partecipazione all’appuntamento definito universalmente il più importante, sotto il profilo etnografico, per la comunità slovena che vive in Italia, hanno partecipato con trasporto al lungo cerimoniale previsto per la giornata finale della kermesse iniziata già mercoledì.

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Fin dal mattino, nella piazza e nelle stradine di Monrupino, lungo la salita che porta alla Rocca e nel piazzale della chiesetta si potevano ammirare le gonne lunghe e plissettate delle donne di tutte le età, i loro fazzoletti bianchi, i mazzi di fiori che adornavano i corpetti. E accanto a loro gli uomini con i grandi cappelli neri, le giacche ricche di bottoni luccicanti, le cravatte di mille colori. I bambini con le vesti bianche. Insomma una grande festa per tutte le generazioni.

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E quando Dana e Ivan hanno iniziato la ripida salita che porta alla Rocca, dietro a loro un lungo corteo li ha accompagnati passo dopo passo. In chiesa ad attenderli c’era don Bedencic, storico parroco della chiesa della Rocca di Monrupino, che ha celebrato il rito matrimoniale. Usciti dalla chiesa, i novelli sposi sono tornati in paese, completando a ritroso il percorso dell’andata, in mezzo a due ali di folla. Nel tratto più vicino alla chiesa c’erano i figuranti, poi, avvicinandosi a Monrupino, il pubblico era formato soprattutto da turisti, curiosi di vedere dal vivo un evento che fa parte della storia del luogo, e dai tanti triestini che amano il Carso e questo tipo di manifestazioni. Una volta arrivati alla Casa carsica, a pochi passi dalla piazza di Monrupino, c’è stato uno degli ultimi atti previsto dal cerimoniale: la “consegna” della sposa.

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Nel tardo pomeriggio, dopo il banchetto nuziale, Dana e Ivan hanno aperto le danze in piazza, che sono proseguite fino a tarda sera, quando è calato il sipario sulla 27.a edizione delle Nozze carsiche. «Siamo molto soddisfatti della riuscita dell’evento – è stato il commento finale di Edi Kraus, presidente della cooperativa Carso nostro, che promuove e organizza la manifestazione assieme al Circolo culturale Kraški Dom, guidato da Vesna Gustin, custode delle tradizioni locali, e all’amministrazione comunale – perché tutto è andato per il verso giusto e la risposta delle gente è stata straordinaria». Dello stesso parere Tanja Kosmina, sindaco di Monrupino: «Le Nozze carsiche sono nel cuore di tutti – ha sottolineato – e non va trascurata la funzione di promozione del territorio garantita dalla manifestazione. Abbiamo visto tanti turisti e la felicità negli occhi dei partecipanti».