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Ferrara, sì alla tombola, no alla briscola: le regole per i centri sociali

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Ferrara, sì alla tombola, no alla briscola: le regole per i centri sociali

FERRARA. Sì a scacchi, tombola e freccette, ma niente carte, biliardino e giochi da tavolo. Vietatissimi i balli. E, per i dipendenti o volontari che hanno avuto il coronavirus e sono guariti, ingresso ammesso solo presentando il certificato medico di avvenuta guarigione.

OBBLIGHI E RESPONSABILITA'

I protocolli regionali per le riaperture completano un altro tassello con le indicazioni relative ai Centri sociali, ai Circoli culturali e ricreativi. Realtà che, comprendendo al loro interno attività diversificate (ristorazione e bar, corsi, attività ludico ricreative, sportive e motorie) e prevedendo la permanenza e l’aggregazione dei loro frequentatori, necessitavano di una particolare attenzione e regole specifiche. Le linee guida generali puntano l’attenzione sulla responsabilità individuale, con l’obbligo di restare a casa con febbre oltre i 37,5° o avendo avuto contatti con pazienti positivi nei 14 giorni precedenti, e avvisare subito il gestore in caso di sintomi da Covid. Il gestore, da parte sua, deve informare i frequentatori, anche con appositi cartelli, sulle regole di accesso e comportamento.

Spazi rimodulati dunque per garantire il distanziamento di un metro, privilegiando i luoghi all’aperto. Condizionatori senza ricircolo aria, gel igienizzanti, niente appendiabiti comuni, e un programma di pulizia e disinfezione. Passando ai servizi erogati all’interno dei circoli, le regole per bar e ristorazione non differiscono da quelle adottate per tutti gli altri locali, a cominciare dal distanziamento di un metro tra persone. Non tutte le attività ludico ricreative si possono fare. Sono ammesse quelle in cui il giocatore utilizza in via esclusiva i materiali (come le pedine) oppure che prevede la presenza di materiali lavabili. Si può quindi giocare a scacchi, a tombola e freccette, così come sono ammessi hobbistica e modellismo. È però obbligatorio l’uso della mascherina, ci si deve lavare spesso le mani e rispettare la distanza di sicurezza di almeno un metro sia tra giocatori dello stesso tavolo che tra tavoli adiacenti. Alla fine bisogna disinfettare tutti i materiali e, come ben sappiamo, evitare assembramenti.

Per gli stessi motivi (impossibilità di sanificare e mantenere la distanza), sono vietati i giochi di carte, i giochi da tavolo e di ruolo e il biliardino. Disposizioni che «potranno essere riviste sulla base dell’evoluzione dello scenario epidemiologico e del quadro normativo regionale e nazionale». Si rifà al precedente protocollo regionale dell’Emilia Romagna anche la regolamentazione dei corsi, individuali e di gruppo, che prevede sostanzialmente l’uso di mascherine e il rispetto del distanziamento: lezioni di musica, informatica, lingue, teatro, fotografia possono riprendere all’interno dei circoli.

Così come riaprono le palestre, può ricominciare l’attività sportiva e motoria nei circoli in forma di corsi o ad accesso libero, in funzione degli spazi e attrezzature disponibili. Per fare qualche esempio: corsi di ginnastica, danza, ping pong, discipline olistiche e orientali, bocce, biliardo. La mascherina è obbligatoria solo per le attività che non comportano un significativo impegno cardio-respiratorio e non consentono un’adeguata prevenzione dal contatto con droplet: dunque sì alla mascherina se si gioca a bocce o a biliardo. Restano in ogni caso vietate tutte le attività di ballo (liscio, tango, danze popolari) dove non è possibile evitare il contatto fisico e assicurare il mantenimento della distanza.

Cinema, teatri e spettacoli all’aperto sono sospesi fino al 14 giugno, e quando riprenderanno ci saranno posti a sedere preassegnati, distanza tra persone di almeno un metro e limiti massimi di mille persone all’aperto e 200 in luoghi chiusi. Stop, al momento, agli eventi musicali come i concerti, a eccezione di quelli esclusivamente “di ascolto”, con postazioni sedute per rispettare la distanza di un metro. Restano vietate tutte le occasioni di assembramento come balli o happy hour.

Dibattiti, convegni e presentazioni di libri possono riprendere, sempre con accorgimenti: distanza di almeno un metro tra le persone (moderatori compresi), valutare accessi differenziati, registrazione online dei partecipanti per evitare assembramenti, posti fissi numerati, niente appendiabiti comuni, podio ad almeno due metri dalla platea ed evitare l’uso promiscuo di microfoni, tastiere e schermi touch.

Via libera, disciplinate da provvedimenti di settore, anche altre attività come centri estivi per ragazzi, fiere, mercatini, gruppi d’Acquisto solidali o manutenzione del verde. —

© RIPRODUZIONE RISERVATA

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