La Villetta y el Gordo

Sono arrivato qui in Italia durante la pandemia, uno di quei medici che da Cuba ha provato a dare una mano. A Roma ho tanti amici, soprattutto di scacchi: i ragazzi de La Villetta, alla Garbatella, quei ragazzi che mi fanno sentire a casa. Federico, Carmine, Riccardo, Alberto e tutti gli altri. Il circolo si chiama Quattro Torri e si danno davvero tanto da fare, come tutti gli altri alla Villetta. Ogni martedì per esempio organizzano un apprezzatissimo torneo, in amicizia. Il primo premio (per la verità anche l’unico) è una bella botiglia di liquore ma la gente non va lì per vincere l’Amarone bensì per passare due ore in spensieratezza giocando a scacchi. Lì ho conosciuto ragazzi romani e di tutto il mondo: filippini, bangladini, lussemburghesi (il Grande Maestro Alberto David), brasiliani, e appassionati da tanti altri paesi.
Uno di questi martedì ha vinto il torneo un Maestro Fide tedesco, il distinto e gioviale Dirk Maxion che ha vinto, e molto convincentemente, tutte le partite tranne una, quella contro un personaggio particolarissimo. Credo che costui le abbia perse tutte tranne appunto questa, strapazzando in malo modo il suo ben più forte avversario. Ignoro il nome di questa figuro bislacco e un po’ guascone ma penso di battezzarlo El Gordo, perché è grasso e l’andatura ciondolante ne accentua la pinguedine. Ho provato, con delicatezza, da medico in borghese, ad accennargli i benefici di una dieta e mi è parso di averla vinta per tutta la durata della conversazione…
Ho alzato bandiera bianca solo quando, dopo avermi ascoltato con deferente silenzio, mi ha smontato con un “d’accordo, ma adesso vieni con me che ci scoliamo una bella San Miguel con abbondanti patatine”