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Scacchi: Magnus Carlsen fuori dai Mondiali rapid per jeans irregolari! Accuse durissime contro la FIDE del numero 1

Nella notte esplode la “bomba” ai Mondiali rapid di scacchi in corso di svolgimento a New York. Magnus Carlsen è stato squalificato (o se n’è andato di suo, il tema è ancora dibattuto) per violazione del dress code del torneo: indossava dei jeans non conformi, gli è stato chiesto di cambiarli, lui ha risposto che avrebbe potuto per domani, ma non per oggi e ha lasciato dopo aver giocato l’ottavo turno e prima di disputare il nono.

Al momento dell’uscita di scena Carlsen occupava il 41° posto con 5 punti e stava risalendo la classifica dopo una prima giornata particolarmente difficile per i suoi elevatissimi standard. Aveva appena battuto il connazionale Aryan Tari; è stato prima multato (200 dollari) per i jeans non conformi e poi non gli è stato concesso di restare con quelli per la giornata. Il che aveva evidentemente una logica: appare complicato tornare in hotel, cambiare indumento e tornare in poco meno di un battito di ciglia.

Carlsen, in successive interviste, ha dichiarato che non giocherà neppure i Mondiali blitz a seguito della situazione venutasi a creare. Di più: si è esposto in maniera durissima nell’intervista con Levy Rozman (noto anche come GothamChess) su Take Take Take, tant’è che è già culto il suo “Fine, then I’m out. F*** you!”, che si può facilmente tradurre con “Bene, allora sono fuori. Andate a f******!”.

Ma non c’è solo questo: “Ai miei jeans non ci avevo nemmeno pensato. Sono venuto qui e non so se sia successo dopo la prima o seconda partita che sono stato avvertito di cambiarmi i jeans. Ho ricevuto una multa, il che è ok, e poi mi hanno detto che non sarei stato accoppiato per il nono turno se non mi fossi cambiato i vestiti. Hanno detto che avrei potuto farlo dopo il terzo turno. Ho detto che mi sarei potuto cambiare domani se era ok, mi hanno risposto che dovevo farlo ora. A quel punto per me è diventata una questione di principio. Non ho presentato appello, sono troppo vecchio (ha 34 anni, N.d.R.) per curarmene a questo punto. Se questo è quello che vogliono… nessuno voleva arrendersi e siamo qui. Per me è ok, me ne andrò dove il tempo è un pochino migliore di qui“.

E poi la bomba: “Sapete, c’è stata questa cosa per cui la FIDE voleva attivamente costringere i giocatori a non firmare con la Freestyle, minacciandoli di non farli entrare nel nuovo ciclo mondiale se ci avessero giocato. Per questo già la mia pazienza all’inizio non era così alta con loro. Possono rafforzare le loro regole, è ok“. E la risposta è quella di cui sopra. La Freestyle Chess è un’associazione che si occupa degli scacchi con differenti posizioni di partenza rispetto a quella classica (situazione nota come Fischer Random oppure Chess960), e che ha recentemente stretto un accordo di “non belligeranza” con la FIDE per avere il riconoscimento di entrambi i titoli mondiali futuri, fermo restando che della Freestyle Chess possono fondamentalmente far parte i super GM, quelli ben oltre quota 2700 ELO.

A questo accordo aveva fatto seguito una strana precisazione del presidente FIDE, il russo Arkady Dvorkovich, e cioè che la nota stampa rilasciata dal Freestyle Chess Players Club non era stata emessa in accordo con lui stesso. Voci neanche troppo velate di corridoio riportano come tra il duo Carlsen-Nakamura e la FIDE la tensione fosse altissima già prima dei Mondiali rapid, con l’accordo che è giunto a pochi giorni dal rischio di non veder partecipare nessuno dei due all’evento newyorkese. Il che fa capire quanto sia stato più difficile del previsto arrivare al raggiungimento di un tale accordo.

Vero è che non solo Carlsen aveva avuto problemi con il vestito: anche Ian Nepomniachtchi, da par suo, si è presentato con un vestito estremamente vistoso, commentando ironicamente. “Come mi ha detto l’arbitro capo, un giocatore di scacchi non si dovrebbe vestire così. I 200 dollari di ulta andranno (si spera) alla Chess Fashion Research Foundation“. Quanto alle accuse di Carlsen, Emil Sutovsky, amministratore delegato della FIDE, ha dichiarato via X/Twitter: “Che la FIDE abbia minacciato i giocatori del Freestyle Chess Tour è una bugia. Siamo stati felici di cooperare, allineare i calendari. […] L’unica cosa su cui abbiamo insistito è che nessuna serie o tour può essere chiamata Capionato del Mondo finché non lo approva la FIDE […]. Nessun giocatore è stato minacciato, chiedetelo a Gukesh, Caruana, Abdusattorov o altri“.

L’impressione è che non sia finita qui.

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