Scacchi, Mondiali rapid 2024: ancora in quattro davanti dopo il caos Carlsen, lotta aperta tra le donne. Italiani a metà classifica
Inutile dirlo: la giornata di mezzo dei Mondiali rapid 2024 di New York sarà ricordata non tanto e non necessariamente per i risultati alla scacchiera, quanto per la clamorosa esplosione del caso di Magnus Carlsen, che è stato fondamentalmente messo alla porta per jeans non conformi, alle norme, con tutto il caos mediatico inevitabilmente seguito. Sono comunque andati in scena i turni dal 6° al 9° nel torneo Open e dal 5° all’8° nel femminile. Oggi si giocano gli ultimi quattro incontri per l’Open e gli ultimi tre per le donne, salvo spareggi.
In chiave Open la testa ha continuato a cambiare in maniera solerte e ripetuta, tant’è che a quota 7 c’è solo uno dei leader di ieri, il russo Volodar Murzin, 18 anni, accompagnato dal nettamente più esperto Alexander Grischuk, che di anni ne ha 41. Con loro l’indiano Arjun Erigaisi e il polacco Jan-Krzysztof Duda, due dei grandi protagonisti degli scacchi di oggi (soprattutto Erigaisi, che sta tenendosi vicino alla triade Carlsen-Caruana-Nakamura): non saranno però solo loro a disputarsi punti importanti oggi. Naroditsky, peraltro, dopo sette turni aveva preso il comando battendo l’uzbeko Nodirbek Abdusattorov, ma è stato poi sconfitto da Duda prima di pattare con Sindarov., il tutto mentre Erigaisi-Duda è finita patta e Nakamura è stato battuto da Murzin.
Dietro di loro, infatti, arrembano a mezzo punto in tanti, dagli ex leader Daniel Naroditsky e Leinier Dominguez (USA) fino a tutti quelli che stanno rientrando di forza, dal russo Ian Nepomniachtchi al duo uzbeko Abdusattorov-Sindarov fino all’olandese Anish Giri e all’azero Shakhriyar Mamedyarov. Senza dimenticare che con qualche margine, ancora a quota 6, ci sono Hikaru Nakamura, Fabiano Caruana e Levon Aronian per gli States, Alireza Firouzja (Francia), Daniil Dubov (Russia sotto bandiera FIDE), Praggnanandhaa (India) e Wei Yi (Cina). Per tutti gli altri difficilmente ci sarà qualcosa di possibile.
Per quel che riguarda gli italiani, resta la zona di metà classifica (sui 180 partecipanti). Lorenzo Lodici ieri è partito male, perdendo contro il belga Daniel Dardha (che poi ha fermato sulla patta Carlsen prima del dressgate) e poi con il kazako Mark Smirnov prima di riprendersi e battere il lituani Karoils Juksta e, soprattutto, il francese Laurent Fressinet, ex numero 27 del mondo e storico secondo di Carlsen lungo tutti i match mondiali disputati dal norvegese fino al 2021. Differente la giornata, invece, per Luca Moroni: prima vittoria abbastanza tranquilla con il kazako Aldiyar Ansat e poi patta molto ben strappata, giocando di fatto in difesa, al forte vietnamita Le Quang Liem, attualmente nei primi 15 del ranking mondiale. Dopo la vittoria sull’altro vietnamita Bahn Gia Huy, al nono turno è arrivata la sconfitta contro il bulgaro Ivan Cheparinov (lo stesso con cui aveva esordito Lodici), autore comunque di una gran partita d’attacco nella fattispecie.
Per quanto riguarda le donne, la leader solitaria di ieri, la quindicenne americana Alice Lee, è incappata in una giornata no da appena mezzo punto su quattro, il che ha provocato il sorpasso da parte di tante. Il terzetto di testa a quota 6,5 è estremamente qualificato: ne fanno parte la cinese Ju Wenjun e le indiane Harika Dronavalli e Humpy Koneru: si va dalla regnante campionessa mondiale a due giocatrici che sempre hanno avuto il merito di insidiarla. Alle spalle di questo trio ci sono, con 6 punti, l’americana Carissa Yip, la svizzera Alexandra Kosteniuk (russa, ma ha cambiato nazionalità scacchistica), la tedesca Elisabeth Paehtz, la greca Stavroula Tsolakidou e la russa (sotto bandiera FIDE) Kateryna Lagno, spesso al centro di polemiche nel tempo recente per attività interne al suo Paese. Difficili le speranze di tutte le altre, in particolare nel gruppo a quota 5,5 che comprende anche Tan Zhongyi, Lei Tingjie, Batsiashvili e Assaubayeva.