Allegro barbaro
Mattina presto, aeroporto di Palermo. Aspetto, ancora un po’ addormentato, la chiamata per l’imbarco. Nella grande sala d’attesa c’è un pianoforte a coda, incustodito. Qualche bambino si avvicina a pestare dei tasti a caso. Poi, all’improvviso, la musica. Si siede un ragazzo giovane giovane e suona, benissimo (almeno per un profano come me), tre pezzi […]