Turkish Airlines Euroleague #Round23 2024-25: la rabbia e l’orgoglio. La Virtus Bologna cede nel finale contro Monaco, si ringrazia il Dott. Zanetti
Bologna, 23 gennaio 2025 – Nella notte delle grandi illusioni la Segafredo Virtus Bologna fugge, ma quando le energie scemano, si risveglia Mike James e tutte le scorie entrano nei muscoli dei bianconeri che nel finale cedono di schianto.
Si parlava di illusioni, perché quando arrivi sul +21 un pensierino ad una vittoria, non dico agevole, ma possibile, lo hai fatto, oppure perché per la prima volta in stagione Tucker è sembrato un giocatore da Eurolega, oppure perché Pajolino nel primo tempo ha sfoggiato una prestazione offensiva degna di un Diamantidis, ma le illusioni, si sa, sono destinate a svanire e la realtà, nell’ultimo quarto, ha presentato il conto ai ragazzi di Dusko Ivanovic.
Un dato potrebbe spiegare la partita: l’ex di turno, Mam Jaiteh, quello che nella gara di andata fu decisivo, ha giocato la bellezza di zero, ripeto, zero minuti, questo per dare l’idea della differenza di profondità fra due roster.
Comunque dopo la grande partenza dei bianconeri chi ha cambiato la gara, da metà secondo quarto, sono stati Papagiannis, che ha giocato la gara migliore che io mi ricordi chiusa con 3 stoppate e 11 punti, senza tirare neanche una bomba, e Strazel, autore dei punti che hanno permesso ai monegaschi di rientrare in partita dopo il massimo vantaggio virtussino.
Tutti gli sforzi degli ospiti sarebbero stati vani se nell’ultimo quarto non si fosse svegliato Mike James, fino a quel punto della gare ben limitato ed anche innervosito dalla stretta guardia di Cordinier prima, e Hackett poi. Nell’ultimo quarto il campione di Portland ha sfoggiato tutte le su armi, risultando imprendibile per tutti gli avversari che gli si sono parati di fronte decidendo il match da par suo.
Dall’arrivo di Spanoulis il Monaco ha cambiato qualcosa nelle rotazioni degli uomini, ma quando si ha un Mike James a roster non si può non cavalcarlo, sempre e comunque, a maggior ragione questa sera viste le assenze di due pedine, o meglio pedone quali Jordan Loyd e Elie Okobo.
Nonostante la centralità del n° 55 non si può non notare come i biancorossi abbiamo avuto ben sei uomini in doppia cifra. Questo dovrebbe dare l’idea della profondità della squadra del Principato che, dopo le Final Four del 2023, ha l’ambizione di raggiungere l’atto finale di Abu Dhabi…Ah ah ah, le F4 di Eurolega ad Abu Dhabi…
Come sempre quando si parla della Virtus Bologna non si può non citare la guerra interna fra le due anime societarie o di un Dott. Zanetti che dice meno siamo meglio giochiamo…
L’inadeguatezza del roster per la massima competizione europea è evidente da inizio stagione e, se a tutto ciò aggiungiamo l’infortunio di Clyburn e quello di Zizis, ci si chiede perché non si prenda una decisione nelle segrete stanze di Via Dell’ Arcoveggio. Le assenze non solo accorciano le rotazioni, ma obbligano un Shengelia, al rientro dopo un problema non leggero, a fare gli straordinari, oppure un Pajola acciaccato a stare in campo più di 33 minuti, arrivando a fine gara con le energie a secco e la lucidità che scema minuto dopo minuto.
A tutto ciò aggiungiamo, per dovere di cronaca, che alcune scelte di coach Ivanovic non ci hanno convinto, dal minutaggio di Cordinier, alla pervicacia di non schierare Diouf nei finali, insistendo con i quintetti piccoli che hanno dato la possibilità agli ospiti di banchettare a centro area.
Ultima, solita, chiosa finale per l’arbitraggio: schizofrenico, quasi incomprensibile, con 55 falli fischiati, alcune mazzate non sanzionate ai sospiri fischiati, per non parlare dell’ultimo mezzo minuto sconcertante. La cosa triste di tutto questo è la continuità di queste brutte prestazioni, con i vertici della competizioni che sembrano non accorgersene, pessimismo e fastidio.
Highlights
Sala Stampa
Virtus Segafredo Bologna vs AS Monacò 80-86
Parziali: 26-18; 23-23-; 13-15; 18-30
Pagelle
#3 Marco Belinelli 6+: gioca un buon primo tempo, dove trova i suoi tiri e fa ammattire Spanoulis in panchina. Non confondano le percentuali, dovute alle forzature obbligate nel finale.
#6 Alessandro Pajola 7,5: oltre alla solita gara difensiva nel primo tempo si trasforma in cecchino infallibile, ma dopo più di 33 minuti in campo, giocati con l’intensità che il giocatore anconetano mette sempre in campo, la stanchezza si fa sentire.
#9 Riccardo Visconti n.e.
#21 Tornike Shengelia 6+: deve giocare spesso contro gente più alta, più fresca e, in questo momento, più atletica di lui, spesso si è trovato circondato David Crockett ad Alamo ed alla lunga ha pagato.
#23 Daniel Hackett 6,5: nel primo tempo apre la borsa dei trucchi e manda fuori giri James, a tratti gioca anche da finto lungo, nella ripresa cala anche lui.
#24 Andrejs Grazulis 5,5: limitato dai falli, alcuni veramente fiscali, fa fatica ad entrare nel ritmo gara, se poi deve giocare contro avversari cui rende almeno dieci centimetri, se non riesce a trovare lo spazio per punirli dalla distanza, fa oggettivamente fatica.
#30 Matt Morgan 6: molti meriti del buon primo tempo bianconero sono anche suoi, quando riesce a spingere sull’acceleratore, nel secondo tempo fa fatica anche lui e sbaglia un paio di bombe da libero importanti.
#33 Achille Polonara 5: non riesce a trovare il ritmo della gara e coach Ivanovic lo panchina subito, nel secondo tempo quasi mai impiegato, e forse qualche minuto in campo, anziché far giocare Tucker da n°4 sarebbe servito.
#35 Mouhamet Rassoui Diouf 7: neanche 17 minuti in campo, e non capisco il perché. Va bene che coach Ivanovic ha impostato il cambio sistematico sempre e comunque, ma il lungo nativo di Dakar i cambi li sa fare e un paio di palleggi riesce quasi sempre a reggerli, per me inspiegabile il non utilizzo nel finale di gara.
#45 Nicola Akele n.e.
#59 Rajon Tucker 6,5: nel momento della necessità tira fuori una prestazione inaspettata, anche dagli avversari, e nel primo tempo sorprende tutti. Nel secondo tempo cala anche lui ripetendo gli stessi errori di concentrazione di sempre, ma se poi deve giocare anche da n°4 non gli si possono dare troppe colpe.
#00 Isaia Cordinier 5,5: tutte le volte che prova ad entrare in area viene respinto con perdite, la sua fisicità contro i lunghi monegaschi non basta, però qualche minuto in più poteva darlo.
#9 Jaron Blossomgame 7: mobile, fisico, veloce, praticamente uomo ovunque, limita Shengelia e tutti i suoi avversari, segna quando deve ed è sempre concentrato.
#9 Georgios Papagiannis 8: partita praticamente perfetta. Non sbaglia una scelta, gioca difensivamente una gara mostruosa, facendo da ombrello a tutte le penetrazioni felsinee. Mai visto così attento e concentrato.
#11 Alpha Diallo 5,5: viene limitato dai falli ed ogni tanto ha qualche amnesia difensiva, soprattutto nel primo tempo.
#12 Petr Cornelie 6+: 10 minuti di utilità e concentrazione, sa quello che deve fare e non sbaglia nulla.
#14 Mam Jaiteh n.e
#20 Donatas Motiejunas 5,5: inizia bene, attaccando i finti centri bolognesi, quando cambi il ritmo e l’impostazione difensiva avversaria sparisce dalla gara.
#22 Terry Tarpey 5: Spanoulis lo prova, ma lui non risponde.
#23 Juhann Begarin 6+: non appare, ma incide, difende, corre e mette il fisico.
#30 Vitto Brown n.e.
#32 Matthew Strazel 8: una spina nel fianco per Bologna. E’ suo il merito del rientro biancorosso e la costanza di rendimento di tutta la gara ne avrebbero fatto l’ MVP se non ci fosse stato il finale di James.
#33 Nick Calathes 5: ha perso lo smalto dei tempi migliori e le scelte difensive della Virtus che gli concedono il tiro da tre, non gli permettono di distribuire il gioco come suo solito.
#55 Mike James 8,5: oramai si fa fatica a trovare gli aggettivi, la cosa certa è che non bisogna dai darlo per morto. Dopo un primo tempo difficile nel secondo incide e decide la partita come suo solito.
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