Una vittoria così larga in souplesse senza rischiare mai era da tempo che l’Olimpia non la faceva in Eurolega, dove è più d’abitudine assistere a vittorie combattute come quella della settimana scorsa a Villeurbanne  piuttosto che a partite dove i Campioni d’Italia annientano gli avversari

Nel campo neutro di Belgrado invece Milano dopo i primi minuti equilibrati ed un primo tempo dove gli israeliani comunque sarebbero rimasti attaccati alla partita, hanno dilagato nella ripresa rendendo praticamente un garbage time gli ultimi 15 minuti.

Merito dei biancorossi certamente, solidi e concreti come un ottima squadra dev’essere, con una difesa che sta crescendo partita dopo partita e che non ha risentito dei forfeit di Dimitrijevic e di Diop. 

La squadra di Messina ormai pare avere intrapreso un bel percorso di crescita che potrebbe regalare buone soddisfazioni ai tifosi. E lo si capisce dal body language del coach prima ancora della squadra in campo. Peccato per l’infortunio a Nebo, perché quello che sarebbe stato l’ex di turno, è proprio il tassello mancante sotto canestro per dare fisicità a rimbalzo e rendere ancor più di qualità di minuti di Mirotic e Leday, autori di un torneo pazzesco

I tempi di recupero son lunghi e pertanto tocca aspettare e godersi nel frattempo anche i passi avanti di Gillespie che ha sempre nei problemi di falli la spada di Damocle da evitare ma che ormai è ben inserito nello scacchiere milanese.

Quindi tanti meriti milanesi ma anche tanti demeriti del Maccabi, di gran lunga la squadra meno squadra che abbia visto negli ultimi tempi. Soprattutto difensivamente, dove una volta saltata la prima linea a questo livello è raro non vedere rotazioni ma l’area libera per comodi terzi tempi. 

A prima vista non è tanto un problema strutturale quanto di chimica di spogliatoio, non è ammissibile un organizzazione così scadente e non credo che Kattash sia uno sprovveduto totale. Semplicemente hanno completamente sbagliato squadra, capita anche agli altri e non solo all’Olimpia.

Mi aspetto un completo repulisti nella prossima stagione, vedrete. 

Torniamo però in casa milanese perché la prossima settimana sarà cruciale: prima lo scontro a Reggio Emilia nell’ultima di andata per definire la posizione nella griglia della F8, poi doppio turno casalingo contro Alba e Partizan assolutamente da non fallire

Sarebbe una grande occasione per scalare la classifica e sedersi al tavolo delle grandi, e aggiungiamo noi meritatamente. A patto di saper vincere le partite abbordabili, anche quella contro la bestia nera berlinese che ha la rara capacità di mettere sempre i bastoni tra le ruote biancorosse.

IL TABELLINO:  MACCABI TEL AVIV – OLIMPIA MILANO 74 – 107

DIAMO I NUMERI

2 – i punti di Hoard, la prima opzione offensiva dei gialli che viaggiava a 15 di media. Brava Milano ad annullarlo perché l’ala francese del 99 è un giocatore che fa della continuità uno dei suoi cavalli di battaglia ed è forse l’unico giocatore che ruberei a questo Maccabi Tel Aviv per portarlo a Milano. Anche voi?

96,2 – la percentuale ai liberi, frutto di un 25/26 che non sarà stato decisivo ai fini del risultato della partita ma è una spia sufficientemente luminosa per segnalare il buon momento milanese. Poi, in un basket dove si guarda il dettaglio, scrivo spesso che i liberi decidono i match più di difese e attacchi bilanciati, quindi ben per l’Olimpia che nella speciale classifica di categoria è seconda. Speriamo vada di pari passo con la classifica reale a fine regular season

1 – un solo tiro dalla lunga, peraltro arrivato a babbo stramorto, messo a segno dal Maccabi fa capire come nel 2025 non si possa competere senza segnare mai da dietro l’arco. E’ sorprendente comunque che in fase di costruzione della squadra non si siano accorti della relativa pericolosità da tre punti specie degli esterni. Non è certo un caso che i gialli sono ultimi per tiri da tre segnati in tutta l’Eurolega, ed anche con una pessima percentuale (33%) che a questo livello paghi (con il penultimo posto in classifica)

8 – i punti segnati da Diego Flaccadori che prendo ad esempio della truppa italiana che spesso osserva le partita in Europa ma quando viene chiamata in causa risponde spesso presente. Ecco, il rendimento di DIego fin qui è stato inappuntabile anche se ovviamente ha avuto alti e bassi come tutti. Io lo confermerei a vita, certo bisognerebbe sapere se a lui va bene fare questa vita (cestistica) qua. Il discorso vale anche per i vari Tonut e Caruso, ogni tanto escono voci su possibili partenze a fine anno. Nel caso non sarà facile sostituirli…..

11 – le vittorie fin qui racimolate dall’Olimpia, pari ad esempio a quelle della rivelazione Paris Basketball ( in calo ultimamente dopo una partenza razzo), Barcellona, Bayern e superiori a quelle del Real o dell’Efes dell’ex Banchi. Eurolega positiva quindi, con qualche rimpianto con la erre maiuscola ma anche tanta fiducia per il futuro specie pensando al percorso di crescita ed ai margini di miglioramento soprattutto se Nebo dovesse superare i problemi al braccio. Tifosi milanesi trovate qualcosa di ferro, perché mi lancio in un pronostico: a fine regular season credo che i biancorossi raggiungeranno un bel 6°posto. Vi soddisferebbe?

SALA STAMPA 

Ettore Messina: “E’ stata una bella vittoria, l’abbiamo fatta sembrare facile ma non era facile, anche se loro ovviamente attraversano un momento difficile in una stagione complessa. La partita l’abbiamo dovuta controllare fin dall’inizio con la difesa, giocando sia uomo che zona. La chiave è quando abbiamo assunto il controllo dei rimbalzi dopo che gli avevamo concesso sei rimbalzi d’attacco all’inizio. Poi abbiamo continuato a giocare in modo altruistico in attacco, muovendo la palla e alla fine loro hanno perso fiducia. Noi siamo migliorati molto rispetto ai primi mesi della stagione, a quello che eravamo in ottobre e novembre. ma vogliamo continuare a migliorare”

Sulla stagione di Zach LeDay: “E’ un giocatore chiave per noi, ne abbiamo altri, ma lui ci dà tanta energia, entusiasmo, è un leader anche per quello che fa fuori del campo, nell’aiutare i compagni. Siamo fortunati di essere riusciti a riportarlo a Milano”.

Fonte : sito Olimpia Milano

 

 

CRISTIANO GARBIN

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