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LBA UnipolSai 14ª andata 2024-25: anno nuovo, ma solita piccola Dinamo Sassari, Varese domina e torna a vincere in trasferta dopo 8 mesi

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Sassari, 05 gennaio 2025 – Anno nuovo, ma solita brutta, piccola Dinamo Sassari che si scioglie dopo appena un quarto e si arrende senza quasi combattere salvo poi svegliarsi nel finale, quando ormai è troppo tardi. L’Openjobmetis Varese domina con il punteggio di 81-86 al PalaSerradigni e torna al successo esterno in LBA, un’attesa durata otto lunghissimi mesi l’ultimo, infatti, era arrivato a Pistoia nell’ultima giornata dello scorso campionato.

Non è bastata alla Dinamo la serie di vittorie, importantissime, contro Treviso e Cremona per cambiare definitivamente registro ed ambire ad uno step successivo che forse non arriverà mai per questo gruppo, salutando definitivamente la Final Eight di Torino e restando a casa per il terzo anno consecutivo.

Ricorda in maniera sinistra il Banco di Sardegna della passata stagione, che dopo un marzo entusiasmante in cui si salvò con ampio anticipo, si accontentò di bivaccare fino a maggio e di fatto cestinando una post season ampiamente alla portata, mandando su tutte le furie il presidente Sardara

Colpa forse anche del manico e di quel coach Nenad Markovic, lo stesso di quel finale amaro della scorsa stagione, andato in conferenza stampa del dopo gara carico di rabbia, ma soprattutto di scoramento dopo una gara giocata senz’anima dai suoi e con la faccia di chi non sa veramente che corde toccare per scuotere un roster che non sa mai andare oltre al compitino.

Dinamo che ha retto appena il primo quarto, volando subito sul +8, salvo poi sciogliersi davanti ad una Varese che ha imposto il suo ritmo forsennato alla gara, quel corri e tira tanto caro da queste parti una decina di anni fa, ma che ora sembra ormai un lontanissimo ricordo.

C’è da dire che in tanti non erano al meglio, oltre ai lungodegenti Udom e Sokolowski, capitan Eimantas Bendzius (5 punti) per esempio ha giocato nonostante una caviglia in disordine, il nuovo arrivato Erten Gazi ha giocato con la febbre e come se non bastasse Giovanni Veronesi (11 punti) si è scavigliato in corso d’opera, tanto per non farsi mancare niente.

Infortuni e assenze che giustificano solo in parte il crollo avvenuto dopo il primo periodo, con una difesa che si è fatta sopraffare dal maggior atletismo di una Varese famelica e un attacco che si è letteralmente fermato, dimostrando ancora una volta, se ce ne fosse stato bisogno, quanto questa squadra difetti di talento offensivo, con i soli Justin Bibbins, 20 punti, e Brian Fobbs, 26 punti, capaci di muovere un tabellino che si schioda sempre a fatica.

Talento che invece abbonda nella Varese di coach Herman Mandole, che dopo il fondamentale successo su Napoli è tornata finalmente a vincere lontana da Masnago, grazie alla classe sconfinata del secondo marcatore di tutta la LBA, quel Jaylen Hands che con i suoi 22 punti si è preso la gara, è il caso di dire, in mano con una facilità irrisoria.

Squadra lombarda che è arrivata la vittoria con grande autorità, dominando nel pitturato e chiudendo con il 62% al tiro da due, grazie anche ad un Alex Tyus, 11 punti, che nei momenti finali della gara sembrava tornato ai fasti in cui dominava in Eurolega, con una schiacciata in contropiede e due stoppate che hanno messo il punto esclamativo sul successo biancorosso.

Fondamentale anche l’apporto di Jaron Johnson, 18 punti, capace di cancellare Bendzius dal campo e di mettere costantemente la tripla giusta che ammazzasse il morale dei padroni di casa, con un ottimo 5/7 dall’arco; così come quello di Davide Alviti, 16 punti e una prestazione totale per l’ex Milano, che ormai si è preso definitivamente le chiavi della squadra di Mandole.

Varese capace di mettere la testa avanti nella seconda frazione, dopo il brutto avvio, abile nel capire la flessione avuta dal rivale e premere sull’acceleratore nella ripresa, toccando anche il +13, e fredda nel non tremare quando Sassari è tornata pericolosamente a contatto nei minuti finali.

Successo che ridà nuovo ossigeno ai lombardi in chiave salvezza, allontanando il penultimo posto di 4 punti, e soprattutto la convinzione di aver trovato la chiave giusta per risalire la classifica. Occasione ghiotta che si riproporrà fra una settimana a Masnago dove si chiuderà il girone d’andata, contro una Treviso in grande salute e che potrà testare la bontà dei notevoli progressi fatti dagli uomini di coach Mandole.

Per Sassari l’ennesima dimostrazione di come le ambizioni non sembrano far parte del vocabolario di una squadra piena di insicurezze e soprattutto limiti. Ma non è tempo di piangersi addosso, perché già questo martedì è tempo di rituffarsi in FIBA Europe Cup, attesa in Francia dalla temibile Cholet, in quel remake di un anno fa che tanto male fece alla stagione di quel Banco.

Solamente un successo potrà risollevare le sorti di un girone complicato, dopo le prime due sconfitte, ma che soprattutto potrà risollevare il morale di una squadra, che proprio non riesce ad uscire definitivamente da quel maledetto tunnel che ha imboccato da ottobre.

Dinamo Banco di Sardegna Sassari – Openjobmetis Varese 81-86

Parziali: 30-26; 13-20; 12-18; 26-22.

Progressione: 30-26; 43-46; 55-64; 81-86.

Sala Stampa

Herman Mandole, Eimantas Bendzius e Nenad Markovic

Le Pagelle

Dinamo Banco di Sardegna Sassari

Alessandro Cappelletti 4: appena 11′ in una partita in cui Bibbins fa le onde e lui è costretto a nuotare con i braccioli per non affogare. Con lui in campo Sassari perde drasticamente in elettricità ed imprevedibilità.

Justin Bibbins 6.5: colui che all’inizio della stagione era un problema, ora è imprescindibile per questa piccola Dinamo. Predica nel deserto per gran parte del tempo, ma quando lo fa è comunque un bel vedere, mettendo su un’altra prestazione di sostanza con 20 punti, 8 assist, 5 rimbalzi, 9 falli subiti e 23 di valutazione.

Miralem Halilovic 4.5: parte pure bene in avvio, alimentando la fuga iniziale, poi si spegne come il resto della squadra e Varese può allegramente banchettare nel pitturato fino alla sirena finale.

Brian Fobbs 6: va bene, segna 26 punti, ma per 30′ ne combina più di Bertoldo, accontentandosi spesso di prendere il tiro dalla media, invece di attaccare il ferro e giocando una gara molle in difesa. Poi si accende nell’ultima frazione, segnando ben 14 dei suoi 26 punti, attaccando finalmente il ferro e alimentando la rimonta disperata della Dinamo. Troppo tardi.

Matteo Tambone 5: subisce il ritmo alto imposto da Varese. In difesa non riesce quasi mai a contenere un attacco ospite che gira ad una velocità improponibile, mentre offensivamente si allinea al piattume proposto dai propri compagni.

Giovanni Veronesi 6.5: uno dei pochi capace di metterci la grinta giusta e l’intensità difensiva che serve. Segna 11 punti, nonostante un tiro dall’arco ondivago (2/8), ma i problemi di falli prima e una scavigliata poi, lo escludono dalla contesa proprio quando più serviva alla Dinamo.

Eimantas Bendzius 5: anche lui con un problema fisico riscontrato in settimana, ha giocato con una caviglia in disordine e si è visto fin da subito che non era il solito Bendzius. un 1/6 dall’arco non da lui che ha affossato definitivamente un attacco apatico per gran parte del match.

Nate Renfro 5: va bene l’intensità difensiva e la protezione del ferro, con due stoppate date, ma se fatichi a mettere punti a referto anche contro uno come Tyus, che ha un decimo del tuo atletismo, allora la Dinamo ha un grosso problema sotto le plance, non avendo mai un centro capace di impegnare da solo la difesa avversaria.

Erten Gazi 5: Markovic ha bisogno del nuovo arrivato per rendere le rotazioni più umane, lui obbedisce , nonostante una febbre che l’ha debilitato. Non riesce a dare il contributo difensivo visto a Cremona, ma è anche comprensibile.

Openjobmetis Varese

Kaodirichi Akobundu-Ehiogu 5.5: i problemi di falli lo limitano enormemente, ma gioca per tutto il tempo ad una velocità inferiore rispetto al resto dei compagni, perdendo troppi palloni e senza aggredire una Dinamo che sotto canestro concede parecchio.

Davide Alviti 7.5: uno dei più in forma tra gli uomini di Mandole e si vede. Mette in piedi una prestazione totale, in cui mette la propria firma veramente su ogni cosa. Realizza 16 punti, prende 7 rimbalzi, ruba due pallone, smazza 4 assist e subisce 7 falli. Probabilmente farà anche d’autista del pullman per portare la squadra all’aeroporto di Alghero. Tuttofare!

Justin Gray 5: l’unico a non essere centrato in casa Varese. Certo avrebbe l’alibi di una condizione fisica non al 100%, ma gioca costantemente sotto ritmo, non trovando quasi mai il momento giusto per iscriversi alla gara.

Desonta Bradford 6.5: per 30′ è largamente insufficiente, nullo in attacco e in apnea in difesa, poi come per magia si accende nell’ultimo quarto segnando tutti e gli 8 punti della sua gara. 

Alex Tyus 7: movenze da gattone di marmo per lunghi tratti del match, ma quando si accende si intravedono barlumi del grandissimo giocatore che fu. Nel finale mette la sua firma con una grande rubata nel finale e due difese monstre su un Bibbins, con annesse stoppate, che mettono la parola fine alla rimonta sarda. Chiude con 11 punti a referto.

Matteo Librizzi 6: meno centrato rispetto alle ultime uscite, subisce l’avvio sprint degli avversari, ma nella ripresa dà il suo contributo alla causa con una paio di canestri che alimentano la fuga di Varese.

Elisee Assui N’Guessan s.v.: per lui pochi spiccioli di gara.

Jaylen Hands 8.5: fa della partita quello che vuole, facendo il buon e il cattivo tempo. Certo sparacchia un po’ da tre, con un 3/11 dall’arco, ma Hands è questo, prendere o lasciare. Se però gioca una gara da mattatore assoluto, confezionando una doppia da 22 punti, 10 assist e 33 di valutazione, che gli vuoi dire se non dargli il titolo di MVP?

Jaron Johnson 8: prende in mano la partita in maniera lenta, ma inesorabile. Le sue triple scavano il solco che permettono a Varese di scappare nel punteggio. Ma i suoi 18 punti, con un ottimo 5/7 da tre, sono appena la punta dell’iceberg, perché gioca una gran partita difensiva, annichilendo per lunghi tratti uno come Bendzius, e chiudendo anche con 8 rimbalzi e 2 rubate.

Giovanni Olmeo

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