Turkish Airlines Euroleague #Round11 2024-25: dopo il KO vs il Fener la Virtus Bologna vola a Parigi ma con quante chances?
C’è veramente poco da filosofeggiare quando, dopo 11 gare in Euroleague, ti ritrovi con un record 2-9, frutto cioè di due sole serate vincenti in quel di Belgrado e vs il Maccabi oltre che essere fanalino di coda in classifica?
Sì, perchè in casa Virtus Bologna la situazione nel massimo torneo continentale è poco rosea e dense nubbi grigie si addensano all’orizzonte se si guarda in ottica #Round12, giovedì 28 novembre, quando cioè le V Nere saranno ospiti del Paris Basketball, autentica rivelazione del torneo e con una striscia positiva di 6 gare.
Senza sottolineare che i francesi abbiano perso due gare quasi per un’incollatura sia vs Milano che vs il Bayern, essere ultimi non si tratta solo di un freddo, dato numerico perchè quello che più conta, in casi come questi, è la sensazione complessiva che questa Virtus Bologna edizione 2024-25 lascia nella mente di chi la osserva dopo un match di Euroleague: squadra tosta ma dannatamente irrisolta, con molti probemi addosso ed alla quale, siamo onesti, non gira nemmeno molto bene.
Luca Banchi, del resto, fa quello che può perchè è ormai abbastanza chiaro che questo roster sia stato non il migliore possibile bensì il migliore ma alla luce di alcuni parametri, prima di tutto economici, gli stessi parametri che hanno cancellato, ad esempio, di colpo la sezione femminile. E sull’aggettivo “migliore” più di qualcuno inizia a nutrire dei legittimi dubbi.
Perdere infatti giocatori dell’esperienza e del calibro di Dunston o Lundberg che di fatto non sono stati rimpiazzati adeguatamente (sebbene proprio vs il Fenerbahce si sia visto finalmente un buonissimo Zizic), non poteva che tramutarsi in un abbassamento medio della qualità del roster purtroppo aggravatosi con la logica regressione fisico-atletico dei Dioscuri Hackett e Belinelli per evidenti ragioni anagrafiche.
Normale così che in Euroleague, dove il livello è talmente elevato che sono spesso i dettagli, anche minimi, a fare la differenza che si finisca con il soccombere sovente di poche lunghezze e nonostante la crescita di Cordinier e di Diouf e la resilienza della coppia Pajola – Shengelia.
Nella prova persa vs il Fenerbahce c’è dunque tutto questo e senza mettere sotto la lente d’ingrandimento il rendimento di Clyburn, deludente in media a dire poco e nell’attesa che Andrej Grazulis possa considerarsi definitivamente aggregato alla causa.
Verrebbe quindi da dire che, come nelle tempeste in alto mare, tutti in coperta ad attendere la fine del cattivo tempo ma dopodomani, all’Adidas Arena di Parigi, si spera tanto non si prenda un’altra ripassata come a Madrid.
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