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Vannizagnoli.it show 2023-24: Boston era ferma a un titolo Nba in 36 anni. Le leggende Russell, Bird e Garnett. Mazzulla da Latina: “Mi ispiro a Guardiola”

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Negli Usa, la serie delle finali Nba si chiude sul 4-1. Boston si è aggiudicata le prime 3 gare e nella storia nessuna franchigia è mai riuscita a rimontare questo svantaggio: che i Mavericks abbiano vinto a Dallas #Gara4 per 122-84 spostava poco.

Al ritorno in Massachussets, i Celtics dominano e conquistano il loro 18° anello. Dal 1987, se lo erano aggiudicati solo nel 2008, eppure restano i più titolati, per gli 8 campionati di fila vinti negli anni ’60.

Il comproprietario è Stephen Pagliuca, socio anche dell’Atalanta.

Boston aveva dominato la regular season, grazie sempre al duo Jayson Tatum-Jaylen Brown, contiene gli attaccanti più brillanti della Lega, opposti a quelli di Dallas, lo sloveno Luka Doncic e l’americano Kyrie Irving.

Testa fra le mani, Tatum si commuove negli ultimi istanti di una partita dominata dall’inizio: “Facciamo parte della storia… E’ valsa la pena fare tanti sacrifici. Ricorderò questa notte per tutta la vita”, dice.

I Celtics superano così i 17 titoli dei Los Angeles Lakers, che animarono la rivalità degli anni ’80, con Larry Bird con i verdi e Magic Johnson in giallo-viola. 

La leggenda parte da Bill Russell, vincitore del primo titolo nel 1957 e di altri dieci anelli fino al 1969, passa per John Havlicek (8 titoli, compresi i due successivi, ’74 e ’76), poi Bird, Parish e McHale (campioni nel 1981, ’84 e ’86). Kevin Garnett, Paul Pierce e Ray Allen avevano portato l’ultimo trofeo, nel 2008. La franchigia del quadrifoglio innesta nell’ultimo decennio due giocatori n.3 nel draft: Jaylen Brown (27 anni) nel 2016, mvp delle finali, e Jayson Tatum (26) nel 2017.

Il bilancio stagionale recita 64 vittorie e 18 sconfitte in stagione regolare, nei playoff i successi sono 16, le perse 3. Tatum e Brown tirano in maniera precisa, sono potenti nell’approccio al canestro e difendono con vigore, come i moderni giocatori Nba. In estate sono arrivati Jrue Holiday, grande difensore, campione con i Milwaukee Bucks nel 2021, e il pivot lettone Kristaps Porzingis, alto 2 e 18.

I Celtics sono guidati da due stagioni da Joseph Mazzulla, 36 anni a fine mese, teorico del gioco, ammiratore di Pep Guardiola. Lo spagnolo era a bordo campo, durante la prima partita della finale. “Studio molto il Manchester City – spiega il coach, che a febbraio andò a Manchester per un confronto di idee  – e Pep è il miglior allenatore al mondo, in tutti gli sport e a tutti i livelli. Ha una grande influenza su di me”.

Come racconta l’Ansa, la famiglia Mazzulla è originaria di Itri, provincia di Latina, la squadra l’ha sempre difeso, era uno sconosciuto e ora è campione. “E’ un genio della pallacanestro”, sostiene Derrick White. Joe Mazzulla fu giocatore universitario del West Virginia, allena dal 2011, lasciò il college per mancanza di opportunità. Il coach di origine pontina piace anche a Al Horford, nato due anni prima di lui, addirittura. Succede, nello sport moderno, che talvolta l’allenatore sia meno giovane di un atleta. E sono le storie più belle.

Larry Brown, campione Nba con i Detroit Pistons, la grande alternativa a Boston e Lakers negli anni ’80 e ’90, era in panchina anche due stagioni fa, all’università di Memphis, a 82 anni. Con questa longevità, Mazzulla potrebbe fare l’allenatore sino al 2070, dunque per quasi un altro mezzo secolo.

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