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Serie B Interregionale Playoff Centro Sud 2024: sta per arrivare l’ora della verità per la Virtus GVM Roma 1960

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Roma, 1 maggio 2024 – Tra poco più di una settimana partiranno i tanto attesi Playoff promozione della Serie B Interregionale 2023-24 e per la Virtus GVM Roma 1960, inutile dirlo, arriva il momento della verità cioè quello nel quale dimostrare concretamente la bontà del lavoro svolto da inizio stagione.

Ball don’t lie quindi e se è vero, come è vero, che questo detto made in USA si porta appresso tutta una mentalità collegata alla filosofia del basket per come lo vivono aldilà dell’Oceano e che per noi rimane ancora difficile da decodificare al 100%, appare altrettanto vero che fare pronostici su come potrebbero andare questi Playoffs 2024 per la Virtus GVM Roma 1960 potrebbe quasi assimilarsi nell’azzeccare un terno al lotto!

Intendiamoci, i numeri nel loro complesso sono positivi e quasi confortanti per la squadra di Alessandro Tonolli: 24 vittorie in stagione regolare e 6 sconfitte calcolando sia la prima fase a gironi (202) che quella ad orologio (44), e con la chance comunque di giocarsi quarti ed eventuale semifinale in casa nel match decisivo.

Ma proprio questo 4-4 collezionato nella fase ad orologio incrociando le squadre del girone marchigiano ha destato più di qualche dubbio sulla reale consistenza del roster virtussino in ottica promozione in B Nazionale e che rende questa vigilia un pò inquieta e forse con qualche retropensiero di troppo.

Cosa c’è da migliorare in questa Virtus?

Innanzitutto è lecito nutrire dubbi sulla reale consistenza offensiva virtussina: 77,6 p.ti/gara non sono proprio numeri da primato ma sono numeri che si compensano molto bene con gli appena 63,9 p.ti/gara subiti in queste 30 gare, il che si traduce con la logica deduzione alla Sherlock Holmes che la Virtus GVM Roma 1960 sia stata pensata e costruita con un’istintiva propensione a difendere bene e meno ad attaccare.

Affidando poi le chiavi del gioco ad un eccellente Gaston Whelan (18,7 p.ti/gara), decisamente sopra il par in questa categoria ma non proprio quel playmaker che ama mettere in ritmo i compagni andando spesso a concludere in proprio, ecco che la manovra diventa poco fluida a volte e troppo dipendente dal tiro da tre, variabile dalla doppia faccia: sorridente se la palla entra e viceversa, letale se non entra.

Mettendogli accanto poi uno da 13,5 p.ti/gara come Simone Rocchi, l’altra punta di diamante dell’attacco virtussino ed in grado, come Whelan, di costruirsi punti da solo, è meno complesso del solito da parte degli avversari mettere in piedi un sistema che provi a limitare l’estro dei due giocatori e quindi frenare le velleità offensive.

Alle loro spalle c’è poi tutto il roster che vede in Andrea Valentini il 3° miglior realizzatore di squadra ma a 9,1 p.ti/gara, quindi nessun’altro in doppia cifra e senza rimarcare che il centrone di questa Virtus 1960 ha vissuto diverse gare in modalità black out proprio nella fase ad orologio, salvo riprendersi nell’ultimo match vs Matelica. Segue poi Nick Petrucci, con 8,2 p.ti/gara (anche lui da un pò ai box), e Gianluca Giorgi a 7,1 p.ti/gara e poi via via tutti gli altri.

Certo, dividere le responsabilità in attacco può anche essere un elemento che scompagina le difese avversarie che dovrebbero così “coprire” più bocche da fuoco. Ma purtroppo in questo caso no, essendo tutti i giocatori del roster virtussino appunto al di sotto della doppia cifra come fatturato singolo e quindi poco pericolosi ma in grado, magari nella singola gara, di fare la differenza.

La difesa unica arma a disposizione?

E proprio come visto nella fase ad orologio, alla fine questo attacco poco prolifico potrebbe essere una propensione non esattamente in linea con i valori espressi in campo da parte della avversarie più pericolose come ad esempio il Matelica o la stessa Loreto Pesaro, incrociate dalla Virtus 1960 proprio in queste otto sfide e che l’Urbe deve battere per vincere i Playoff, per fortuna solo una delle due e solo nell’ipotetica finale Playoff.

Quindi la strategia primaria di coach Tonolli resta una difesa solida, rocciosa, più impenetrabile che mai ma senza disdegnare il gioco in velocità perchè le avversarie spesso non usano la transizione come arma primaria anzi, avendo complessivamente tutte roster dall’età media non proprio giovanissima preferiscono il gioco controllato. Potrebbe quindi essere questa l’arma in più per la Virtus Roma 1960? 

Probabilmente sì ma lo sapremo solo dopo il debutto che, con la formula del passaggio del turno al meglio delle tre gare, inizierà martedì 7 maggio alle ore 20:30 con #Gara1 al Palazzetto dello sport di Viale Tiziano vs l’Attila Jr. Basket Porto Recanati per poi replicare sabato 11 nelle Marche (palla a due alle ore 21:15…), ed eventuale #Gara3, sempre al Palazzetto dello sport mercoledì 15 maggio, sempre alle ore 20:30.

Nel caso, auspicabilissimo, che la Virtus GVM Roma 1960 superasse Porto Recanati se la vedrebbe con la vincente dell’altro quarto nella parte bassa del tabellone, la Bramante Pesaro o la Supernova Fiumicino, due squadre che l’Urbe ha già battuto in tre occasioni su quattro, 2 volte i marchigiani ed una volta i rossoneri

Conclusioni in ordine sparso…

Inutile prenderci in giro: la gente che segue questo progetto con amore quasi incondizionato dal primo giorno, probabilmente ben memore delle macerie tecniche ed umane dalle quali è sorta, certamente anche con qualche esagerazione sfociata nei più classici dei battibecchi che hanno alzato l’adrenalina anche all’interno della squadra, sogna questa nuova promozione dopo quella dello scorso anno come fosse il 2° gradino di una scala che dovrebbe portare a breve la Virtus GVM Roma 1960 ai livelli che merita.

Ma non bisogna esagerare con il mettere pressione a questa squadra. In un momento in cui il basket in Italia non gode proprio di splendida salute si dovrebbe tenere conto nella dovuta considerazione che gli investimenti sono in calo e che se le cose non dovessero andare per il verso giusto in fin dei conti si ripartirebbe il prossimo anno, magari con un GM che al momento non c’è per riprovare nel 2025 la scalata alla B Nazionale.

Comunque il ritorno al Palazzetto dello sport in pianta stabile per questi Playoff è un buon punto di partenza e che, in fin dei conti, ogni successo di solito è accompagnato da qualche fallimento!

In bocca al lupo Virtus Roma 1960!

Fabrizio Noto/FRED

@Fabernoto

 

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