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LBA Unipolsai 12ª ritorno 2023-24: Reggio Emilia ha lo Smith giusto, Brindisi si sveglia troppo tardi

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di Michele Longo (Vox&One podcast)

Reggio Emilia, 14 aprile 2024 – La UnaHotels Reggio Emilia vince per 74-66 e si garantisce quasi certamente un posto nei playoff, la Happy Casa Brindisi invece perde e se ne assicura uno per il prossimo campionato di A2. 

La sintesi della partita è presto fatta. Reggio Emilia ha avuto la meglio perché è stata più costante per tutta la partita e ha saputo far fruttare l’ampio vantaggio (anche un +20) accumulato nel primo tempo. Brindisi invece, tradita da un Bartley da 1/7 da tre e 5 palle perse, ha iniziato a giocare solo a 15′ dalla fine. Troppo poco, troppo tardi, nonostante sia stata a un passo dal rimettere in gioco tutto. 

Il mattatore della partita è stato senza dubbio Jamar Smith autore di 23 punti con 9/11 al tiro e 5 triple tutte in momenti decisivi della partita. È stato lui a risollevare Reggio dopo che la partita era tornata, improvvisamente e inaspettatamente, nelle mani di Brindisi. 

LA PARTITA – Reggio Emilia deve rinunciare all’infortunato Weber e coach Priftis dà fiducia a Uglietti, mentre Sakota ha il roster al completo e parte con il consueto quintetto. Si sapeva in partenza che Brindisi si sarebbe accoppiata malissimo sotto canestro e il coach greco dimostra di aver ben chiare le idee, cavalcando a più riprese la fisicità dei suoi lunghi. 

Faye prende Bayehe, se lo mette nel taschino, e lo lascia andare solo quando Sakota richiama in panchina il centro camerunense, gravato di 4 falli in appena 9′. Reggio Emilia scappa subito via con Brindisi che, a tratti, non riesce neanche a tirare.

Bartley, Washington e Sneed faticano a entrare in partita e si intestardiscono a tentare degli 1vs1 che fanno solo il gioco dell’attenta difesa reggiana. Dall’altro lato invece si vede un gioco corale, con tutti gli interpreti coinvolti e un più che buono Uglietti che non fa rimpiangere la difesa di Weber. 

Nel secondo quarto l’ingresso di Laquintana dà linfa e energia a Brindisi che, senza sapere neanche come, risale prima sul -5 (19-24) e poi addirittura trova il pareggio a quota 24.

A questo punto sale in cattedra Morris, ma lo fa nel modo sbagliato, palesando tutta la sua mancanza di carattere e di leadership. Regala una rimessa a Chillo che la trasforma in un 2+1 che rianima Reggio nel momento di massima difficoltà, poi perde due palloni sanguinosi puntualmente puniti da uno Smith in serata di grazie a con la mano fatata dall’arco.

Nel giro di un amen Reggio piazza un parziale di 11-0 (35-24), Brindisi prova a reagire con un paio di canestri, ma Reggio piazza un’altra accelerazione che porta al 44-28 con cui si chiude il primo tempo. Le statistiche non mentono mai. Brindisi chiude con 9 perse, 3/15 da tre e Bartley, Sneed e Washington insieme combinano la miseria di un punto (dalla lunetta). Impossibile pensare di vincere in questo modo. 

Il secondo tempo si apre così come si era chiuso il primo. Brindisi si presenta con Laquintana in quintetto e alza l’intensità difensiva, ma non segna praticamente mai. Bartley continua a sparacchiare da tre, Andrew Smith sbaglia tre canestri da un centimetro, Laquintana sbaglia anche due liberi e la via del canestro sembra stregata. 

Reggio Emilia ha la grande colpa di non approfittare di questa emorragia offensiva di Brindisi (7 minuti senza segnare a cavallo tra i due tempi) e soffre la fisicità difensiva dei pugliesi. Il quinto fallo di Bayehe obbliga Sakota a una mossa che, per poco, non si è rivelata decisiva. Quintetto small ball con Sneed da 4 e Smith da 5, Riismaa in campo e Morris e Laszewski panchinati. Del resto è una partita decisiva, non adatta ai deboli di cuore con poco carattere. 

Brindisi trova intensità da una difesa a tratti perfetta e, di conseguenza, le triple iniziano a entrare. Sneed segna 10 punti di fila, Washington segna due triple e Bartley in transizione premia la grande difesa sul pallone di un bellissimo Joonas Riismaa. I biancoazzurri segnano 20 punti in meno di 5 minuti e risalgono fino al -8 (56-48) con cui si chiude il primo tempo. Al PalaBigi c’è una partita. 

Nell’ultimo quarto Brindisi continua a martellare il canestro sulle ali della difesa e dell’entusiasmo, risale fino al -4 e fa esplodere il gremito settore ospiti che fa sentire la sua voce. 

Jamar Smith non è però d’accordo e decide che è arrivato il momento del suo ennesimo show offensivo. Prima manda al bar Bartley e segna una tripla di pura classe, poi segna da 8 metri nonostante l’ottima difesa di Riismaa e infine regala a Chillo la terza tripla consecutiva che affossa le speranze di Brindisi.

I pugliesi ci credono però ancora. Bartley segna di tabella, Sneed lotta a rimbalzo e siamo di nuovo sul -5. Washington, dopo un egregio secondo tempo, sbaglia il libero del -3. Black dalla lunetta e Galloway dalla media ne approfittano e ristabiliscono le distanze fino al 74-66 finale. 

QUI REGGIO EMILIA – Quella andata in scena al PalaBigi è la classica Reggio che si è vista per tutto l’anno. Devastante quando riesce a correre e prendere triple in transizione, incapace di trovare soluzioni offensive di fronte a una difesa aggressiva e ben schierata. 

Oggi ci è voluto il miglior Jamar Smith per vincere una partita che sembrava già ampiamente finita dopo soli 15 minuti e ciò da adito a due letture. La prima che si tratta di una squadra ondivaga, che non riesce a trovare continuità e che va in difficoltà quando aggredita. Il che non è un gran biglietto da visita in vista dei playoff. La seconda è invece positiva, dato che è riuscita a portare a casa una vittoria grazie al grande talento dei suoi esterni, contro una squadra che stava letteralmente volando e che era praticamente all’ultima spiaggia. 

Quale sarà la Reggio Emilia che vedremo nella post season? Forse sarà solo il tempo a dirlo. 

QUI BRINDISI – Questa è una partita che prima della sosta per la Final Eight Brindisi avrebbe perso di almeno trenta punti. Oggi è riuscita a recuperare quasi tutto lo svantaggio e restare in partita fino a pochi secondi dalla fine. Il punto fondamentale della questione è questo. Come può salvarsi una squadra che ha trovato l’assetto giusto e l’identità solo a marzo inoltrato? 

Bene la difesa, benissimo la voglia di lottare e non darsi per vinti, ma giocare solo 15′ nella partita della vita è imperdonabile. Nel primo tempo Sakota è stato tradito dai suoi giocatori migliori, mentre nel secondo ha preso in pieno la mossa che ha quasi deciso la partita.

Laquintana in quintetto contro Uglietti, per lasciare Washington libero di accoppiarsi con il quintetto di Reggio è stato un tocco di classe. Allo stesso modo lo è stata la decisione di lasciare Morris e Laszewski in panchina nei per quasi tutto il secondo tempo, sfruttando la maggiore veemenza e carattere di Riismaa. 

Andrew Smith, nonostante gli errori al tiro, era il più adatto per fare a sportellate contro i lunghi reggiani e Riismaa, Bartley e Sneed insieme in campo hanno messo quella pressione che ha mandato totalmente fuori giri gli esterni avversari.

Alla fine della fiera però Brindisi torna a casa con l’ennesima sconfitta e una retrocessione che potrebbe essere già matematica domenica prossima.

UnaHotels Reggio Emilia – Happy Casa Brindisi 74-66

I Parziali: 21-16, 23-12, 12-20, 18-18

Progressione: 21-16, 44-28, 56-48, 74-66

LE PAGELLE:

UnaHotels Reggio Emilia

Giovanni Alassane Camara ne

Alessandro Cipolla sv

Langston Galloway 6: tira male per tutta la partita, soffre in difesa nel terzo quarto, ma mette 2 dei suoi 4 canestri dal campo nel momento decisivo. 

Mouhamed Faye 6,5: dominante per tutto il primo tempo, porta a spasso Bayehe ed è un riferimento costante sotto canestro. 

Jamar Smith 8: MVP del match senza se e senza ma. 23 punti tutti decisivi e tutti nei momenti di massima difficoltà per la sua squadra. Ok, in difesa fatica, ma se dall’altra parte del campo si traveste da Mr.Wolf in Pulp Fiction, a Reggio può anche andar bene così. 

Lorenzo Uglietti 7: chiamato a sostituire Weber in quintetto sfodera una difesa sensazionale (3 palle recuperate), riesce a dare equilibrio e spingere la transizione quando serve. 

Darion Atkins 5: gioca solo 17 minuti in una partita che non è proprio adatta alle sue caratteristiche. Lui non fa nulla per meritarsi un minutaggio superiore. 

Tarik Black 7: rispetto a quando è arrivato è un altro giocatore. La forma sta piano piano arrivando e sottocanestro è una boa che garantisce rimbalzi e importanti extra possessi

Michele Vitali 6,5: la vera partita si gioca in difesa. Tira 1/7, ma prende un paio di sfondamenti molto importanti. 

Sasha Grant sv: un fallo in attacco e poco altro

Matteo Chillo 7: si candida per un posto da protagonista nel remake de “La classe operaia va in paradiso”. Morde in difesa e mette una tripla fondamentale. 

Happy Casa Brindisi

Jamel Morris 4: gli 11 punti sono uno specchietto per le allodole. Irritante nel suo essere blando, ingiustificabile nell’atteggiamento e soprattutto capace di perdere palloni in serie favorendo il parziale reggiano del secondo quarto. 

Tommaso Laquintana 6,5: mezzo voto in meno per il 2/6 ai liberi. Lui che ne aveva sbagliati 4 in tutta la stagione, commette altrettanti errori in una sola partita. Ciò però non può nascondere l’energia, anche mentale, che mette in campo. 

Tommaso Guadalupi ne

Xavier Sneed 7: se Brindisi rientra in partita è soprattutto grazie a lui. Fatica a trovare la via del canestro, ma dopo aver segnato il primo si lascia andare al solito show su entrambi i lati del campo. I suoi 10 punti consecutivi ridanno fiato e anima a Brindisi

Nate Laszewski 5: in queste partite ci vuole carattere e lui ne ha poco. L’impegno è fuori discussione, ma gli manca sempre quel qualcosa per renderlo un giocatore insostituibile. 

Andrew Smith 6: difficile fare una media tra l’inconsistenza offensiva e la prepotenza con cui affronta gli avversari in difesa. Come centro di ricambio può andar bene per una squadra che punta alla salvezza, il problema di Brindisi oggi è stato il centro titolare. 

Fadilou Seck sv

Eric Lombardi sv

Frank Bartley 5: tira così tanti mattoni che viene il dubbio che abbia richiesto il Superbonus 110%. La realtà è che è un giocatore che dipende dai primi tiri che prende in partita. Se li segna, come a Scafati e contro Cremona e Treviso, i tifosi brindisini sanno già che farà una gran partita. In caso contrario non riesce a entrare in ritmo e si deprime. Oggi con molte pecche anche in difesa. 

Joonas Riismaa 7: proprio lui, dimenticato in panchina per tutta la stagione, sfodera 8 minuti di grande energia e contribuisce alla rimonta brindisina.

Jordan Bayehe 3: incommentabile. La peggior partita da quando è a Brindisi. 

Eric Washington 6: la media è tra il 7 del secondo tempo e il 5 del primo. Il suo modo di giocare può essere croce e delizia, ma le sue accelerazioni mettono davvero in difficoltà la difesa avversaria. 

Michele Longo

X: @miche_longo82, @VoxAndOnePod

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