Pallacanestro
Aggiungere notizie
Notizie

LBA UnipolSai 11ª ritorno 2023-24: Pesaro crede ancora nella salvezza ed espugna il PalaSerradimigni, per la Dinamo Sassari una brutta caduta che complica la rincorsa Playoff

0 33

Sassari, 07 aprile 2024 – Non mancavano di certo le motivazioni nel lunch match dell’11ª giornata di ritorno dell’LBA: da una parte i padroni di casa della Dinamo Sassari, ancora alla caccia di un posto per i Playoff; dall’altra una Carpegna Prosciutto Pesaro alla ricerca di punti che possano alimentare una clamorosa salvezza. Ad avere la meglio, con il risultato di 91-96, son stati quest’ultimi, due punti fondamentali che avvicinano il terz’ultimo posto per la squadra di coach Sacchetti che non vuole ancora alzare bandiera bianca, per i sardi un brutto stop che complica non poco il discorso post-season.

La Vuelle Pesaro vince meritatamente una gara nella quale ha avuto il merito di crederci sempre, restando a contatto con i padroni di casa per quasi tutto il match e brava a non disunirsi ad inizio dell’ultimo periodo sotto di 6 punti e con l’inerzia in mano agli avversari.

Una vittoria non banale per gli uomini di coach Meo Sacchetti, ex amatissimo da queste parti dopo i quattro trofei portati in dote nella sua gestione in terra sarda, che per la prima volta espugnano il PalaSerradimigni nella massima serie, un tabù che reggeva da oltre 13 anni per la squadra marchigiana.

Un altro scalpo eccellente, che si aggiunge a quello clamoroso della Virtus Bologna di tre settimane fa, che vale doppio per come è arrivato, senza la nuova aggiunta del centro Loudon Love, ancora impegnato con il visto, e senza la propria stella Scott Bamforth, che dopo aver risolto il contratto e tornata negli USA per motivi personali.

Successo figlio delle ottime percentuali al tiro, sia da due con il 57% che da tre con il 41%, limitando al minimo le palle perse, solamente cinque in 40 minuti. Direttore d’orchestra esemplare il solito Andrea Cinciarini, gara totale da MVP con 8 punti, 8 rimbalzi e 10 assist, vicino alla tripla doppia e capace di far girare l’attacco ospite come un orologio, sfruttando i mismatch a proprio favore andando a giocare in post basso e trovando costantemente l’uomo libero.

Oltre all’ex Reggio Emilia, “salutato” più volte dal pubblico del PalaSerradimigni, fondamentali le prestazioni di Justin Wright-Foreman, top scorer pesarese con 18 punti, e Trevon Bluiett, 16 punti e decisivo nei minuti finali, segnando 7 dei 14 punti della Vuelle.

Bene anche la second unit italiana di Sacchetti, con Matteo Tambone e Valerio Mazzola, rispettivamente 11 e 15 punti, decisivi nel dare qualità ad un roster con le rotazioni cortissime.

Per la Dinamo Sassari un KO che fa male, anzi malissimo, ad un gruppo rinfrancato dalla vittoria di Brindisi, ma orfana del proprio capitano Stefano Gentile, volato in fretta e furia destinazione Trapani accettando il ricco contratto offerto dall’ambiziosa società del presidente Antonini. Squadra di coach Nenad Markovic che gioca certamente la peggior partita della sua breve gestione, incapace di sfruttare con costanza il gioco interno, contro un avversario privo di centri di ruolo, accettando i ritmi frenetici imposti da Pesaro e accontentandosi troppo spesso del tiro dai 6 metri e 75.

Gioco interno che quando è stato sfruttato ha pagato parecchi dividendi, toccando l’81% con un notevole 26/32, ma che non è bastato per portare a casa la vittoria. Infatti il Banco è ricaduto sul peccato originale di questa stagione, quelle palle perse che sembrano una maledizione e che hanno più volte segnato il loro cammino, diventando la peggior squadra del campionato con oltre 14 perse a partita, e arrivando questo pomeriggio persino a superarsi con 18.

Non è bastato il miglior Alfonzo McKinnie della stagione, 19 punti con il 100% al tiro, e neanche un ispirato Breein Tyree da 22 punti per alimentare le speranze di agganciare almeno l’ultimo vagone del treno Playoff, ancora distante solamente 2 punti, ma con tanti scontri diretti a proprio sfavore e con solamente quattro gare rimanenti.

A deludere è stato proprio il nuovo co-capitano Ousmane Diop, in attesa del rientro del “titolare” Bendzius, appena 5 punti per il senegalese, apparso quasi scarico come raramente lo si era visto in stagione, in una gara nella quale avrebbe potuto aver il ruolo dell’assoluto protagonista.

Bell’approccio della Dinamo che aggredisce subito Pesaro e prova a comandare le danze, volando subito sul +7. La squadra sarda inizia a perdere le prime certezze, che si sgretolano sul post basso di Cinciarini che detta alla perfezione i tempi dell’attacco, permettendo alla Vuelle di tornare subito a contatto.

Il tiro da tre della banda di Sacchetti inizia a girare e il distacco si accorcia, 17-14. Il copione della partita sembra chiaro: Sassari martella il pitturato e gli ospiti rispondono con il tiro pesante, come sul buzzer beater clamoroso da metà campo di Tambone, per il 26-28 dopo 10′.

Pesaro gioca leggera, nonostante l’importanza della posta in palio, e comincia alla grande la seconda frazione con un break di 10-0. Il Banco è confusionario e non trova per oltre 3′ il fondo della retina dal campo, tocca al giocatore che non ti aspetti ribaltare la situazione, un McKinnie non può oggetto misterioso, ma solida realtà.

Sassari recupera fino al -1, prima di vedersi ricacciare indietro da un Wright-Foreman sempre più centrato e dalla tripla allo scadere di McDuffie del 46-50 con cui si va negli spogliatoi.

La Dinamo nella ripresa ha un’altra faccia, la schiacciata di Tyree che fa saltare in piedi tutto il palazzo è quella del 55-52, inerzia girata e anche in difesa la squadra di Markovic sembra aver dato un giro di vite. Mera illusione che si squaglia sulle triple di una Carpegna semi infallibile dall’arco.

La gara si trasforma in un incontro di boxe, con i due pugili che si rispondono colpo su colpo. La magia alla Nowitzki di Charalampopulos, fino a quel momento spettatore non pagante, sembra essere il montante che può portare al KO tecnico, con il risultato al 30′ che si dilata sul 72-66.

La Vuelle però ha il merito di non abbattersi mai e con un Wright-Foreman da stropicciarsi gli occhi, resta in contatto sul -2, disinnescando qualsiasi tentativo di fuga da parte dei sardi. Una tripla del greco ritrovato illude il popolo biancoblu, sul +4 a 3′ e mezzo dalla sirena, sembra una dichiarazione d’intenti.

Ma i padroni di casa non hanno fatto i conti con il soliti folletto Wright-Foreman e soprattutto Bluiett, letale dall’arco, sorpasso 84-85 in neanche un minuto. Ancora il numero 5 colpisce e affonda, un +4 in favore degli ospiti a 35” dalla fine che suona come una sentenza.

Non basta la zingarata di Tyree, Mazzola prima e McDuffie poi, dalla lunetta, la chiudono ufficialmente sul 91-96.

Due punti che per Pesaro vogliono dire una grossa fetta di questa stagione e chissà, magari anche della prossima in LBA; per Sassari una sconfitta su cui bisognerà riflettere, se realmente le ambizioni sono quelle dichiarate durante tutta l’ultima settimana.

Dinamo Banco di Sardegna Sassari – Carpegna Prosciutto Pesaro 91-96

Parziali: 26-28; 20-22; 26-16; 19-30

Progressione: 26-28; 46-50; 72-66; 91-96

Sala Stampa

Romeo Sacchetti, Nenad Markovic e Alfonzo McKinnie

Le Pagelle

Dinamo Banco di Sardegna Sassari

Alessandro Cappelletti 5.5: il suo ingresso in campo è da dimenticare, perde palle a ripetizione, mettendo ancora più dubbi ad un attacco che via via perde le proprie convinzioni. Si riprende nella ripresa, gestendo meglio la palla e diventando più pericoloso anche al tiro. Nel quarto decisivo è uno dei pochi in maglia Sassari a smuovere il tabellino dalla lunga distanza, segnando 11 punti, ma non basta, tornando alla fine a rileggere lo spartito del primo periodo, condito di errori e scelte sbagliate.

Breein Tyree 6.5: è l’unico in grado di mettere in difficoltà la difesa schierata della Vuelle, con le sue accelerate che lasciano sul posto i propri marcatori. Alla lunga si trasforma in un duello tra lui e Whrit-Foreman, degno dei western di Sergio Leone, che però vedrà uscirne vincitore quest’ultimo, anche perché alla fine Tyree non ne ha proprio più per reggere il confronto fisico. Chiude con 22 punti, 6 falli subiti, 5 rimbalzi e 3 assist.

Filip Kruslin 3: ormai in completa involuzione. In campo per oltre 16′ in cui si nota come non riesca in alcun modo a reggere i ritmi forsennati dell’attacco pesarese. Dall’altra parte le cose non vanno meglio, con zero tiri presi, l’ennesima virgola della sua stagione da film horror. Per citare la canzone Sunset Boulevard degli Elio e le Storie Tese: “Appendi le scarpe al chiodo, perché il viale del tramonto si percorre a piedi nudi.”.

Ousmane Diop 4: la prima gara da capitano non resterà un bel ricordo per il centro sassarese. Nervoso fin dall’avvio, non riesce a mettere sul parquet la sua solita energia. Attacca pochissimo il pitturato con appena 5 punti a referto e perdendo ben 4 palloni. Con un Diop così scarico per la Dinamo è quasi impossibile portare a casa la vittoria.

Stephane Gombauld 6: Pesaro là sotto è più leggera e lui ne approfitta, specialmente nel terzo periodo quando la Dinamo prova l’allungo. Però la squadra di Meo è brava ad adeguarsi nel finale, tagliando gli approvvigionamenti al francese e spegnendo di conseguenza la luce all’attacco di Sassari. Chiude con il 100%, come McKinnie, 12 punti e 5 rimbalzi.

Alfonzo McKinnie 6.5: una gara pressoché perfetta per uno dei giocatori più discussi dell’anno. La mancanza di un centro vero a Pesaro gli permette di mettere a ferro e fuoco la difesa ospite con i suoi classici backdoor sulla linea di fondo. A rimbalzo torna ad essere un fattore e in difesa è più attento del solito, salvo rilassarsi sul finale, ma come d’altronde ha fatto tutta la squadra. Chiude con il 100% al tiro, stampando 19 punti, 7 rimbalzi e 27 di valutazione.

Brandon Jefferson 5: l’idea di Pesaro è chiara, portarlo costantemente sotto, spalle a canestro, sfruttando il vantaggio di chili e centimetri. Alla lunga la difesa di Sassari riesce ad aiutarlo, ma da lì spesso i raddoppi lasciano un uomo libero che punisce i padroni di casa. In attacco trova i primi canestri dall’arco, ma non riesce ad innescare i lunghi di casa che dal canto loro hanno un netto vantaggio sotto le plance. Saranno 11 i suoi punti, ma pesano le triple aperte fallite nel finale e le scelte scellerate in attacco, 3 perse.

 Vasilis Charalampopoulos 5: nel primo tempo si fatica a notare la sua presenza, contro la sua ex squadra gioca a nascondino per oltre 20 minuti. Nella ripresa si risveglia con un paio di bei canestri di talento, trovando soddisfazione anche nel tiro pesante, evento raro di questi tempi. Nel finale si unisce anche lui alla confusione che regna sovrana nell’attacco sassarese.

Carpegna Prosciutto Pesaro

Victoria Libertas Pesaro

 

Markis Mcduffie 7: al tiro non è per nulla la sua giornata, facendo registrare appena il 37% da due e un tetro 0/3 dall’arco. Ma dall’altra parte del campo mostra una dedizione encomiabile, sfoderando una prova clamorosa in difesa che risulterà decisiva per la vittoria finale, con 6 rimbalzi e soprattutto 4 palle rubate. Nel momento decisivo della gara ha anche il merito di essere glaciale a gioco fermo, con un 8/8 che fa lievitare il tabellino a 14 punti e vedendo le percentuali pessime del campo è comunque un bell’andare!

Trevon Bluiett 7.5: il killer del match se ce n’è uno. Negli ultimi minuti sono i suoi 7 punti consecutivi, una tripla specialmente, a scavare il solco, e di conseguenza il break decisivo, utile per lasciare la Sardegna con due punti vitali in valigia. Prima di allora era andato a corrente alternata, continuando comunque a tirare bene da oltre l’arco, chiuderà con il 66% (4/6), ma prendendosi delle discrete pause specialmente in difesa, cancellato però dai 16 punti messi a referto e soprattutto la fiammata finale.

Riccardo Visconti 5.5: appena 5 punti per l’ex Brindisi. Esce bene dalla panchina, centrando subito il bersaglio grosso dai 6,75, quello però resterà l’unico tiro dal campo del suo pomeriggio. Dietro ha l’onere di provare a contenere uno scatenato Tyree, ma viene respinto più volte con perdite.

Justin Wright-Foreman 8: tutta Pesaro è aggrappata strenuamente al talento dell’americano e lui non tradisce, come d’altronde ha quasi sempre fatto da quando è sbarcato in Italia. Fatica a carburare in avvio, zoppicando al tiro, ma già dal secondo periodo in poi alza i giri del proprio motore e diventa inarrestabile. I suoi canestri a giochi rotti sono dell’autentiche mazzate per il morale dei sardi. Chiude con 18 punti, oltre il 50% al tiro, 5 falli subiti e 4 assist.

Quincy Ford 6.5: il suo primo tempo è lo specchio del suo ultimo mese, in cui non gli gira proprio nulla. Si risveglia piano piano dal torpore quando la palla si fa più pesante e si riscatta alla grande con la tripla del 74 pari nell’ultimo decisivo quarto.

Matteo Tambone 7: quando vede la Dinamo carica come un toro quando vede rosso. Letale al tiro con i suoi 11 punti, decide di prendersi anche il titolo di miglior azione della settimana con il buzzer beater da centrocampo con cui si chiude il primo periodo.

Andrea Cinciarini 8: da vero leader qual è si carica tutta la squadra sulle spalle, giocando una gara solida come il granito davanti ad un pubblico  e un palazzo che conosce fin troppo bene. Sfiora una clamorosa tripla doppia da 8 punti, 8 rimbalzi, 10 assist, 27 di valutazione e la palma meritata di MVP.

Valerio Mazzola 7: il terzo fallo che gli viene fischiato già nel primo tempo pare una mazzata, visto specialmente il suo grande inizio di partita. Ma l’ex Reyer non si fa scoraggiare e gioca anche una grande ripresa, nonostante i problemi di falli, continuando a fatturare in attacco, chiudendo anche lui in doppia cifra (15 punti).

Giovanni Olmeo

L'articolo LBA UnipolSai 11ª ritorno 2023-24: Pesaro crede ancora nella salvezza ed espugna il PalaSerradimigni, per la Dinamo Sassari una brutta caduta che complica la rincorsa Playoff proviene da All-Around.

Загрузка...

Comments

Комментарии для сайта Cackle
Загрузка...

More news:

Read on Sportsweek.org:

Altri sport

Sponsored