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Candi: "Voglio restare alla Grissin Bon"

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REGGIO EMILIA. «La mia stagione? Mi do un bel sei e mezzo».
Tempo di bilanci per Leo Candi: l’esterno biancorosso sta trascorrendo la quarantena nella sua abitazione reggiana dove, il 30 marzo, ha festeggiato 23 anni.
Non è tornato nella sua Bologna?
«No. Ho deciso di restare a Reggio. A Bologna sarei dovuto stare in casa con mia nonna e poi ci sono anche i miei genitori e non volevo far loro correre alcun rischio. Sto realmente in quarantena: sono uscito una sola volta per fare la spesa i primi giorni del lockdown e scendo in strada (sorride, ndr) solo per vuotare il pattume».
Riesce ad allenarsi?
«Mi alleno come posso, seguendo le schede che ci prepara il nostro preparatore atletico (Matteo Del Principio, ndr). Per un giocatore che vive della passione per la pallacanestro, è dura. Speriamo solo di poter rientrare il prima possibile».
Dispiaciuto per la conclusione della stagione?
«Moltissimo. Eravamo in crescita. La situazione che si era creata era però assolutamente straordinaria ed è stato necessario fermare il campionato per tutelare la salute di tutti».
Che voto dà al suo campionato?
«Mi do un bel sei e mezzo. Sicuramente avrei potuto fare di più, ma penso di essermi calato bene nel ruolo che mi ha dato il coach. Coprire i tre ruoli esterni non è quello che ero abituato a fare. Cosa avrei dovuto far meglio? In gara avrei dovuto essere più aggressivo in attacco. Su questo punto posso ancora migliorare».
Le calza il nuovo ruolo o si sente un playmaker a tutti gli effetti?
«Io sono un play, quello è il mio ruolo. Se però il coach mi chiede di adattarmi, lo faccio senza problemi».
Le è in qualche modo pesato non essere in quintetto?
«Non ne ho mai fatto una questione di quintetto. I minuti in campo un giocatore se li guadagna in allenamento. Spetta a me, quindi...».
Che rapporto ha con il coach Buscaglia?
«Maurizio mi aveva chiamato a inizio stagione e mi aveva spiegato in modo particolareggiato quale sarebbe stato il mio ruolo e cosa avrei dovuto fare. Era tutto chiaro sin da subito e con lui non ci sono stati quindi problemi, Dispiace solo per come si è conclusa la stagione».
Una stagione comunque caratterizzata da alti e bassi. Come giudica il cammino della Grissin Bon?
«Alti e bassi ce ne sono stati, è innegabile. A tutti è dispiaciuto non essere riusciti a conquistare le Final Eight».
Vi siete fermati in un momento particolare della stagione...
«La squadra arrivava da un periodo delicato, coinciso con la prima fase del girone di ritorno. Abbiamo giocato a Pistoia (il 9 febbraio, ndr) e poi c’eravamo fermati per la Coppa Italia e per l’attività della nazionale. In quelle settimane eravamo riusciti ad allenarci veramente molto bene. Poi avremmo dovuto riprendere ma fino all’ultimo non potevamo mai sapere se saremmo scesi in campo o meno, ed è stato parecchio destabilizzante. Se la settimana di preparazione non si conclude poi con la gara, una squadra ne risente. Noi però avevamo tanta voglia di giocare. Ci allenavamo bene, in venti, tutti con gran voglia ed eravamo davvero un bel gruppo, molto unito. Peccato...».
Come giudica la prospettiva di poter ritornare in campo la prossima stagione in palasport deserti?
«Giocare a porte chiuse è penalizzante. Sarebbe come giocare le amichevoli, quando a vederci non c’è nessuno o quasi. Se però per il bene di tutti dovessimo farlo, allora alzeremmo le mani e lo faremmo. Qui si parla di salute che deve essere l’assoluta priorità, anche se non sarebbe comunque la stessa cosa».
Pensa che il basket di alto livello possa superare la crisi economica dovuta al Coronavirus? Ritiene che i club di serie A abbiano gli “anticorpi” per uscire da questo momento?
«Spero di sì. Parlo per le due realtà che conosco: Pallacanestro Reggiana e Fortitudo Bologna (l’esterno è un prodotto del settore giovanile della F con cui ha debuttato in serie A2, ndr). Entrambe sono società solide che penso reagiranno al meglio alla crisi».
Vorrebbe restare a Reggio la prossima stagione?
«Ho un contratto importante che mi lega alla Pallacanestro Reggiana. Qui mi sono sempre trovato bene e mi farebbe molto piacere continuare a vestire questa maglia».

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