Baseball, Alex Liddi: “La nazionale e il primo grande slam in MLB, momenti magici! Vorrei lavorare con i giovani”
Dopo aver annunciato il ritiro dall’attività agonistica, qualche settimana fa, Alex Liddi ci ha tenuto a salutare ulteriormente la stampa e i tifosi che in questo lungo viaggio baseballistico in giro per il mondo l’hanno sempre seguito.
In una conferenza, a cui ha partecipato anche OA Sport, l’ex terza base ha toccato diversi argomenti: “Mi è piaciuto tutto – ha esordito – ho conosciuto Paesi, realtà, culture e devo ringraziare molte persone. Il baseball mi ha dato tanto, ora tocca a me aiutare i giovani”.
Introdotto dal presidente della FIBS, Marco Mazzieri (che per Liddi è stato di fatto un padre sportivo), l’atleta di Sanremo ha continuato: “Non dico che sapevo che prima o poi sarei arrivato in MLB, ma se mi guardo indietro credo che non mi sarei invece mai aspettato di giocare e vivere in così tanti Paesi diversi. Mi sono adattato a diversi modi di giocare, ho conosciuto diverse realtà, diverse culture, tanti luoghi, e tutti mi hanno migliorato”.
Sull’apice della sua carriera: “Giocare con la Nazionale. Sembra un discorso scontato o romantico, ma quando giochi e vivi tanti anni fuori dall’Italia, tornare per essere compagno in Azzurro di quelli che erano i tuoi amici e i tuoi compagni di quando avevi 10-12 anni, e con loro affrontare le grandi sfide tra nazionali, è un’esperienza incredibile. Il momento singolo più bello, invece, è stato il mio primo grande slam in MLB: in quel momento correvo le basi e mi sentivo di volare”.
Liddi ha ricordato anche tanti dei giocatori che gli sono stati vicino nel corso del suo lungo viaggio impregnato di “Batti & Corri”: “Voglio ringraziare pubblicamente tutte le persone che hanno fatto parte della mia crescita, tutti i miei compagni italiani e coloro che per me hanno fatto la differenza; penso a Marco Mazzieri, che dico sempre essere stato il mio papà nel baseball, perché mi ha insegnato quasi tutto, Bill Holmberg, Alessandro Maestri che è stato il mio compagno di una vita, Luca Panerati, Gianni Natale e Massimo Baldi, Deborah Scalabrelli; tutti hanno segnato la mia carriera, non mi hanno mai chiesto niente in cambio, sono stati i miei pilastri”.
Poi un pensiero sul futuro: “Oggi ho progetti personali e di famiglia, ma ho anche già cominciato a lavorare come consulente per un’agenzia che rappresenta giocatori di baseball. Mi piacerebbe rimanere nell’ambiente, non a livello professionistico ma lavorando con i ragazzi per avere impatto sui giocatori più giovani. Ho due-tre cose in ballo: il baseball è la mia vita, mi ha dato tanto, ora tocca a me aiutare i più giovani, lavorare per la loro crescita”.