Baseball, i giovani della Junior Alpina fulcro del club: «Vogliamo arrivare in ogni rione della città»

TRIESTE. Un sodalizio erede di una grande tradizione sportiva, le cui radici in città vanno individuate nell’immediato secondo dopoguerra, e che deve tutto al contributo dei soci e dei volontari che prestano gratuitamente la loro opera, garantendo la continuità dell’impegno sportivo e organizzativo.

È questa al realtà della Junior Alpina, unica società di baseball cittadina, sorta nel 2005, che attualmente milita nel campionato di serie B, vantando inoltre un ricco settore giovanile.

«Nel 1948 – racconta il vicepresidente, Pietro Silvestri ed ex giocatore delle giovanili – con la Venezia Giulia controllata del Governo militare alleato, le truppe statunitensi portarono mode e passatempi d’oltreoceano e, fra esse, la baseball mania. Sorse così, nel 1952, l’affascinante diamante di Opicina, il Soldiers Field, scavato nella roccia carsica. Negli anni ’60-’70 – aggiunge – il campionato giovanile dell’Altipiano era composto da una decina di compagini. E il movimento conquistò il nuovo Stadio del baseball di Prosecco, che ospitò, nel 1979, il campionato europeo vinto dall’Italia. La Junior Alpina oggi, come una moderna fenice – conclude il vicepresidente – continua a promuovere a Trieste questo sport che implica rapidità e capacità di scelta, individualità e collettività, strategia ma imprevedibilità, attacco e difesa».

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Alla guida del sodalizio c’è, da tre mandati, il presidente, Pasqualino Izzo, capace di consolidare un ottimo settore giovanile, con i giovanissimi affidati a Sergio Pohl, autentica colonna da oltre quarant’anni in società, uno staff di tecnici coordinati dal coach federale Daniele Santolupo, che segue le categorie giovanili, esordienti, under 12, 14 e 15, per un totale di oltre cinquanta tesserati.

Internazionale invece la plancia di comando della Junior Alpina, formazione seniores che milita nel campionato di B, grazie all’impegno dello sponsor, la società di servizi triestina Is Copy, del ceo Sergio Iankovics, che rinnova da oltre dieci anni la sua fiducia. Il manager è infatti il cubano Frank Pantoja, suo vice il tecnico federale Adriano Serra, poi Allant Garcia, pitching coach venezuelano, segnalato dall’esperto general manager Roberto Agelli.

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Sfumata la promozione in A, il presidente Izzo non si è perso d’animo, anzi: «Le linee programmatiche del triennio – annuncia – prevedono il definitivo recupero dell’impianto di Prosecco, dove abbiamo già investito molto, anche grazie a contributi regionali e a finanziamenti del Credito sportivo, ripristinando il terreno da gioco e gli spogliatoi della squadra di casa e degli arbitri e ottenendo la parziale agibilità delle tribune. In cantiere abbiamo lo spogliatoio ospiti, un progetto destinato a rendere più efficiente la struttura sotto il profilo energetico e l’impianto di illuminazione notturna per arrivare alla capacità di 2mila spettatori – continua – e attrarre così manifestazioni internazionali, da affiancare al Torneo internazionale Senza Confini – No Borders, patrocinato dalla seconda Circoscrizione, che ha raccolto il testimone del mitico Trofeo Città di Trieste. Disponendo della struttura pressostatica che allestiamo ogni ottobre sul terreno del Soldiers Field, diventata sede dell’Accademia Fvg – conclude Izzo – si garantisce l’attività invernale, perché grazie agli sponsor portiamo avanti i nostri progetti. Vogliamo diffondere il baseball nei rioni cittadini e sul Carso per alimentare il settore giovanile».