INGLEWOOD, California - Lo sport oggi preferisce guardare al futuro e sembra dimenticare il presente. La squadra di baseball dei Baltimore Orioles, per fare un esempio preso da un altro grande universo del professionismo sportivo, dice ai fan di aspettare almeno 5 anni prima di vedere i propri beniamini veramente competitivi. I colossi dell’NBA puntano così tanto sulla lotteria dei draft da considerare, ormai, la sconfitta come parte necessaria di un processo più lungo. L'accusa principale che l'ex allenatore dei Dolphins, Brian Flores, ha mosso alla NFL nella sua causa della scorsa settimana è che gli sono state offerte tangenti per perdere le partite in modo che i Dolphins potessero ottenere una scelta più alta al draft, l’evento annuale durante il quale le 32 squadre della National Football League selezionano i giocatori provenienti dai college. Tutto sommato, si tratta di un trucco strategicamente valido: se la tua squadra perde non significa che stai facendo un pessimo lavoro, il motivo è giustificato dal fatto che fa parte di un preciso piano.

La favola dei Rams

I Los Angeles Rams non hanno preso questa strada ed erano spinti da un unico desiderio: vincere un Super Bowl, proprio ora, nel presente. Hanno scambiato il loro giovane quarterback Jared Goff, che avevano scelto come numero 1 nel 2016, per Matthew Stafford, perché era più vecchio, affermato e pronto a vincere immediatamente la stagione in corso. Hanno condotto in finale delle star stagionate dall’esperienza, ma ancora efficaci come Odell Beckham Jr. e Von Miller, mentre le scelte del draft sono state incredibilmente sacrificate. Era tutto orientato verso una vittoria nel 2022, perché questo era l'anno in cui i Rams avrebbero ospitato il Super Bowl, l’occasione in cui potevano vivere la favola che la stessa lega sembrava volesse così disperatamente per loro. Probabilmente il piano avrebbe dovuto saltare in aria e sono state numerose le domeniche sera in cui sembrava proprio che non avrebbe funzionato. Fallire dopo avere puntato tutto sul presente sarebbe stato a lungo termine un disastro totale. I Rams hanno ipotecato gran parte del loro futuro in cambio della possibilità di vincere nel 2022. La loro mentalità è sempre stata chiara: nel futuro potremmo essere tutti già morti, quindi cerchiamo di farlo qui e ora.

Possiamo a buon diritto essere infastiditi dai Rams, non dai giocatori, ma dal loro terribile proprietario Stan Kroenke e dal suo piano nefasto di abbandonare la città di St. Louis che ha finito per costare alla lega 790 milioni di dollari, senza contare le manovre a cui è stata costretta la NFL per arrivare alla notte di Los Angeles. Ma ci deve essere rispetto per la pura sfacciataggine di una squadra che finalmente ha avuto il coraggio di mettere le carte in tavola. I Rams hanno agito come se non ci fosse un domani. Bisogna ammirarli perché, nonostante un’enormità di rischi, alla fine ce l’hanno fatta.

Come hanno vinto i Rams

È stata certamente una strada difficile quella che ha portato alla vittoria per 23-20 contro i Cincinnati Bengals. I Rams all’inizio sembravano avere la situazione sotto controllo, ma il tenore del gioco è cambiato nel secondo quarto, quando Odell Beckham Jr. appoggia male una gamba e crolla a terra per un problema al ginocchio. La situazione si ribalta e i Bengals, i cui fan hanno letteralmente conquistato la città durante l’intera settimana superando di migliaia di unità i fan dei Rams nel loro stesso stadio, hanno preso il sopravvento. Il merito va a un'altra coraggiosa prestazione di Joe Burrow, l’imperturbabile quarterback del Cincinnati Bengals che è arrivato a un passo dal diventare il primo nella storia del football a vincere un Trofeo Heisman, un campionato di football universitario e un Super Bowl. Un trio di vittorie che sarebbe stato sicuramente coronato dal titolo di MVP del Super Bowl.

Alla fine il punto debole dei Bengals, la loro linea offensiva, è diventata un vero tallone d’Achille contro Aaron Donald e il fronte difensivo dei Rams. Una linea così terrificante che avrebbe potuto costringere Tom Brady al ritiro. Un drive bloccato nell’ultimo quarto invece di dare ai Bengals un vantaggio insormontabile, permette a un meticoloso Stafford di vincere. Il piano è stato semplice: dare la palla all'MVP del Super Bowl Cooper Kupp, che alla fine era davvero malconcio dopo avere subito un colpo feroce che ha attirato una penalità di roughness non necessaria. Nella stagione regolare il wide receiver dei Rams sarebbe stato probabilmente messo fuori gioco per il necessario recupero; invece, è rimasto e ha intercettato il passaggio vincente.

La migliore giocata del drive andrebbe, però, attribuita a Stafford che ha effettuato un incredibile passaggio a Kupp, nel momento più teso del gioco. Un gesto tecnico che rivisto al rallenty può essere apprezzato nel suo assoluto valore.

Burrow ha avuto un'altra possibilità, ma non è stato decisivo. Dopo una strana giocata a metà campo, in cui i Bengals gli hanno passato la palla senza ottenere nulla, è stato placcato da un mostro mondiale, Aaron Donald, che ha permesso ai Rams di aggiudicarsi il secondo Super Bowl, il primo a Los Angeles.

I Rams saranno ancora competitivi l'anno prossimo perché possono contare su Donald, Stafford, Kupp e le loro stelle. Di contro, dovranno fare i conti con le cifre da sottoscrivere nei ricchi contratti per la futura stagione e soffriranno la perdita di alcune tra le loro migliori future scelte al draft. Sicuramente, uno di quei tipi esperti di efficienza che gestiscono squadre come gli Orioles, i Browns o i Trail Blazers salterà fuori a dire che hanno sacrificato troppo nel presente, si sono presi troppi rischi, non hanno pensato al 2026, o qualcosa del genere. I Rams, nel frattempo, si sono presi il Super Bowl davanti a 70.000 tifosi, la metà dei quali potrebbero essere stati tifosi dei Bengals, nel loro grandioso stadio da 6 miliardi di dollari. Una vittoria che resterà per sempre. La cosa bella di puntare in alto è che, a volte, si ottengono risultati concreti.

Will Leitch è un collaboratore del New York Magazine, co-conduttore del podcast The Long Game With LZ and Leitch, redattore di MLB and Medium e fondatore di Deadspin.