Piero Ferrari: “Hamilton è un grande professionista, i Tifosi mi hanno emozionato”
In tanti si sono chiesti cosa avrebbe pensato Enzo Ferrari dell’arrivo di Lewis Hamilton a Maranello e dei suoi primi giorni in Rosso. Difficile dirlo, ma perlomeno è interessante leggere le parole rilasciate dal figlio del Drake Piero ad Autosprint, in una chiacchierata con Pino Allievi. Il manager modenese è certamente una voce da ascoltare, e non solo per il cognome che porta, ma perché è sempre stato presente ogni volta che un grande nome scendeva per la prima volta in pista a Fiorano vestito di rosso.
Ferrari: “Una bellissima dimostrazione d’amore”
Prima ancora di parlare di Lewis e del percorso per portarlo in Ferrai, Piero ha voluto precisare come abbia provato tanta emozione quella mattina di mercoledì 22 gennaio 2025. Sì, perché la fredda e nebbiosa giornata emiliana si è trasformata in una vera e propria festa rossa, testimonianza di una incrollabile fede del popolo ferrarista. Era da un po’ non si vedeva tanto entusiasmo intorno alla Scuderia, va detto, e questo è sicuramente da rimarcare.
“Quasi non credevo! Tutta quella passione vera mi ha colpito. La gente sul ponticello della statale che guarda la pista di Fiorano, invadendo la pista ciclabile, è stata una dimostrazione di amore. Bellissimo. Io sono andato a salutare Hamilton quando è arrivato, e aveva già visto tutti i tifosi che lo aspettavano. È stato sorpreso, ma molto felice. Io sono rimasto colpito dal modo in cui si è posto; non ricordo altri piloti così eleganti al loro primo giorno in Ferrari”.
Cliente da tempo, ora pilota
È cosa nota che Hamilton abbia sempre avuto un debole per le vetture di Maranello. Se non per quelle da corsa, quantomeno per le stradali. Non è certo un caso che si sia fatto ritrarre nella prima foto ufficiale, che ha fatto il record di like e condivisioni, con una F40, quella che lui ritiene la più iconica. Peraltro, Piero Ferrari ha ricordato come la prima visita di Lewis allo stabilimento risalga addirittura al 2014, anche se puramente da cliente.
“La prima volta venne da noi quando acquistò LaFerrari, era il 2014, si soffermò parecchio in fabbrica per studiare come personalizzarla. Poi verso sera fece per salutarmi e gli chiesi se volesse fermarsi a cenare con me. Fu entusiasta, parlammo di auto ma non solo e scoprii una persona davvero gradevole, fuori dal comune. Eravamo al ristorante Cavallino, lui col cane. Tornò altre volte, parlando principalmente con gli incaricati della parte commerciale. Nel corso degli anni abbiamo parlato e scherzato, qua e là. Più volte mi ha manifestato il desiderio di correre con noi, ma lui era legato da vincoli con la Mercedes e noi altrettanto con i nostri piloti. Poi è arrivato il momento in cui sia Lewis sia noi abbiamo visto lo spiraglio per intavolare la trattativa. Ed è arrivata la firma”.
E ora che comincia la nuova avventura, cosa si aspetta Piero, che in Ferrari ne ha viste e vissute veramente di tutti i colori?
“Lewis porta in Ferrari una esperienza enorme, sa come si vincono le gare, ed è un professionista di dimensioni importanti. Sono sicuro che la rivalità tra lui e Leclerc porterà solo vantaggi alla squadra, oltre che ovviamente ad entrambi i piloti. Il 2025 sarà una stagione spettacolare, e, visto come abbiamo concluso il 2024, sono moderatamente ottimista”.
Non resta, dunque, che scoprire la nuova vettura e attendere i test in pista. Certo che, va detto, se esistesse un Campionato F1 d’inverno, in cui si misurassero le prestazioni extra-pista dei team, Ferrari avrebbe vinto a mani basse.
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