F1, la crescita di Max Verstappen
Difficile dimenticare la stagione 2018 in F1 di Max Verstappen: gli incidenti di gara erano quasi all’ordine del giorno e a chi sottolineava questi dati, l’ormai campione del mondo-bis rispondeva che di certo non avrebbe mai cambiato il suo stile di guida.
Aggressivo e impulsivo, questi potrebbero essere i due aggettivi per descrivere l’inizio di Max in questo sport. Ma con il passare del tempo l’impulsività è andata un po’ scemando, mentre l’aggressività, che caratterizza il suo stile di guida, si è acutizzata. Forse è questa, in parte, la chiave del suo successo.
Ha esordito in F1 ancor prima di compiere la maggiore età, esattamente a 17 anni e 3 giorni, e senza essere in possesso della patente di guida. Con il passare del tempo è cresciuto non solo dal punto di vista anagrafico, ma è soprattutto maturato. Maturazione evidente durante i gran premi, in cui i rischi da prendere sono pensati e studiati attentamente per ridurre al minino i danni. Solo così poteva diventare il super campione di oggi.
Super Max, come lo hanno ribattezzato gli orange, i suoi sostenitori che lo seguono in tutte le tappe del mondiale e che gli hanno addirittura dedicato una canzone.
La differenza tra il Verstappen campione del mondo e quello dei campionati precedenti è quasi abissale: è passato dal commettere errori di immaturità e inesperienza al battagliare con sicurezza e fermezza, regalando un vero e proprio show senza però compromettere la sua gara o quella dei suoi avversari diretti.
Cosa che succedeva quasi ogni weekend: spinto dalla sua “tenera età” affrontava ogni gara, ogni duello e sorpasso come se da quell’unico episodio dipendesse la vittoria di un campionato. Ma qualcosa è scattato, come se avesse “messo la testa a posto”, complice anche il fatto di sentire il peso del suo team sulle spalle: tutti avevano grandi aspettative su Max e avevano riposto nelle sue mani le sorti della squadra.
Negli anni Verstappen è diventato un vero e proprio campione e non solo perché è stato insignito di questo titolo. La sua guida parla da sola, i suoi risultati altrettanto: sta quasi per raggiungere Michael Schumacher e Sebastian Vettel per numero di vittorie in un campionato.
Si può dire che la “sfida” sia stata accettata, Max si è fatto carico della scuderia portando risultati straordinari, meno ritiri, meno crash e soprattutto due mondiali consecutivi.
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